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I migliori 50 calciatori del 2015

La classifica di fine anno con i migliori calciatori del 2015 vede ancora una volta Lionel Messi davanti a tutti. La Liga è il campionato maggiormente rappresentato. Serie A ai piedi del podio. Vardy, Konoplyanka e Carlos Sanchez le sorprese.
A cura di Vito Lamorte
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L'anno si chiude e i bilanci arrivano perentori. Non si fanno sconti. Tutti uguali davanti al giudizio finale. A farla da padrone, manco a dirlo, sono gli azulgrana di Barcellona che hanno dominato in Europa e nel mondo lasciando per strada solo la Supercoppa di Spagna in un'incredibile finale contro l'Athletic Bilbao. Il campionato maggiormente rappresentato nella Top 50 del 2015 è la Liga seguita da Premier League e Bundesliga. A rappresentare la Serie A ci sono uomini di Juve, Napoli e Roma. Neanche a dirlo, chi si aggiudica la prima piazza del podio è Lionel Messi che ha preceduto il compagno di squadra Neymar Jr e Cristiano Ronaldo. Non mancano le sorprese come Vardy, Konoplyanka e Carlos Sanchez protagonisti inaspettati nelle rispettive squadre e determinanti ai fini dei traguardi raggiunti. È stato un 2015 di buon livello ma le aspettative sono sempre altissime sembra sempre che manchi qualcosa. L'Europeo del 2016 potrebbe essere una sliding doors interessante per il prossimo anno solare. Ecco la Top 50 dell'anno che sta per finire.

50 Jamie Vardy. 11 reti consecutive in Premier League. Primato scippato a Van Nistelrooy (fermatosi a 10) e primato con il Leicester. Questo ragazzo che fino a qualche anno fa giocava nelle serie dilettantistiche ha mostrato al mondo che i sogni sono realizzabili. Working on a Dream.

49 Yevhen Konoplyanka. L'ucraino è un giocatore interessante che può spiccare il volo in qualsiasi momento. Questo esterno d'attacco è in grado di superare difensori in velocità ed è particolarmente letale quando taglia dentro il campo. Ha chiuso un incantesimo di otto anni a Dnipro dopo aver recitato un ruolo da protagonista nella corsa alla finale dell'Europa League dello scorso anno. Vicinissimo allo Stoke City, ha deciso di firmare per il Siviglia. Se il momento di forma continuerà, Konoplyanka sarà fondamentale per le speranze dell'Ucraina a Euro 2016.

48 Carlos Sanchez. Il nome di questo uruguagio era molto in auge in Italia durante l'inverno quando Alexandre Pato passò al Milan ma, all'epoca, la sua destinazione fu Mendoza, sponda Godoy Cruz. Il passaggio al River Plate lo ha fatto diventare uno dei più ricercati talenti dell'America Latina e la prossima squadra a beneficiare delle sue prestazioni sarà il Monterrey. Il trequartista si unirà ai messicani pochi mesi dopo aver segnato quattro reti nel cammino verso la vittoria della Copa Libertadores con la maglia de los Millonarios. Mancava dal 1996. Amuleto.

47 Sebastian Giovinco. La decisione di Sebastian Giovinco di trasferirsi a Toronto nel gennaio 2015 è stata accolta con incredulità in Italia: un giocatore che avrebbe dovuto essere nel pieno della sua carriera (28 anni) ha voltato le spalle alla Serie A in favore della Major League Soccer. L'attaccante italiano è diventato il primo giocatore di sempre a chiudere l'anno come capocannoniere della MLS e come leader della classifica degli assist. I numeri da soli non potrebbero fare giustizia per il divertimento puro e semplice di guardarlo giocare. La difficoltà del torneo è opinabile ma i colpi per fare certe giocate devi averli in tutti i casi.

46 Yacine Brahimi. Uno dei giocatori più interessanti per la sua astuzia, la capacità di cambiare direzione in un lampo e la voglia di attaccare la porta da tutte le angolazioni. Solo Lionel Messi e Eden Hazard hanno completato più dribbling di lui durante la stagione 2014-15 di Champions League. Ha chiuso la scorsa stagione con 13 gol e le sue prestazioni hanno convinto il suo club a rivedere la sua clausola portandola a 22 milioni di euro.

