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Il Brasile patria di mangia-allenatori: esonerati 20 tecnici su 20 squadre

Se in Italia sono già ‘saltate’ quattro panchine, in Brasile sta accadendo di peggio: solo 8 squadre sulle 20 in campionato non hanno cambiato il tecnico. Per il resto, girandola infinita di tecnici, con risultati alquanto negativi.
A cura di Alessio Pediglieri
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brasile mangia allenatori

In Italia, la moda dell'esonero non è mai passata di moda e ogni stagione si ripresenta più ricca di quella precedente. Il campionato 2011-2012, ad esempio, era incominciato proprio con un doppio esonero, in piena estate, ancora lontani da calendari e sfide per lo scudetto o la salvezza. A "saltare" sono stati Roberto Donadoni e Stefano Pioli, i tecnici di Cagliari e Palermo per opera di Cellino e Zamaprini. Una scelta che al momento di sta rivelando più che vincente con le due formazioni che stanno ben comportandosi in campionato ma che ha sottolineato ancora una volta come gli esoneri degli allenatori siano sempre all'ordine del giorno. Al di là dei risultati. A cammino in corso è poi toccato a Gian Piero Gasparini, tecnico dell'Inter con l'addio più rumoroso della Serie A e a Claudio Bisoli, a Bologna rimpiazzato proprio dall'ex rosanero Pioli tornato a guidare una società in massima serie. Ma l'Italia, a confronto con quanto accade all'estero, pur avendo una lunga tradizione di "mangia allenatori", non è nulla in confronto a ciò che è successo in quest'ultima stagione in Brasile, dove sono stati esonerati 20 tecnici in un campionato a 20 squadre.

Mazzarri, il Ferguson d'Italia

In Serie A, il più longevo tecnico al momento al lavoro è Walter Mazzarri. Nulla di che, ma l'essere a capo del Napoli da due anni è un fatto degno di nota in una Serie A dove al primo refolo di vento contrario, le panchine incominciano a volare via in un turbinio di nomi e scambi. ne sa qualcosa l'Inter che ha dovuto affrontare nel dopo Mourinho, un vortice di quattro tecnici restati al loro posto per una media oggi non superiore ai 5 mesi. Un record negativo che però potrebbe venir lenito dal lavoro di Claudio Ranieri al quale Massimo Moratti ha affidato – dopo le delusioni Benitez, Leonardo, Gasperini – le chiavi di un progetto a medio-lungo termine con un contratto di un anno più uno. Anche se, dietro le quinte, si vede ancora l'ombra lunga di Pep Guardiola pronto a lasciare da trionfatore assoluto il Barcellona. Mazzarri il più longevo dei tecnici attuali, poca cosa ad esempio proprio davanti a Pep Guardiola da un quadriennio alla guida del Barça, e ancor meno davanti ai ‘guru‘ del calcio inglese dove primeggiano incontrastati il francese Arsene Wenger alla guida dell'Arsenal e l'irraggiungibile Sir Alex Ferguson da una vita allenatore e manager dei diavoli rossi di Manchester.

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Brasile: 30 giornate, 12 club, 20 tecnici

Dicevamo, però che se in Italia il ‘trend' rimane costante e nessun tecnico sa se riuscirà a raggiungere la fine dell'anno sulla stessa panchina in cui ha iniziato la stagione, in Sudamerica – e più precisamente in Brasile – gli allenatori sono stati al centro dei cambiamenti societari più importanti, a volte a ragione a volte a torto e comunque, "utilizzati" quale strumento più veloce e semplice per dare segnali di ‘epurazione‘ e nuovi corsi. In 30 giornate di brasilerao si sono verificati ben 20 cambi tecnici, tra dimissionari, licenziati o spostati ad altro incarico. 20 tecnici per un totale di 12 club interessati. Il Cruzeiro di Belo Horizonte, una grande squadra che purtroppo sta lottando per la salvezza, è ad esempio il leader di questa speciale classifica di ‘esonera tecnici': è al quarto cambio stagionale, dopo averne licenziati due e aver trovato altre mansioni per il terzo. Cuca, 48enne vincitore del torneo mineiro in maggio, è stato il primo: da agosto guida il rivale della città, l'Atletico Mineiro, come se nello stesso campionato – cosa comunque non possibile in Italia – Ranieri (o Allegri) passassero ad allenare senza colpo ferire l'Inter e poi il Milan. Poi a giugno è arrivato Joel Santana, subito salutato ad inizio di settembre e annunciato due giorni dopo come nuovo allenatore del Bahia. Al posto di Joel è arrivato Emerson Avila, una scelta interna societaria subito naufragata dopo alcune partite andate male. Adesso Avila è ritornato al suo ruolo naturale: coordinatore tecnico. Così c'è stato spazio per l'arrivo di Vagner Mancini, già licenziato dal Cearà.

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Anche i miti sotto tiro: Falcao cacciato dall'Internacional

Non va meglio a San Paolo dove si è già al terzo tecnico in questa stagione. Proprio lo scorso weekend Adilson Batista ha salutato la squadra dopo aver preso il posto che era ad inizio stagione di Carpegiani. La scelta attuale è ricaduta su Milton Cruz. E non c'è pietà per nessuno, nemmeno per coloro che hanno scritto la storia del calcio brasiliano, come Falcao, idolo in patria e a Roma. Falcao prima di diventare l'ottavo re di Roma, in Brasile era già un mito da giocatore vincendo tre scudetti come centrocampista dell'Internacional. Nel 1993 fece una veloce esperienza in panchina per poi optare per una carriera da commentatore sportivo che lasciò proprio quest'anno spinto dalla voglia di dimostrare tutto il proprio valore anche da tecnico. Nell'aprile 2011 ha scelto ancora l'Internacional per ripartire ma la fine è stata segnata dall'inevitabile esonero: dopo 99 giorni dal suo insediamento, anche un mito come lui non ha resistito alla volontà di cambiare da parte della società. E non si può dire che fosse andato malissimo, avendo vinto il titolo dello Stato di Rio Grande do Sul, eppure non ha tagliato il traguardo in tripla cifra sulla panchina dell'Internacional che ha prima optato per Osmar Loss e poi Dorival Junior, poco prima licenziato a sua volta dall'Atletico Mineiro squadra che aveva salvato dalla retrocessione l'anno precedente.

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Renato, Scolari, Luxemburgo: tutti sul filo del baratro

Anche per un altro giocatore molto conosciuto in Italia, Renato Portaluppi, le cose non stanno andando meglio come tecnico: ha già mollato due club in questa stagione di Brasilerao: prima il Gremio, società dove ha scritto la gloria da giocatore, poi l'Atletico Paranaense. Ma in Brasile nessuno è soddisfatto e vuole altre ‘teste' di chi è in panchina. Anche il Corinthians, primo in campionato dopo 30 turni a pari punti con il Vasco de Gama a quota 54, non vuole più il tecnico Tite, mal sopportato dalla tifoseria. E anche per Luis Felipe Scolari, altro ‘guru' delle panchine brasiliane e campione del mondo col Brasile nel 2002, non se la sta passando benissimo: al Palmeiras sembra avere i giorni contati. A resistere al fronte – eccezione che conferma la regola – c'è anche Luxemburgo che sta resistendo sulla panchina del Flamengo oltre ogni previsione, malgrado il record negativo assoluto della squadra mai vittoriosa nelle ultime 10 partite. In pratica, oggi, solamente otto delle 20 squadre del campionato brasiliano hanno lo stesso allenatore da quando è iniziata la stagione: Vasco, Corinthians, Botafogo, Flamengo, Palmeiras, Figueirense, Coritiba, Santos.

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