I due volti di Milan-Fiorentina: la gioia di Pradè e la rabbia di Abbiati (INTERVISTA)
C'è chi lotta e chi no – Potrebbe essere questo il titolo del pomeriggio vissuto ieri a San Siro. Da una parte si è vista una squadra che vola, che gioca in maniera convincente, e lotta e corre su tutti i palloni. Dall'altra un'avversario impaurito, con poche idee e con poca voglia di lottare per la maglia. I novanta minuti di San Siro, hanno sancito definitivamente l'esplosione dei ragazzi di Vincenzo Montella (seguiti da una tifoseria al settimo cielo) ed il crollo del Milan che, ancora una volta, ha buttato al vento l'occasione per dare una svolta al suo pessimo campionato. Nel dopo gara, abbiamo avvicinato il direttore sportivo Daniele Pradè (colui che ha costruito il "miracolo" Fiorentina) e il portiere del Milan Christian Abbiati. Per capire lo stato d'animo nello spogliatoio del Milan basta guardare la faccia del portiere rossonero che, ai nostri microfoni, è parso preoccupato per il momento rossonero ("Non ci voleva una sconfitta di questo genere") e deciso a spiegare, a chi ancora non l'avesse capito, cosa vuol dire indossare la maglia del Milan ("Chi veste questi colori, deve sempre scendere in campo per vincere").
Entusiasta il dirigente viola che ha elogiato il lavoro di Montella ("Abbiamo acquisito un'identità di gioco in poco tempo") e rassicurato i tifosi della Fiorentina in merito alle voci di mercato circolate intorno al tecnico napoletano ("Abbiamo iniziato un percorso insieme e lo porteremo avanti per anni").