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Il calcio ad un bivio: se il TAS darà ragione al Sion, crollerà il castello della giustizia sportiva

L’Uefa sta lottando contro chi vuole far valere i propri diritti attraverso i tribunali ordinari. Il Sion l’ha fatto e adesso si attende il verdetto del TAS: se avrà ragione il club elvetico, franerà l’autonomia della ‘giustizia sportiva’, con conseguenze devastanti. In Italia, la Juve attende con fiducia.
A cura di Alessio Pediglieri
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sion vs uefa

Oggi, il ‘Caso Sion‘ non è un argomento a caso: il destino della società svizzera è legato a doppio filo con quello della Juventus. Oggi, la FIGC darà spiegazioni all'UEFA per le decisioni sullo scudetto 2006, mentre tra qualche giorno si saprà se il TAS appoggerà la volontà del club elvetico che si è rivolto alla giustizia ordinaria contro le decisioni dell'Uefa. Due storie che corrono in modo parallelo ma che potrebbero convergere e far saltare il ‘banco' della giustizia sportiva.

Un rischio incalcolabile, in gioco c'è l'autonomia del calcio

Una stagione nata male quella dell'Uefa, con tanti ricorsi e carte bollate per difendere la sovranità della giustizia sportiva nel calcio senza intromissioni di quella ordinaria che ne deve restare esplicitamente fuori. Questa la volontà degli organismi calcistici che già ad agosto hanno dovuto affrontare una serie di casi, escludendo svariati club dall'Europa e Champions League, per i più svariati motivi, tra cui il Sion, la società svizzera che ha dato vita ad un vero e proprio caso. Un "caso" che è guardato da vicino anche in Italia, dalla Juventus visto che il club elvetico ha scavalcato i tribunali sportivi, trovando nella giustizia ordinaria un appoggio alle proprie ragioni. I motivi di fondo sono differenti rispetto a quelli juventini (il Sion è accusato di aver schierato giocatori acquistati in un periodo di mercato interdetto dall'Uefa, la Juve chiede che l'Inter venga esclusa dalla Champions e che lo scudetto 2006 venga assegnato ai bianconeri), eppure se il Tas si esprimerà a favore del Sion, si aprirà una crepa insanabile all'interno del mondo del calcio: un "peccato originale" che darebbe il via alla legittimazione di rivolgersi ai tribunali ordinari per questioni calcistiche con il definitivo crollo delle regole compromissorie su cui si è basata – ad esempio – la sentenza, tutta sportiva, della nostra Calciopoli.

sion vs uefa

L'estate calda dell'Uefa, contro Olympiacos e Maribor

I tentativi di ‘scardinare' la giustizia sportiva, sono iniziati in estate. Ad agosto, la Commissione di Appello conferma la decisione di escludere i greci dell'Olympiacos Volou  dall'Europa League e di squalificarli perché colpevoli di avere infranto l'Articolo 5 del Regolamento Disciplinare (articolo che riguarda la condotta ‘deontologica' dei club partecipanti alle competizioni). Sempre in estate, altra grana da risolvere per l’Uefa. Il Maribor ha fatto ricorso chiedendo di passare il turno d'ufficio contro i Rangers, perchè secondo loro il giocatore degli scozzesi, Bocanegra, non poteva giocare la partita. L’Uefa, in quel frangente, ha deciso di respingere il ricorso avanzato dal Maribor contro il risultato maturato nella gara di andata contro i Rangers Glasgow, perchè il club sloveno, vittorioso sugli scozzesi per 2-1, non ha agito entro i limiti previsti, ovvero 24 ore dal fatto contestato. Poi nel ritorno il Maribor ha pareggiato 1-1, eliminando comunque gli scozzesi. In questo senso, è stato fortemente significativo, sempre in estate, anche l’appoggio incondizionato alla federazione turca di ritirare il Fenerbahçe dalla Champions League a causa del coinvolgimento del club nello scandalo delle combine, sostituito dal Trabzonspor nel girone dell'Inter,  evidenziando la volontà di ‘tolleranza zero’ voluta da Platini.

