I cinque proprietari di club calcistici più ricchi del pianeta
L’antico adagio è sempre lo stesso: “I soldi non fanno la felicità”, dall’altra parte invece la risposta dei meno abbienti è pressoché la stessa: “ma i danari aiutano eccome”. Una storia fra ricchi e poveri, fra individui facoltosi e indigenti che si tramanda dalla notte dei tempi e che, in maniera tutt’altro che metaforica, si verifica anche nel mondo del calcio con club sulla soglia della sopravvivenza che fanno della sostenibilità un modo di essere e compagini ricchissime in grado di sopperire a qualsiasi mancanza, tecnica o strutturale, col vil danaro. In questa eterna lotta, di difficile soluzione, diamo spazio ai cinque proprietari o azionisti di club calcistici più facoltosi del pianeta stando alla rivista americana Forbes.
Carlos Slim Helu, Real Oviedo
In prima posizione assoluta fra i “paperoni” del pallone troviamo l’imprenditore messicano Carlos Slim Helu. Attivo nel mondo della telecomunicazione con la Telmex (compagnia telefonica di bandiera), la Telcel e con l’operatore di telefonia mobile messicana América Móvil, Helu controlla il 73% del traffico mobile dell’America Latina e, con il suo salvifico intervento nel 2012 per evitare il fallimento del Real Oviedo in Spagna (assegno da appena 1.9 milioni di euro con una quota di azioni del club asturiano), è il magnate, in assoluto, più ricco del mondo del pallone. Una prosperità che lo ha condotto ad essere il più ricco del pianeta, dal 2010 al 2013 e l’attuale quarto uomo più facoltoso del mondo con un patrimonio stimato di 50 miliardi di dollari statunitensi.
2 Mansur Bin Zayd Al Nahyan, Manchester City
Al secondo posto in questa speciale classifica dei ricconi del calcio troviamo lo sceicco proprietario del Manchester City nonché presidente del New York City FC Mansur Bin Zayd Al Nahyan. Membro della famiglia reale di Abu Dhabi, ministro degli affari presidenziali degli Emirati Arabi Uniti nonché vice primo ministro dal 2004, fonda la sua ricchezza, oltre alle sue infinite cariche, sul petrolio che gli hanno consentito anche, dal 2008 ad oggi, di possedere il 16.3% della Barclays, la seconda banca più grande della Gran Bretagna con un investimento di 3.5 miliardi di sterline. Un presidente dal patrimonio stimato in 32 miliardi di dollari e che, dal settembre del 2008, ha portato ai Citizens tantissimi grandi calciatori e diversi trofei (1 FA Cup, 2 Premier League, 2 Coppe di Lega ed 1 Communiy Shield), nella bacheca del Man City.
George Soros, Manchester United
Nella multinazionale del calcio chiamata Manchester United troviamo anche l’azionista, di minoranza, George Soros. Il finanziere ungherese naturalizzato statunitense sopravvissuto all’invasione russa di Budapest e poi diventato, da venditore di souvenir a capitano d’industria di successo, infatti, si posiziona al terzo posto di questa speciale classifica per via della sua partecipazione nei Red Devils, a maggioranza dei fratelli Glazer (Joel e Avram). Una partecipazione importante per Soros che è rimasto nei libri di storia in quanto fu in grado, nel 1992, durante il mercoledì nero (16 settembre), di costringere con un’operazione di speculazione finanziaria la Banca d’Inghilterra a svalutare la sterlina con un conseguente guadagno, in un solo giorno, di 1.1 miliardi. Un uomo molto potente quindi, che può essere una preziosa risorsa (anche col suo esiguo pacchetto di azioni), con i suoi 24.9 miliardi di dollari di patrimonio, per il Man Utd.
Paul Allen, Seattle Sounders
Nella vita c’è bisogno di talento e di una giusta dose di fortuna. Ebbene, Paul Allen con Bill Gates nel 1975 ad Albuquerque ha fondato la Microsoft dando alla sua vita una svolta in termini di fama, gloria ma, soprattutto agiatezza. Una agiatezza stimata in 17.9 miliardi di dollari americani (51esimo più ricco del pianeta) che gli consentono di essere un uomo dai mille interessi (Kiha software, patrimoni immobiliari, una società di brevetti e oltre 40 compagnie tecnologiche), sport compresi. Un interesse così radicato da farlo diventare, negli anni, proprietario delle franchigie della sua città, Seattle, con i Sounders nel soccer, i Seahawks nel football e i Portland Trail Blazers nel basket.
Francois Henri Pinault, Rennes
A chiudere questa shortlist dei miliardari con la passione per il calcio troviamo Francois Henri Pinault. Uno di quelli, assieme allo sceicco Mansur, in questa onorevole lista, a non essere un self made man (uomo che si è fatto da sé). Pinault, infatti, è figlio dell’imprenditore francese Francois Pinault che negli anni ’60, ’70 e ’80 è stato in grado di partire col commercio di legname per poi fondare e gestire la PPR (Pinault-Printemps-Redoute), una holding multinazionale che comprende diversi marchi (fra cui Gucci, Yves Saint Laurent, Puma, Pomellato e altri) distribuiti in 120 paesi. Un’occupazione che ha permesso al ‘giovane' rampollo Henri (dal 2009 sposato con l’attrice Salma Hayek) di ereditare dal padre anche il Rennes amorevolmente coccolato (anche senza successi) col suo patrimonio di 15.8 miliardi di dollari.