Ieri Baselli e Bonaventura oggi Lath e Melegoni, la top 11 delle stelle orobiche
In principio erano Gagliardini, Caldara e Kessié, a seguire Latte Lath e poi Melegoni e Bastoni. Non stiamo scegliendo dei nomi a caso bensì enumerando i volti dei giocatori che il prolifico vivaio dell’Atalanta, anche quest’anno, ha donato al movimento calcistico nazionale. Attendendo poi il probabile debutto di altri due giovani fenomeni della Primavera degli orobici Mallamo e Capone, rispettivamente centrocampista centrale ed attaccante, i bergamaschi si “accontentano”, oltre che dei 38 punti sin qui conquistati, dell’invidiabile record non ancora eguagliato da nessun club nei principali campionati del vecchio continente del debutto in questa stagione di due ragazzi classe ’99.
Un primato che, qualora ce ne fosse bisogno, lascia intendere il progetto giovani perseguito nei decenni dalla compagine lombarda in grado di fornire nel corso degli anni una quantità pressoché infinita di risorse preziose per la nostra Serie A e non solo. Per omaggiare l’Atalanta e la sua grandezza in questo preciso aspetto, vediamo la top 11 dei ragazzi usciti dal vivaio nerazzurro e impostisi nel calcio che conta dalla stagione 2000/01 a quella attualmente in corso.
Nell’Atalanta All Time in porta Consigli
A difendere i pali dei “made in Bergamo” troveremmo, in un serrato ballottaggio fra Marco Sportiello (recentemente passato alla Fiorentina in prestito per 1 anno e mezzo) e Andrea Consigli, proprio quest’ultimo. Non tanto e non solo per la grande sicurezza che garantisce alla retroguardia quanto per la costanza mostrata negli ultimi tempi a differenza del suo omologo Sportiello che, specie negli scorsi mesi, ha avuto poche occasioni di mettersi in mostra a causa di un rapporto alquanto difficile col suo, ormai ex allenatore, Gian Piero Gasperini. In ogni caso, comunque, qualora non fosse chiaro, i due portieroni che sarebbero titolari quasi ovunque provengono proprio dal settore giovanile dell’Atalanta.
Caldara leader della difesa della Dea
In una linea difensiva a 4 troveremmo quasi tutta l’attuale retroguardia dei nerazzurri guidati in avanti dal portento argentino Alejandro Gomez. E sì perché se sulla fascia destra la maglia da titolare non potrebbe che andare all’ormai Nazionale del Torino Zappacosta (cresciuto nel Sora ma preso dai bergamaschi per la Primavera nel 2011), sulla corsia opposta, da adattato, troverebbe posto uno dei migliori terzini del campionato, ovvero: Andrea Conti (lombardo di Lecco, dal 2001 in nerazzurro). Mentre, al centro, a chiudere il pacchetto arretrato dovrebbero esserci Mattia Caldara (appena acquistato dalla Juventus per la stagione 2018/19) ed il giovane bergamasco puro sangue Emanuele Suagher.
Montolivo guida la mediana dei talenti orobici
Nella parte mediana del campo, invece, avremmo, se possibile, ancora maggior qualità. Proprio così perché anche eliminando dal novero dei titolarissimi ragazzi che hanno messo insieme una buona carriera come Padoin, Pinardi, Lazzari o Defendi, il livello resta altissimo. In regia, infatti, avrebbe il compito di guidare la squadra il capitano del Milan 64 volte in maglia azzurra Riccardo Montolivo lanciato, ai massimi livelli, prima in B e poi in A dall’Atalanta di Andrea Mandorlini. Di fianco a lui, invece, troveremmo Roberto Gagliardini stella 22enne di questa prima parte di stagione, ora all’Inter di Pioli e il granata Baselli incursore di successo del Torino di Mihajlovic.
Il trio delle meraviglie: Gabbia, il Pazzo e Jack
Davanti, a chiudere questo “Atalanta Dream Team” 263 reti totali provenienti dai raffinati e sapienti piedi di Gabbiadini, Pazzini e Bonaventura. Un tridente importante, forte ma, soprattutto, idealmente complementare con gli esterni offensivi in grado di garantire buona copertura in fase passiva ed una punta centrale fisica con un chilometraggio in campo tale da far star tranquilli tifosi e amanti della Dea. Un attacco davvero di sicuro valore, peraltro bacino dal quale la Nazionale ha pescato e continua tuttora a pescare, pericoloso e temibile anche con le sonanti esclusioni di Zaza (cresciuto a Bergamo con esordio in A con l’Atalanta) e di Rolando Bianchi (126 reti in carriera).