Il boom di ricavi del City ammortizza la cessione di Balotelli

Costato circa 50 milioni di euro (considerati ingaggio dall'Inter e spettanze corrisposte finora), venduto per molto meno della metà. Per il Manchester City Mario Balotelli s'è rivelato il classico ‘vuoto a perdere' sia in termini economici sia in termini sportivi, a causa delle sue gesta divenute famose più fuori che dentro il campo. E allora perché il magnate arabo, Mansour, proprietario dei Citizens, ha accettato un'operazione da chiudere in rosso? Perché è meglio monetizzare, anche al ribasso, la cessione piuttosto che tenersi una ‘mela marcia' nello spogliatoio col rischio che si svaluti ulteriormente: ipotesi possibile, ma c'è dell'altro.
Lo studio Deloitte. I ricavi del club dello sceicco (parente dell'emiro di Abu Dhabi e proprietario di uno dei fondi di investimento più ricchi del mondo) secondo uno studio effettuato sono aumentati in un anno da 170 milioni a 286, con un boom del 68%. Un livello che, secondo le stime degli analisti finanziari, si confermerà anche per la stagione in corso. Gli inglesi possono così permettersi il lusso di lasciar partire a un prezzo notevolmente inferiore un calciatore rivelatosi un flop sotto tutti i punti di vista.
Le cifre. Il Manchester prelevò Balotelli per circa 28 milioni di euro (bonus compresi) a questi vanno aggiunti almeno 20 milioni (lordi) destinati allo stipendio del calciatore. Un totale molto vicino ai 50 milioni, a fronte dei circa 20 (salvo alcuni bonus legati ai risultati dell'attaccante e del Milan) dilazionati in 5 anni. Secondo lo studio Deloitte basato sui bilanci societari, che non considera plusvalenze o perdite da acquisti o cessioni di calciatori, il City può vantare proprietà dello stadio e ricavi commerciali (sponsor e merchandising) pari a 139 milioni. Buona parte di questi ricavi viene dall'accordo decennale con la Etihad Airways per una cifra ufficiosa superiore ai 450 milioni di euro.