“ Abbiamo regole chiare e regolamenti che tutti i club conoscono prima di iniziare una competizione ”
M. Platini, pres. UEFA

L'Uefa esclude a tavolino il Sion, in favore del Celtic

E arriviamo al caso più spinoso, che riguarda il Sion e il Celtic Glasgow. Ad inizio settembre,la Commissione Disciplinare e di Controllo UEFA ha esaminato i due reclami presentati dal Celtic contro la validità dell'esito dello spareggio di Europa League contro il Sion, le cui partite si sono disputate il 18 e il 25 agosto. Il club scozzese contestava la presenza in campo di diversi giocatori del Sion nello spareggio, vinto complessivamente 3-1 dalla squadra svizzera. La colpa del Sion è di aver inserito sei giocatori che non potevano essere ancora schierati in campo, poiché era in atto un blocco biennale dei trasferimenti deciso dalla FIFA. La Commissione Disciplinare e di Controllo ha accolto entrambi i reclami e deciso di assegnare la vittoria a tavolino (3-0) di entrambe le partite al Celtic che è stato ammesso alla fase a gironi di Europa League. Davanti al ricorso del Sion, l'Uefa, il 13 settembre, confermava la decisione della Commissione Disciplinare e di Controllo di decretare la sconfitta a tavolino, confermando che la squadra svizzera ha schierato giocatori non utilizzabili in entrambe le partite. Di fronte a questa decisione, il Sion presenta però il ricorso al Tribunale di Arbitrato Sportivo (TAS), come prevede il regolamento della giustizia sportiva. Ma la società svizzera va oltre e contemporaneamente si rivolge alla giustizia ordinaria.

sion vs uefa

Non solo TAS, il Sion si rivolge al tribunale ordinario: nasce il caso

Il 14 settembre, l'UEFA riceve una decisione del Tribunale Cantonale di Vaud che richiedeva la riammissione del Sion nella fase a gironi di Europa League. Considerati tutti i fatti e le decisioni disciplinari, l'Uefa non cede e conferma la partecipazione del Celtic, e non del Sion, all'Europa League. Le motivazioni sono chiare: le misure "provvisorie" straordinarie sono state prese dal Tribunale Cantonale di Vaud senza consultare la UEFA e si sono basate solo sulle argomentazioni del Sion. La Corte ha anche pensato, sbagliando, che l'Organo di Appello non potesse prendere una decisione prima dell'inizio della fase a gironi di UEFA Europa League, il 15 settembre. Invece, l'Organo di Appello UEFA si è riunito e ha preso la sua decisione. L'Uefa sottolinea il fatto che i suoi due organi disciplinari indipendenti hanno stabilito che il Sion ha schierato giocatori che non avrebbero potuto scendere in campo negli spareggi contro il Celtic. Questo è stato esplicitamente confermato dalla FIFA, ed è per questo che il club è stato sanzionato con due sconfitte a tavolino. In merito, a metà settembre era intervenuto lo stesso Michel Platini: "Sono una persona molto ottimista e sento molto il bisogno di proteggere il calcio e la giustizia in questo sport. Sono felice che gli organi disciplinari del calcio stiano sanzionando club che stanno utilizzando la loro influenza e la loro ricchezza per convincere i giocatori a rompere i loro contratti. Abbiamo regole chiare e regolamenti che tutti i club conoscono prima di iniziare una competizione. Non possiamo accettare che un club, che vede che le cose non vanno come desidera, allora cerchi ogni tipo di sistema per imporre il suo punto di vista a tutti gli altri".

“ Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) è l'unica autorità riconosciuta competente in materia sportiva ”
UEFA, comun. 12/10/2011

L'Uefa conferma: il TAS unico tribunale abilitato

Ma non finisce qui: ad inizio d'ottobre il Comitato Esecutivo dell'Uefa, si è riunito in una nuova seduta straordinaria e ha dichiarato all'unanimità che il Tribunale Cantonale non aveva autorità per reintegrare il Sion, essendo questa una prerogativa esclusiva degli organi disciplinari dell'Uefa, che secondo statuto agiscono in modo indipendente. Al fine di risolvere la vicenda nell'interesse generale del torneo, l'Uefa aveva presentato lei stessa richiesta al TAS il 26 settembre affinché si pronunciasse sul caso, richiedendo una procedura accelerata, poichè il TAS è perfettamente in grado di assumere una decisione in tempo, permettendo a tutti di rispettare sia la legge sportiva che quella civile. Dopotutto, ha ricordato l'Uefa, anche il Sion ha accettato le regole Uefa, regole che riconoscono il TAS come l'unico e decisivo organo per l'arbitrato per quanto riguarda questioni disciplinari in Europa League. Il TAS è accessibile a tutti continua il comunicato Uefa – "mentre non lo è la giustizia civile svizzera, a tutti gli avversari dell'FC Sion/OLA in UEFA Europa League. E' quindi una garanzia sul fatto che tutti i club vengano considerati uguali in campo e fuori e che ricevano lo stesso trattamento nel rispetto delle regole. Questo principio di equità è di primaria importanza nello sport ed è sostenuto all'unanimità dalla comunità sportiva e da tutti i partecipanti alla competizione. A tempo debito la UEFA ha preso nota della richiesta della FIFA affinché i suoi regolamenti vengano rispettati dalle federazioni nazionali e adesso aspetta le conseguenze".

