Il Bari è fallito, ma può ripartire dalla Serie C
Dopo il Cesena, è fallito anche il Bari. La Serie B cambia volto, Siena e Ternana dovrebbero essere ripescate. Sportivamente per la società pugliese la giornata di oggi è stata drammatica, perché cala il sipario su 110 anni di storia. C’era una sola speranza per il Bari, ma è venuta meno quando il proprietario del Leeds Andrea Radrizzani si è tirato indietro. L’aumento di capitale non c’è stato e i debiti del club non sono stati così ripianati nell’ultimo giorno utile. Questo il comunicato di Radrizzani:
Negli ultimi giorni abbiamo valutato attentamente la possibilità di investire nell’AS Bari insieme a investitori locali e altri partner. Purtroppo il poco tempo disponibile per eseguire una due diligence dettagliata e approfondita consona a una operazione con un alto profilo di rischio ci costringono a malincuore a rinunciare a quest’idea.
Si chiude così la bella storia del Bari, un club storico che ha disputato 32 campionati di Serie A (tra il 1928 e il 2011) e 50 di Serie B. Un club che ha avuto per anni al ponte di comando la famiglia Matarrese, in panchina allenatori importanti come Ventura, Conte, Fascetti, Tardelli e Boniek e in campo giocatori che poi hanno avuto una grande carriera come Bonucci, Cassano e Zambrotta, ma anche giocatori affermati come Kenneth Andersson, Paul Rideout e David Platt.
Il calcio a Bari però potrebbe non scomparire in modo definitivo. Perché c’è un’ipotesi molto concreta sullo sfondo. Perché il patron del Bisceglie, Nicola Canonico, in un’intervista rilasciata alla televisione pugliese ‘Antenna Sud’, ha detto di aver fondato il Bari 2018 e questa società potrebbe acquisire il titolo del Bisceglie, che gioca in Serie C, così si ripeterebbe esattamente quello che è successo con il Vicenza che ha evitato il fallimento comprando il titolo del Bassano: “Sono tifoso del Bari da anni. Alle 20 ho fondato il Bari 2018. Vedremo se la FIGC ci darà ragione, ma siamo fiduciosi di poter far ripartire il Bari dalla Serie C”.
