I deferimenti di Palazzi sconvolgono la B, ma presto si riscriverà anche la serie A
Il procuratore federale Stefano Palazzi ha varato ufficialmente la stagione dei verdetti della giustizia sportiva all'interno dell'inchiesta ‘Last Bet' attorno allo scandalo del calcioscommesse. Un'indagine che è durata un anno intenso di lavori e analisi, con intercettazioni telefoniche, verifiche sul campo, interrogatori e confessioni che hanno permesso agli inquirenti di creare una vera e propria mappa del crimine attorno alle partite dei campionati italiani di Serie A, B e Lega Pro. L'indagine ha coinvolto in principio la Procura di Cremona da cui era partito tutto per poi mettere a lavoro altre Procure come quella di Roma, Napoli e Bari da cui si attendono le prime conclusioni delle indagini per preparare altre note informative della procura.
Con quella pubblicata lo scorso 9 maggio 2012, sta di fatto che è partita la macchina della giustizia con deferimenti a club e tesserati della Federcalcio italiana, con un primo faldone in cui compaiono 66 nominativi e ben 22 squadre professionistiche. Ma, purtroppo, è solamente la punta di un iceberg che vedrà altri club iscritti (così come altri dirigenti, giocatori e tesserati) e mostrerà tutta la propria grandezza nelle condanne e pene che verranno date – così dicono gli addetti ai lavori – non oltre la fine di luglio per permettere la normale ripresa delle attività.
La prima ondata, comunque, non ha scosso più di tanto l'ambiente. Purtroppo, tutti si attendevano quanto è stato scritto e, dopo mesi di interrogatori e pubblicazioni sui giornali delle dichiarazioni degli indagati e dei pentiti, non c'è stata sorpresa nel veder confermato che moltissimi giocatori, dirigenti e tesserati a vario titolo siano effettivamente coinvolti in uno scandalo di caratura internazionale che coinvolgeva il calcio italiano con sedi in Europa e in Asia. Ciò che Stefano Palazzi ha stilato non è altro, però, quanto dedotto dal materiale esclusivamente proveniente dalla Procura di Cremona, la prima che analizzò i fatti e dalla quale partì il filone principale dell'inchiesta.
Primo scossone al calcio – All'interno del provvedimento, stando al materiale probatorio acquisito, il Procuratore ha fatto le sue prime valutazioni che si possono racchiudere in 60 pagine in cui compaiono indagate 61 persone e coinvolte per responsabilità oggettiva 21 società più l'Empoli indicato come club coinvolto per responsabilità indiretta. Tra queste, ci sono società che rischiano tantissimo per il coinvolgimento diretto – presunto, fino a sentenza definitiva – di parte della dirigenza e di giocatori in attività come l'Albinoleffe e il Piacenza. Altre, dovranno invece rispondere alle accuse di essere state partecipi alla combine o di non essere mai state a conoscenza dei fatti incriminati. Infatti, nella giustizia sportiva, il solo aver saputo di un illecito (o tentativo tale) comporta l'obbligo di denuncia agli organi federali.
"Occorre osservare che alla commissione di nuovi illeciti da parte dei tesserati" si legge nel documento di Palazzi "consegue necessariamente la responsabilità, diretta o oggettiva, delle società di appartenenza, non potendosi configurare in alcun modo, nel caso di specie, una violazione del principio del ‘ne bis in idem' trattandosi di condotte e titoli di responsabilità differenti".
Un po' ciò che aveva fatto il giocatore del Gubbio, Simone Farina, dalle cui dichiarazioni esplose la ‘bolla' del calcioscommesse, quando denunciò il tentativo di corruzione che aveva subito per ‘pilotare' la partita di Coppa Italia TIM, Cesena-Gubbio del 30 novembre 2011 finita 3-0.
Da Farina a Doni: denunce e pentimenti – Stefano Palazzi ripercorre tutta la storia dalla denuncia di Farina ai deferimenti e agli arresti di Gervasoni, Doni, Sartor e alle loro testimonianze, dichiarazioni, confessioni. Un lavoro di cesello fatto dagli inquirenti che ha portato Palazzi ricordare i deferimenti in data 25 luglio 2011 che hanno portato in primo e secondo grado le sanzioni per l'"illecito" da parte della giustizia sportiva con verdetti definitivi e pene stabilite dal codice della FIGC. Non solo, perchè Palazzi partendo proprio da quel presupposto elenca nomi e club che avrebbero dunque violato l'ex art. 9 CGS, ovvero quello dell'"associazione a delinquere finalizzata ad attività illecite".
Tutti i nominati dovranno rispondere della
"violazione di cui all'art 9 C.G.S. perchè si associavano tra loro, in numero di tre o superiore a tre, e con altri soggetti, fra cui quelli già definiti con provvedimento del 25 luglio 2011 e giudicati responsabili dagli Organi Giudicanti della FIGC, al fine di commettere una serie indeterminata di illeciti disciplinari [..] operando con condotte finalizzate ad alterare il regolare svolgimento e il risultato di gare dei campionati nazionali con lo scopo di illecite locupletazioni o mediante dazioni di denaro costituenti il compenso per l'illecita attività posta in essere ovvero mediante scommesse dall'esito sicuro perchè realizzate su gare combinate. Programma perseguito con un assetto stabile e con una distribuzione di ruoli. […] Su tutto il territorio nazionale e con contatti di natura internazionale".