45 Diego Godin. Il difensore dell’Atletico Madrid si sta affermando come uno dei migliori difensori al mondo ed è il vero “caudillo” della retroguardia di Diego Simeone e dell’Uruguay. La scorsa estate la squadra madrilena ha effettuato movimenti di mercato per quasi 200 milioni ma Godin non si tocca. Incedibile.

44 David Silva. I suoi compagni lo chiamano "Merlino" a causa del suo tocco magico e la sua capacità di creare occasioni dal nulla. Meraviglioso.

43 Angel Di Maria. Dopo l'esperienza non proprio felice a Manchester, il PSG lo ha acquistato per 63 milioni di euro e Angel è tornato a vivere. Ha avuto un impatto immediato sulla squadra con gol, assist, ritmo e energia partendo dalla zona destra dell'attacco parigino completato da Zlatan Ibrahimovic e Edinson Cavani. Ritrovato.

42 Miralen Pjanic. Dopo aver imparato l'arte del calcio da fermo sotto lo specialista, Juninho Pernambucano, a Lione; Pjanic vuole diventare il miglior calciatore di punizioni del mondo. Il 25enne è uno dei migliori centrocampisti di Serie A per la sua grande qualità e velocità di pensiero negli spazi ristretti ma non ha ancora vinto titoli importanti. A Roma, lo scorso anno, è arrivato il secondo posto per la seconda volta consecutiva. L'arrivo del suo connazionale Edin Dzeko lo aiuterà a vincere?

41 Edinson Cavani. Un altro anno con numeri da capogiro per l'attaccante uruguagio, nonostante la posizione defilata sulla sinistra vista la presenza di un certo Zlatan Ibrahimovic. In alcuni momenti dell'anno è riuscito a fare numeri folli: 12 gol in otto partite tra aprile e maggio, più sei in quattro nel mese di settembre. A 28 anni non fa solo gol ma è molto funzionale anche per la squadra, soprattutto in fase difensiva.

40 Thiago Silva. Dopo un 2014 da dimenticare il centrale brasiliano è tornato sui suoi standard. "O Monstro" ha compiuto 31 anni lo scorso settembre ed è di nuovo il leader del PSG dentro e fuori dal campo. Nonostante la debacle del Brasile anche in Copa America, Dunga, commissario tecnico della Seleçao, non lo ha convocato ancora.

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39 Luka Modric. Il Real Madrid non è la stessa squadra se manca il play croato. Modric è un giocatore delizioso, intrigante e sempre intelligente con la palla tra i piedi. Le sue assenze, nella scorsa e nella corrente stagione, sono coincise con dure sconfitte e eliminazioni. Non può essere una coincidenza.

38 Mesut Ozil. I critici lo accusano di scivolare fuori dalle partite importanti ma il centrocampista tedesco è quel tipo di giocatore che con una giocata sontuosa può ricordare a tutti il motivo per cui si sono innamorati di questo gioco.

37 David Alaba. Un giocatore estremamente versatile, David Alaba sta andando forte e sta diventando uno dei giocatori preferiti di Pep Guardiola. Stiamo parlando di un ragazzo di 23 anni. Il terzino del Bayern Monaco sa muoversi con libertà su tutta la fascia sinistra e a centrocampo. Il giocatore del futuro.

36 Gareth Bale. Gli 11 gol delle qualificazione a Euro 2016 hanno portato il Galles a un torneo importante per la prima volta dal 1958. A livello di club Gareth Bale sta avendo non pochi problemi rispetto alla prima stagione e gli infortuni, uniti ai cambiamenti nel club, non hanno aiutato.

35 Xabi Alonso. Ingranaggio essenziale di una delle macchine più oliate nel mondo del calcio. “Mi è stata chiara la sua classe dopo il nostro primo allenamento insieme". Steven Gerrard nella sua autobiografia, uscita all'inizio di quest'anno, ha parlato così del centrocampista spagnolo: “È stato il miglior centrocampista centrale con cui io abbia mai giocato”. Non penso ci sia altro da aggiungere.

34 Eden Hazard. Miglior giocatore della Premier League della scorsa stagione e il giocatore del Chelsea, scelto dai tifosi, è finito in un vortice triste nel nuovo torneo. Una mancanza di atleticità palese e la vecchia abitudine di trascurare i compiti difensivi gli sono costati il posto in squadra in più di qualche occasione durante l'autunno. Hazard è ancora uno dei giocatori più corteggiati d'Europa con Real Madrid e Paris Saint-Germain pronte a fare follie per averlo.

