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Il Barcellona è una polveriera: cosa succede tra Messi e la società

Dall’esonero di Valverde alla cattiva gestione del mercato invernale passando per le ultime uscite pubbliche di Abidal che hanno scatenato la reazione di Messi, il presidente Bartomeu avrà un gran da fare per riportare il sereno al Camp Nou. Con la testa di Abidal come unica soluzione al caos blaugrana. Messi potrebbe spazientirsi e liberarsi a fine anno.
A cura di Salvatore Parente
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Polveriera Barcellona. Da ieri, la bufera è ufficialmente aperta, anzi mediatica. I malumori interni alla squadra, figli dell’allontanamento di Valverde, del mancato ingaggio di Xavi come nuovo allenatore blaugrana e di un mercato insoddisfacente, sono definitivamente esplosi e rimbalzati fuori dalla sacralità dello spogliatoio. Le dichiarazioni di Abidal, che ha di fatto scaricato la responsabilità dell’esonero dell’ex tecnico dell’Athletic Bilbao sulla squadra, non è andata giù al capitano Messi che su Instagram, ieri, ha invitato il segretario sportivo a fare i nomi dei calciatori che volevano Valverde fuori dai giochi per evitare di sporcare la reputazione di tutti. Insomma, a tre settimane dagli ottavi di Champions League col Napoli, altra squadra che ha fatto parlare di sé anche per problemi interni e supposti ammutinamenti, si arricchisce di altri spunti diventando ancora più interessante –  a tratti – drammatica.

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Le parole di Abidal a Sport, la replica di Messi

L’episodio che ha scatenato la reazione della Pulga è avvenuto ieri pomeriggio quando Abidal segretario sportivo del Barcellona, dopo un lungo tempo di silenzi e no comment con la stampa, ha commentato a Diario Sport l’attuale momento della squadra. E, pure, l’esonero dopo il Ko in Supercoppa con l’Atletico Madrid e il pari esterno contro l’Espanyol di Valverde. Le parole del francese sono state chiare ed inequivocabili: “Molti giocatori non erano soddisfatti di come stavano le cose, si allenavano male e con poca voglia. C'erano molti problemi di comunicazione interna, qualcosa andava fatto”. Parole che scaricano, di fatto, la responsabilità dell’esonero sull’intera squadra incontrando l’ira, dopo qualche ora, del capitano Messi.

Che affida ad una storia Instagram la sua reazione fotografando l’articolo con le dichiarazioni del suo dirigente con un breve commento sotto: “Sinceramente non mi piace fare queste cose, ma penso che tutti debbano prendersi la responsabilità del proprio ruolo e farsi carico delle decisioni. I giocatori per ciò che accade in campo e infatti siamo stati i primi a riconoscere quando non stavamo bene. Anche i dirigenti devono prendersi le proprie responsabilità e farsi carico delle decisioni che prendono. Quando si parla di giocatori, si dovrebbero fare i nomi perché altrimenti si finisce con l'infangare tutti con cose che si dicono e che non sono vere”.

Il rischio rottura con Messi, la Pulga si può liberare ogni fine stagione

Insomma un muro contro muro che non serve a nessuno. Meno che mai al presidente Bartomeu che sta attraversando il periodo più buio da quando è numero 1 del club, ovvero dal 2014. Intanto, nella giornata di oggi è previsto un vertice nella sede della formazione catalana per cercare di capire quali strategie adottare per spegnere questo incendio. La posizione di Abidal, si fa sempre più precaria con i vertici della dirigenza pronti a sacrificarlo per trattenere Messi. Che pur in scadenza nel giugno del 2021, dispone di una clausola contrattuale che gli consente di liberarsi ogni fine campionato. Un bel campanello d’allarme per chi, come Bartomeu, che si appresta a chiudere la sua presidenza proprio nel 2021, vorrebbe accomiatarsi con un nuovo, contratto, stavolta a vita, con Messi.

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I malumori di Messi: dichiarazioni di Abidal, mercato e affaire Xavi

Dall’altro lato della barricata, Messi s’è sfogato dopo mesi di sicuro non facili. In primis, la Pulga, stando a fonti vicine alla squadra, non è mai stato fra quelli che intendevano pugnalare Valverde col quale c’erano sì state incomprensioni ma limitate a questioni meramente di campo. Per questo, la presa di posizione di ieri, va a difesa sua e di un nugolo di compagni di squadra ancora vicini all’ex tecnico dell’Athletic Bilbao. E poi, ancora, la gestione della sostituzione di Valverde non pare esser piaciuta a Messi che sponsorizzava l’arrivo al Camp Nou dell’ex compagno di mille battaglie Xavi. Che prima è stato corteggiato da Abidal, e dal Ceo Oscar Grau, e poi liquidato per mancanza d’esperienza prima di virare definitivamente su Quique Setien.

Infine, la gestione del calciomercato invernale non pare aver convinto nessuno, meno che mai Messi. Nonostante gli infortuni di Dembélé e Suarez, Abidal s’è privato di Carles Peres e Abel Ruiz ricevendo poi un secco no dai vertici dirigenziali per nuovi innesti davanti. Riducendo a soli tre calciatori, Griezmann, il giovane Fati e proprio Messi l’intero parco attaccanti dei blaugrana. Insomma, è tutti contro tutti.

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