Serie B stravolta – Lo tsunami, dunque, arriverà: quando arriveranno anche i dati delle altre procure nulla resterà più come prima e già in questo primo provvedimento si può capire l'entità della situazione che sta già sconvolgendo la Serie B e che non mancherà di creare ‘disordine' anche in Serie A.
Delle 22 società citate da Palazzi ci sono squadre che stanno lottando per non retrocedere e altre che lottano per la promozione: il problema è che – passati i cinque giorni di diritto per consentire alle controparti di presentare le note difensive – poi si procederà a sentire i diretti interessati e, il più velocemente possibile, ad iniziare ad infliggere le prime sanzioni a livello sportivo. Sanzioni che dovranno essere afflittive o nella stagione in corso o in quella futura.
Ciò comporta un evidente problema in vista di play-off e play-out che verranno disputati da fine maggio agli inizi di giugno e che dovranno sancire promozioni e retrocessioni.
Sul campo. Quelle che arriveranno dai tribunali saranno però le uniche definitive e ricordando che tra i club iscritti ci sono anche squadre come il Pescara o la Sampdoria coinvolte direttamente nelle prime posizioni e che potrebbero veder fallire l'approdo in massima serie a favore di altre. Così come per la retrocessione in Lega Pro o la permanenza in B tutto appare in bilico con la posizione dell'Albinoleffe (già ultimo) decisamente compromessa ma in attesa di capire quale sarà il destino di altre squadre che – all'epoca dei fatti contestati – erano in B e oggi hanno disputato il campionato 2011-2012 in serie A.
Serie A in bilico – Proprio i nomi di Atalanta, Novara, Lecce e Siena fan tremare la massima serie. I bergamaschi sono già stati penalizzati in campionato di 6 punti per una responsabilità oggettiva evidente dato il coinvolgimento e le dichiarazioni rilasciate dall'ex capitano orobico Cristiano Doni, ma non sembra essere la fine, bensì l'inizio di altre sanzioni che si aggiungeranno a fine campionato: si dvorà solamente confermare quanto Doni fosse coinvolto anche nelle altre indagini delle procure di Napoli e soprattutto di Bari (dove sono stati arrestati gli ultrà che minacciavano i giocatori per perdere le gare) che porteranno inevitabilmente ad afflizioni in classifica per la società di Percassi che rischia molto.
Come rischia tantissimo il Lecce, coinvolto nell'oramai famosissimo derby pugliese con il Bari ‘venduto' da Masiello ma – sembra – anche con la connivenza di qualcun altro all'interno della stessa società giallorossa. Sul campo, gli uomini di Serse Cosmi domenica si giocheranno una stagione intera che potrebbe farli salvare dalla retrocessione in caso di vittoria e contemporanea sconfitta del Genoa. Un ‘miracolo' sportivo di una squadra che nel girone di ritorno ha fatto una marcia trionfale con un ritmo da zona Europa. Ma un ‘miracolo' che potrebbe essere vanificato se venissero trovate tracce di scambi sospetti di somme di denaro in entrata e in uscita sui conti bancari della famiglia Semeraro, proprietaria del club salentino, nei quali stanno indagando gli inquirenti. Se la dirigenza fosse coinvolta in prima persona, ci sarebbe la retrocessione diretta: in B se il Lecce si salverà domenica, in Lega Pro se dovesse essere retrocesso sul campo.
Anche il Novara è direttamente coinvolto nei fatti per il coinvolgimento di Bertani e – anche se la famiglia De Salvo, negli scorsi mesi ha varato un nuovo ‘codice etico' interno alla società per controllare meglio i propri giocatori e dirigenti – fosse confermata la responsabilità oggettiva, si vedrebbe ai blocchi di partenza del prossimo anno in Serie B con una forte penalizzazione.
Anche per il Siena – che ha raggiunto la salvezza con una manciata di turni d'anticipo – la situazione è più che delicata: la società dovrà rispondere dell'operato illecito di Carrobbio e il presidente Mezzaroma dovrà dimostrare di essere completamente estraneo ai fatti per evitare o una forte penalizzazione per il prossimo anno o – al peggio – una retrocessione in B diretta.
Eccolo, dunque, il primo scenario che si sta delineando in questi giorni. Già dalla fine della prossima settimana inizieranno gli interventi diretti del Procuratore federale mentre si attendono altri faldoni e carte delle procure coinvolte. Dove ci sono nomi più "pesanti" come quelli della Lazio, dell'Udinese, del Chievo e del Napoli che dovranno dimostrare la propria innocenza per non vedersi penalizzare in classifica, subire l'onta della vergogna per il coinvolgimento nello scandalo e – soprattutto – veder vanificare il lavoro fatto sul campo in una intera stagione.
Però, allacciate le cinture e preparate i paracadute: fino a fine luglio qualcuno sarà in caduta libera.