33 Dani Alves. Sembrava destinato alla cessione in estate ma, alla fine, il terzino brasiliano è rimasto lì a Barcellona. Probabilmente sarebbe stato un errore madornale per l'esterno basso più forte della storia azulgrana. Ha mostrato un feeling con Leo Messi come pochi: nessun altro giocatore ha offerto più assist alla Pulga negli ultimi cinque anni come il brasiliano. Il nuovo acquisto, Aleix Vidal, da gennaio gli darà filo da torcere per il posto da titolare ma Dani Alves non è uno che molla.

32 Sergio Busquets. “È un giocatore unico. Lui è il più completo e, per me, miglior centrocampista al mondo, senza dubbio”. Parole di Luis Enrique. Il mediano catalano ha 27 anni e migliora di anno in anno vincendo trofei e regalando prestazioni di alto livello. A volte si mostra parecchio antipatico con simulazioni e gesti antisportivi ma nessuno è perfetto.

31 Yaya Tourè. La vittoria della Coppa d'Africa dello scorso gennaio da capitano non è stato il preludio per una grande stagione anche a livello di club ma il quasi 33enne centrocampista del City è uno dei migliori interpreti del ruolo a livello mondiale.

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30 Gonzalo Higuain. Una persona più fragile di Gonzalo Higuaín sarebbe stata schiacciata dagli eventi della scorsa estate: prima il rigore decisivo contro la Lazio che avrebbe permesso al Napoli di centrare un posto in Champions League poi il penalty nella finale della Copa América. Una botta difficile da superare. Invece di gettare la spugna, Higuaín ha cercato una soluzione: prima la consultazione con il nutrizionista di Lionel Messi (si è presentato con 4/5 kg in meno rispetto al suo approdo in Italia) e il feeling con Maurizio Sarri lo hanno rigenerato. Da allora è stato pressoché inarrestabile.

29 Sergio Ramos. Il Manchester United avrebbe fatto carte false per scipparlo al Real Madrid la scorsa estate, ma Sergio Ramos a 29 anni, nonostante gli infortuni e un diverbio pubblico con il tecnico del Real, Rafa Benítez; rimane un bene meraviglioso di questo club e della nazionale spagnola. Potenza e intelligenza abbinate alle sue capacità offensive, un esempio è il suo sensazionale gol in rovesciata contro il Siviglia nel mese di novembre, lo posizionano tra i migliori difensori del mondo.

28 Harry Kane. Dopo aver fatto irruzione sulla scena di Premier League lo scorso anno e segnato al suo debutto con la nazionale inglese, Kane ha ripreso da dove aveva lasciato anche in questa stagione. Il numero 10 del Tottenham Hotspur si sbatte dal primo all'ultimo minuto e dopo un inizio balbettante ora è sempre presente nel tabellino marcatori. Kane è riuscito a sopportare la pressione di essere l'unico attaccante di ruolo del suo club e grazie alla sua forza, al suo gran tiro e al suo senso del gol può fare divertire ancora i tifosi degli Spurs.

27 Douglas Costa. Il terrore dei terzini europei. Douglas Costa da quando è approdato al Bayern Monaco è diventato un punto fermo dell'undici di Pep Guardiola. Costa si trova a suo agio su entrambe le fasce, ha un dribbling ubriacante e taglia la palla verso l'area con entrambi i piedi. Lewandowski e Mueller ringraziano.

26 Philipp Lahm. Rispetto agli standard del 2014 quest'anno potrebbe sembrare insignificante per questo giovanotto di 32 anni. Philipp Lahm è sempre stato presente, come pochi, durante tutto l'anno solare eccellendo sia sulla fascia destra che a centrocampo. Il "robot del calcio", come lo chiama Thomas Tuchel del Borussia Dortmund non ha perso una sola partita da quando è tornato dall'infortunio lo scorso marzo. Da clonare.

25 Gianluigi Buffon. Si potrebbe dire che un giocatore vicino alle 38 primavere possa non essere sul pezzo come prima ma per Gigi Buffon è il contrario: il numero 1 della Juve ha giocato un ruolo importante nella corsa dei bianconeri verso la finale di Champions League e la sua parata con una mano sola su Dani Alves in quella partita è arrivata terza nella votazione del concorso Uefa come salvataggio della stagione 2014/2015. I riflessi di Buffon rimangono nitidissimi e riesce a trasmettere fiducia ai suoi colleghi difensivi come pochi altri.

