I trofei restano a Parma, il nuovo club li ha acquisiti all’asta fallimentare
Non c'è pericolo che la storia e i cimeli del ‘vecchio' Parma si disperdano, il ‘nuovo' Parma – quello ripartito dalla Serie D – s'è aggiudicato all'asta fallimentare per 50 mila euro tutti i trofei che la società emiliana – dichiarata ufficialmente defunta al termine della scorsa stagione – ha conquistato negli anni d'oro, in Italia e in Europa. A dare la buona notizia al popolo gialloblù è stata la coppia di curatori – Angelo Anedda e Alberto Guiotto – che in questi mesi ha seguito tutta la vicenda giudiziaria del club, scandita dall'addio di Ghirardi e dall'arrivo di Mainenti: "E' pervenuta all’Istituto Vendite Giudiziarie, incaricato della vendita dei trofei del Parma FC S.p.A, una offerta di Parma Calcio 1913, identica nei contenuti alla precedente, ma adeguata a quanto stabilito dalla procedura competitiva. In assenza di altre offerte, l’Istituto Vendite Giudiziarie ha aggiudicato a Parma Calcio 1913 tutti i trofei di proprietà della fallita Parma FC S.p.A. al prezzo di euro 50.000,00 oltre ad Iva".
La Coppa Italia 1992, la Coppa delle Coppe 1993, la Supercoppa Europea 1994, la Coppa Uefa 1995, la Coppa Italia 1999, la Coppa Uefa 1999, la Supercoppa Italiana 1999, la Coppa Italia 2002 (oltre a circa 300 trofei ottenuti grazie anche ai successi delle selezioni giovanili) faranno bella mostra nella bacheca della neonata società che vede Nevio Scala (icona degli emiliani) quale presidente del sodalizio ripartito grazie alla cordata Barilla. "Le nostre coppe tornano, anche materialmente, dove è giusto che stiano – ha ammesso il direttore generale del Parma Calcio 1913 Luca Carra -. I trofei nazionali ed europei conquistati dal Parma sul campo, sono simbolo di una storia che nessun fallimento potrà mai cancellare e che nessuno potrà mai togliere al Parma Calcio e ai suoi tifosi".