sion vs uefa

Platini attacca: il Sion ostacola i procedimenti in modo abusivo

Il 15 ottobre arriva così la sentenza  – definitiva – del TAS: respinta la richiesta del Sion di restare nel procedimento, sottolineando "il chiaro abuso verso il procedimento del TAS" da parte del Sion. Una decisione accolta dall'Uefa con sollievo tanto che l'organo presideuto da Platini, calcava la mano: "Si tratta ovviamente di un comportamento nocivo contro il normale svolgimento della competizione e ha anche un impatto negativo verso gli altri club del girone, per cui l'FC Sion non ha mostrato rispetto. La UEFA non riesce a capire perché l'FC Sion stia "ostacolando il procedimento" per ritardare la decisione in merito. La UEFA ricorda che il ritardo di una decisione rappresenta un grave pregiudizio verso l'intera UEFA Europa League, e specialmente verso gli altri club che partecipano alla competizione. La UEFA urge perciò all'FC Sion di presentarsi velocemente al TAS, come promesso quando è entrato in UEFA Europa League, come tutti gli altri club partecipanti". Parole dure cui fanno seguito però, le ‘aperture' previste in caso di riammissione del Sion in Europa League, nel tentativo dell'Uefa di mostrare volontà collaborativa, fornendo tre opzioni: con la prima, si annullerebbero tutte le precedenti partite del Gruppo I di Europa League e si giocherebbe una nuova serie di incontri in un girone da cinque. La seconda opzione consente l'integrazione del Sion nel Gruppo I come quinta squadra, mantenendo però inalterati i risultati e i punti delle partite già disputate. Pertanto, verrebbero disputate altre otto partite. Le altre opzioni, valide principalmente se la reintegrazione dovesse avvenire con un maggiore ritardo, ipotizzano che il Sion venga integrato direttamente ai sedicesimi dopo uno spareggio di qualificazione ancora da definire.

sion-vs-uefa

Il Sion, solo contro tutti

Un'apertura solo di facciata perchè di fatto, con questo ventaglio di scelte, l'Uefa ha schierato tutti gli altri club contro il Sion: chi accetterebbe infatti di stravolgere i propri calendari, allungando il numero di partite o vedendo una società approdare direttamente ai sedicesimi? La stessa Uefa esce allo scoperto: "Tutti questi scenari hanno un punto in comune, ovvero un forte impatto sugli altri club in gara. La UEFA, pertanto, sottolinea che gli altri club hanno facoltà di accettare questa eventualità solo dopo una decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), in quanto unica autorità da essi riconosciuta come competente in materia sportiva in UEFA Europa League". E di fatto, le altre squadre interessate direttamente al girone, tra cui l'Udinese, hanno accolto la proposta, dichiarandosi parti "interessate" e pronte a difendere eventuali diritti lesi dalle decisioni che verranno prese. I club (Udinese, Celtic , Atlético Madrid e Rennais) hanno richiesto ufficialmente di partecipare all'arbitrato nel procedimento tra UEFA e Sion, dichiarando che ogni cambiamento sulla situazione attuale del Gruppo I avrebbe un impatto negativo verso di loro. Visto che l'unione fa la forza, "la UEFA ha già organizzato una riunione con i quattro club coinvolti per discutere i vari scenari nel caso di reintegrazione dell'FC Sion nel girone nel caso in cui l'FC Sion dovesse ottenere un verdetto favorevole al TAS – si legge nell'ultimo comunicato – Di conseguenza, Udinese Calcio, Celtic FC, Club Atlético de Madrid, Stade Rennais FC e la UEFA hanno tutte chiesto al TAS di prendere una decisione velocemente. In contrasto sembra che solo l'FC Sion stia ancora cercando di ostacolare il regolare corso della giustizia ritardando il verdetto del TAS in un modo che lo stesso TAS ha descritto come "manifestamente abusivo".

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