24 James Rodriguez. Il colombiano non ha vinto trofei importanti con il Real Madrid nella sua prima stagione al Santiago Bernabéu ma questo non intacca il giudizio su di lui. La sua assenza per infortunio è stato uno dei motivi più importanti per i risultati della squadra di Carlo Ancelotti. Alla fine del 2014 i blancos avevano vinto 22 partite consecutive e la Coppa del Mondo per club, hanno chiuso la stagione a mani vuote. Qualità al potere con James in campo anche se spesso non gioca nella sua posizione preferita.

23 David De Gea. Il suo mancato passaggio al Real Madrid nell'ultimo giorno di mercato è stato l'evento più ridicolo del mercato estivo ma, nonostante questo, il portiere spagnolo si è rimesso la maglia dello United ed è quasi sempre uno dei migliori in campo. Affidabilità 100%.

22 Marco Verratti. "Ci sono pochi giocatori come lui, gioca ad un livello straordinario". Ad esprimersi così nei confronti di Verratti lo scorso novembre è stato nientemeno che l'ex stella del Barcellona, Xavi. Ci sono pochissimi centrocampisti che possiedono il dinamismo e la gamma di passaggio di Verratti che riesce a dare una grande influenza sulle partite del tutto sproporzionata rispetto alla sua piccola stazza.

21 Alexis Sanchez. "Ha l'istinto del killer", questo dice di lui Arsene Wenger. L'attaccante cileno non lascia nulla sul campo e dà tutto fino alla fine. Sánchez ha colpito per il suo adattamento al calcio inglese dopo le sue parentesi in Italia e in Spagna. Gran ritmo, potenza e freddezza sono le peculiarità più evidenti di questo ragazzo del 1988. Il cucchiaio nella finale della Copa America 2015 lo ricorderà per tutta la vita.

20 Andrea Pirlo. Trentasei anni e classe da vendere. Andrea Pirlo è stato una delle chiavi della grande cavalcata della Juventus della scorsa primavera: la Coppa Italia, la vittoria della Serie A con 17 punti di distacco sulla seconda e la finale di Champions League. Il centrocampista bresciano ha dimostrato che con un reparto ben assortito può giocare ancora ad alti livelli. Il suo passaggio al New York FC dà un segnale di quale strada stia prendendo la carriera di Andrea e questo non può che renderci un po' più tristi.

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19 Pierre-Emerick Aubameyang. Uno degli attaccanti più pericolosi del calcio europeo. La partenza di Klopp non lo ha destabilizzato, anzi: la punta del Gabon ha trovato una continuità realizzativa impressionante ed è già nel mirino di diversi top club.

18 Javier Mascherano. L'argentino resta uno degli interpreti più affidabili del Barcellona. Insieme a Gerard Piqué al centro della difesa riesce ad arginare le offensive avversarie e entrambi riescono ad avere una lettura del gioco come poche coppie al mondo. La sua versatilità gli permette di essere utilizzato anche a centrocampo, suo ruolo naturale. È stato uno dei protagonisti del Triplete del Barcellona e nel cammino dell'Argentina verso la finale della Copa América, ma a lui non sono mai piaciuti i riflettori. Non c'è un allenatore al mondo che lo non vorrebbe.

17 Antoine Griezmann. Un fenomeno in prospettiva. L'attaccante francese è uno dei profili più intriganti della squadra di Simeone: bravissimo nello stretto, dotato di un gran tiro e di un'ottima tecnica. Griezmann è una delle fonti di gioco del suo club e della sua nazionale. Il 2016 potrebbe essere il suo anno.

16 Kevin De Bruyne. Dov'è il giovane in erba che è stato scartato dal Chelsea due anni fa? Kevin De Bruyne è stata la stella della Bundesliga della scorsa stagione (2014/2015) e le sue prestazioni lo hanno fatto diventare il giocatore più costoso nella storia del Manchester City. Grande corsa, tiro potente e senso della posizione. Pellegrini e Wilmots sono super felici di avere a che fare con un talento del genere.

