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ICC: Barcellona-Roma. Malcom beffa Di Fra ma la ripresa è giallorossa, 4-2 in Texas

Primo tempo a corrente alternata con la Roma troppo contratta e ripiegata su se stessa. Ripresa, invece, dal volto differente con gli innesti di Cristante, Pastore e Schick ma anche per via delle tante sostituzioni blaugrana che, senza i big, finiscono per inserire la Cantera della Masia. Un risultato positivo, quindi, ma che non va preso per oro colato con buone indicazioni sì ma a fronte, specie nel secondo tempo, di un Barça rimaneggiatissimo.
A cura di Salvatore Parente
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La Roma batte il Barcellona per 4-2 all’AT&T Stadium di Arlington e riscatta il Ko d’esordio contro il Tottenham di Pochettino al termine di una gara, per forza di cose, dai due volti. Discreta ma anche in costante affanno nel primo tempo, con il Barça, al netto delle tantissime assenza di squadra, da Messi a Rakitic, da Piqué a Sergio Busquets, da Suarez a Coutinho, padrone del gioco, ed un secondo tempo a completo appannaggio dei ragazzi di Di Francesco che, con la rivoluzione catalana fatta di ben 10 sostituzioni, approfitta del divario tecnico e d’esperienza con i canterani della Masia.

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Un 4-2 che fa bene al morale ed alla crescita di questa nuova edizione della Roma con i capitolini però, ancora, sia per carichi di lavoro che per mancanza di sinergie di squadra, lontani dalla condizione migliore.

E così, dall’ottima verve dei gioielli in campo del Barcellona alla riscossa romanista della ripresa, ecco duelli individuali e di reparto andati in scena questa notte in Texas.

Rafinha incontenibile, Strootman lo soffre. Arthur? Un gioiellino

Nel corso di un primo tempo di chiara matrice blaugrana col Barcellona, quasi per tutti i primi 45 giri di orologio, padrone del match, il centrocampo iberico riesce, al netto delle tantissime assenze a referto, ad avere la meglio sull’omologo reparto avversario. In particolare, le mezzeali di Valverde, Rafinha e Arthur, mettono insieme una gara non solo esteticamente perfetta, con i due brasiliani capaci di far cantare la palla con la propria tecnica individuale, ma anche piuttosto solida in fase di palleggio, fraseggio corto, inserimenti senza palla (gol dell’1-0 proprio di Rafinha), supporto all’attacco e predominio contro i rispettivi pari ruolo rivali.

Strootman da una parte, nello speculare 4-3-3 giallorosso, e Pellegrini dall’altro, quest’ultimo, peraltro, ammonito proprio per un fallaccio sull’ex Inter, non sono in grado di arginare l’estro e la verve dei sontuosi elementi del Barça finendo spesso per correre a vuoto nelle fitte trame di gioco dei catalani, fra le magie, da capoeira, del tandem verdeoro. Una manna dal cielo per gli spagnoli nel primo anno post-Iniesta, anche dopo l’infortunio di André Gomes, ma una bruttissima notizia per le velleità di mercato di Inter e Lazio, fortemente interessate a Rafinha che, invece, dovesse continuare su questi livelli, potrebbe lasciare Barcellona solo a cifre alte, anzi, altissime.

le posizioni medie nel primo tempo di Barcellona-Roma (ICC.com)
le posizioni medie nel primo tempo di Barcellona-Roma (ICC.com)

 

Kluivert-Cuccurella, il duello del futuro. L’olandese è una freccia

Sulla corsia mancina del Barcellona, quella destra della Roma, lo scontro è giovane e, al tempo stesso, infuocato. Cuccurella e Kluivert, rispettivamente terzino sinistro e ala destra, di 20 e 19 anni, mostrano fin da subito di avere idee belligeranti. E così, il canterano del Barça prova a dare manforte all’attacco, ma anche a garantire il suo contributo in fase di non possesso con l’ex Ajax, per conto suo, a tentare, soprattutto in una prima frazione di gioco avara di emozioni per i suoi, a dare ampiezza e, spostato come oggi largo a destra, a mettere al centro un grosso quantitativo di traversoni. Insomma, le idee, e non solo, ci sono.

Eppure, l’episodio che fa pendere la bilancia verso il giovane figlio d’arte classe ‘99, avviene al 35’ con l’asso provenienti dai Lancieri capace di bruciare sul tempo il brasiliano Arthur, in copertura su Cuccurella, ma anche il transalpino Lenglet, centrare la palla rasoterra e trovare, puntuale, il tap-in di piatto destro di El Shaarawy. Un assist, una azione importante e, pure, esemplificativa delle qualità di Kluivert bravo, sia a destra che a sinistra, a sfruttare al meglio il suo dinamismo, la sua accelerazione e le sue qualità nel dribbling.

Malcom, una maledizione: in gol su assist di Ballou

L’estate giallorossa, ricchissima dal punto di vista degli acquisti giovani e dall’enorme potenziale, verrà ricordata come quella del grande no, del grande rifiuto del brasiliano Malcom alla Roma proprio quando tutto sembrava fatto con tanto di tweet ufficiale da parte della società capitolina. Un’esperienza poco piacevole con la Roma costretta a vedersi scippare l’esterno offensivo del Bordeaux proprio dal Barcellona rivale di serata. Sin qui, storia nota. Una storia però che si arricchisce di un nuovo capitolo con Malcom al termine di una prestazione, la sua prima dall’inizio, ancora una volta, contro quella che doveva essere la sua nuova squadra, di livello, autore della rete del 2-1 all’At&T Stadium di Arlington. Una rete beffarda, la sua prima con i catalani, e che arriva grazie alla complicità di due elementi: Ballou e Santon. Il primo, appena entrato al posto di Aleix Vidal, bravo a creare scompiglio nella distratta retroguardia di Di Francesco ed il secondo, che stringe troppo la posizione a chiudere in mezzo, a concedere spazio esiziale al nativo di San Paolo impietoso, e pure freddo, nel siglare il punto del nuovo sorpasso Barça. Insomma, da sogno a incubo e poi a ossessione e tormento, nel giro di 10/12 giorni.

Il Barça sostituisce tutti, la Cantera scende in campo. La Roma ne approfitta: 4-2 ad Arlington

Dopo il 2-1 di Malcom, quasi come se la Roma avesse accusato il colpo e pure la stanchezza dei pesanti carichi di lavoro di questa estate americana, la gara sembra spegnersi in un dolce oblio col Barcellona in possesso della sfera ed i capitolini, in attesa, arroccati nella propria trequarti. Una situazione di gioco che certo non fa piacere a Di Francesco che, invece, con gli innesti in attacco di Pastore, Schick, e Perotti aveva sperato in qualcosa di diverso. Eppure, il pari e poi il punto del 3 e del 4-2, soprattutto grazie all’inesperienza dei giovani canterani del Barça, peraltro molti di questi vincitori della recente Youth League in finale sul Chelsea, arrivano lo stesso.

Dapprima con Florenzi, forse una delle autentiche note liete della nottata texana, bravo a sfruttare le sbavature in palleggio della rinnovata retroguardia catalana, poi con Cristante abile a fare breccia fra Brandariz e Palencia e bucare, di piatto destro, la resistenza dell’olandese Cillessen e, infine, su rigore, per fallo del predetto Brandariz su Schick, con Perotti a sigillare il match.

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