15 Sergio Aguero. Una sicurezza disarmante negli ultimi 16 metri. Semplice, infallibile e universalmente rispettato, la sua qualità è indiscutibile. È nel bel mezzo della crescita e la Premier League è fortunata a poterlo ammirare. Infortuni permettendo.

14 Thomas Müeller. Il factotum di Pep. Durante la nuova stagione il tedesco sta giocando più vicino a Lewandowski e la sua media gol è salita sensibilmente: non portandolo sulla corsia laterale a correre su e giù, Thomas è a dir poco letale. Una volta Hermann Gerland, suo ex allenatore delle giovanili del Bayern, ha detto: "Müller può giocare male per 90 minuti, ma può sempre fare gol”. Nei mesi a venire potremmo vedere l'evoluzione di Müeller.

13 Gerard Piquè. Dopo la flessione dello scorso anno, il centrale del Barcellona quest'anno si è espresso ai suoi livelli. Una cerniera centrale con Mascherano di altissimo livello e molto ben assortita. Ha ricevuto il premio Catalan of the Year che riconosce il suo attaccamento alla causa indipendentista ma per questo motivo è stato fischiato dai supporter della nazionale spagnola negli ultimi mesi. Bene ma non benissimo.

12 Paul Pogba. Manuel Pellegrini prima della gara d'andata tra Manchester City e Juventus aveva dichiarato che Paul Pogba aveva ancora molta strada da fare prima che potesse essere considerato alla pari di Yaya Touré. Le prove in campo non gli hanno dato ragione: Pogba ha dominato entrambi gli incontri alternando grande intensità a giocate sopraffine. Sulle sue spalle è stata riposta la maggior parte della responsabilità dopo la partenza di Andrea Pirlo e Arturo Vidal della scorsa estate, ma dopo un inizio deludente sta tornando il Pogba di sempre. Pogba può oggi essere considerato tra i migliori centrocampisti del pianeta.

11Ivan Rakitic. In poco più di un anno Ivan Rakitic ha vinto l'Europa League, come capitano del Siviglia, è stato acquistato dal Barcellona, dove ha dovuto sostituire Xavi Hernández, probabilmente il più grande giocatore spagnolo di tutti i tempi, e, nonostante la pressione e la necessità di imparare uno stile tutto nuovo, ha vinto il Triplete segnando il primo gol nella finale di Champions League. Ha battuto la sua ex squadra nella finale della Supercoppa Europea e si è sposato. A chi gli ha chiesto chi scrive le sceneggiature della sua vita Ivan ha risposto: "Qualcuno bravo".

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10 Manuel Neuer. Il portierone tedesco ha vinto il suo terzo Meisterschale in quattro stagioni a Monaco e continua a mettersi in mostra per la sua interpretazione del ruolo: Neuer è un difensore con i guanti, un portiere che detta il ritmo e in alcuni casi da una direzione al gioco della sua squadra. È molto a suo agio con la palla tra i piedi e questo rende più difficile agli avversari il pressing sui difensori.

9 Arturo Vidal. Ha avuto dei problemi ad adattarsi al calcio di Pep Guardiola ma "Re Arturo" è sempre più dentro gli schemi del Bayern. Dopo una cavalcata del genere in Champions (poco lucido in finale) e la vittoria in Copa America con il suo Cile, adesso Vidal deve riuscire a giocare sui suoi standard anche in Bundesliga.

8 Andres Iniesta. Un magnifico direttore d'orchestra. Don Andres ha preso in mano la bacchetta e ha dispensato calcio con una facilità disarmante. Nell'ultimo Clasìco si è preso gli applausi anche dai tifosi del Real Madrid e ha chiuso l'annata con due grandi prove nel Mondiale per Club. Sublime.

7. Carlos Tevez. L'importanza di Carlos Tevez. Potrebbe essere il titolo di un libro. La Juventus ha dovuto rinunciare al suo numero 10 che è tornato in Argentina e ha rimpiazzato l'Apache con Paulo Dybala, Mario Mandzukic e Simone Zaza, gente che ha qualità, ma ci sono un sacco di tifosi che tornerebbero indietro per riavere Carlos in un baleno. Il suo lavoro a tutto campo e la concretezza negli ultimi 16 metri lo rendono un giocatore indispensabile per ogni allenatore. Adesso è tornato nel club dove ha esordito e di cui è tifoso, il Boca Juniors, e anche lì ha già conquistato il titolo nazionale.

6 Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha vinto il campionato con il Paris Saint-Germain e ha portato quasi da solo la Svezia a Euro 2016. Ancora un talismano per club e nazionale: sembra determinato a sfruttare al massimo questi che potrebbero essere gli ultimi anni nel calcio che conta. Non riesce mai a star lontano dalle polemiche: a marzo ha perso le staffe dopo una partita contro il Bordeaux durante la quale se la prese con l'arbitro e etichettò la Francia come "un paese di merda". Il Front National non ha preso benissimo queste parole invitandolo ad andar via se non gli piaceva vivere lì ma in seguito Zlatan ha chiesto scusa. I tre gol nel Play-off per Euro 2016 contro la Danimarca sono la ciliegina sulla torta del 2015.

5 Robert Lewandowski. Il numero 9 del Bayern si sta imponendo sempre più come uno dei migliori interpreti nel suo ruolo. Gol a grappoli con la squadra bavarese e in nazionale: i punti più alti della stagione sono la cinquina in 9 minuti contro il Wolfsburg a settembre e la continuità di rendimento che è stata di fondamentale importanza per la qualificazione della Polonia a Euro 2016.

4 Luis Suarez. Il miglior centravanti di ruolo del 2015. Al centro del tridente del Barcellona è stato catalizzatore, ha aiutato la manovra della squadra creando spazi e ha contribuito a elevare sia il suo modo di giocare che quello dei suoi compagni di reparto. Più di 40 gol tra club e nazionale sono il suo contributo più che tangibile. L'unico neo è l'assenza alla Copa América a causa della squalifica rimediata durante la Coppa del Mondo del 2014.

3 Cristiano Ronaldo. È stato uno strano anno per il Pallone d'Oro in carica. Anche in un anno così così Ronaldo riesce a mettere a referto comunque 327 tiri in porta tra club e nazionale. I suoi detrattori sottolineano che è stato il solito martello solo con le squadre di seconda fascia con 28 gol (più della metà del suo totale annuo sono condensate in otto partite contro Malmoe, Espanyol, Shakhtar Donetsk, Getafe, Granada e l'Armenia) ma, allo stesso tempo, i suoi sostenitori potrebbero indicare il fatto che riesce a mantenere una media reti molto importante anche in una squadra instabile e con un manager con il quale non sembra essere molto a suo agio: si tratta dell'ennesima testimonianza non solo del suo talento, ma della volontà di quel campione implacabile di essere sempre al top.

2 Neymar Jr. Il futuro è nelle sue mani. Il brasiliano ha sicuramente le carte in regola per diventare il miglior giocatore del mondo, ha solo 23 anni, ma solo lui sa quando e come. Ha vinto il Treble con il Barcellona, è stato capocannoniere in Champions League e ha svolto un ruolo di primo piano in questa stagione, soprattutto quando è stato assente Lionel Messi: il numero 11 ha sfoderato prestazioni impressionanti. L'espulsione in Copa America potrebbe costargli il Pallone d'Oro.

1 Lionel Messi. È ancora lui il giocatore che i tifosi vogliono vedere sempre con la palla tra i piedi. Leo è ancora il giocatore che fa amare questo sport per la semplicità con cui rende facili le cose difficili. Ricordate, solo per citare un esempio, la rete contro l'Athletic Bilbao in finale di Copa del Rey o i dribbling a Jerome Boateng e James Milner? Ricordate quando Pep Guardiola, in veste di tifoso al Camp Nou, si è portato le mani sulla testa, urlando per la giocata del suo ex giocatore? Messi ormai ci ha abituato a standard altissimi: la velocità, l'equilibrio, la fiducia in se stesso per eseguire queste giocate ogni volta e la velocità di pensiero per far fare alla palla quello che vuole. Senza tralasciare la fame di vittorie. Messi è nell'èlite del calcio da anni ormai ma non lascia mai nulla al caso e continua a lavorare sempre con la stessa voglia e rabbia. Non si è mai parlato abbastanza circa la disciplina personale che questo ragazzo del 1987 deve mantenere per riuscire a restare su quel livello di eccellenza ma si tratta di una delle principali ragioni per cui questo piccolo uomo con doti più uniche che rare è un gigante di questo sport.

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