I cinque calciatori più sopravvalutati in Italia
Ad oggi, alcuni di loro giocano nei maggiori campionati europei, ma anche in squadre di “seconda fascia” della nostra Serie A. Stiamo parlando dei calciatori più sopravvalutati in Italia, che alternano prestazioni sempre sotto la sufficienza, ma che sono stati inspiegabilmente al centro dei progetti delle più grandi squadre, magari dopo una grande stagione, ma che ora stanno dimostrando il loro reale “valore”. Scopriamone alcuni.
Lo scorso anno fu anche capitano dell’Inter
Di Andrea Ranocchia, nel corso degli anni, se ne sono dette di cotte e di crude. Eppure, fin dai tempi in cui vestiva la maglia dell’Arezzo, fu definito come un predestinato, addirittura quasi simile a mostri sacri della pacchetto arretrato come Nesta e Cannavaro. Dopo le stagioni di Bari però, in cui il difensore 28enne dell’Inter sembrava anche avere margini di miglioramento superiori all’allora incerto compagno di reparto, Leonardo Bonucci, acquistato dai neroazzurri, non ha mai dimostrato di essere all’altezza. Fu addirittura scelto come capitano lo scorso anno da Mancini per responsabilizzarlo, ma le sue pessime prestazioni in campo, convinsero la società e il tecnico a cederlo in prestito alla Sampdoria, dove finì a sua volta in panchina. Un evento mai accaduto prima di allora, ovvero che un capitano venisse ceduto dalla società per scelta tecnica. Prestazioni deludenti che adesso hanno portato il difensore ad un valore di mercato di soli 6 milioni di euro.
Un ex Inter ora alla corte di Francia
Inter, Manchester City, Milan, Liverpool, ancora Milan e ora Nizza. A guardarla così, la carriera di Mario Balotelli, fino ad oggi, non sembrerebbe poi così male. Ma purtroppo, l’attuale numero 9 del club francese, non può non finire nella speciale classifica di alcuni dei calciatori più sopravvalutati. Nonostante nel settore giovanile neroazzurro facesse già intravedere numeri da capogiro, protagonista assoluto infatti della vittoria di un Campionato Primavera e un Torneo di Viareggio, non si è più ripetuto in prima squadra. Segnò si 20 gol in 59 presenze dal 2007 al 2010, ma il suo carattere e il suo comportamento sempre fuori dalle righe, ne hanno impedito la crescita costante di un calciatore che avrebbe meritato sicuramente palcoscenici diversi rispetto al Nizza nella Ligue 1 francese. La sua fortuna? Avere alle spalle l’agente migliore al mondo: Mino Raiola.
Da Re del Torino ai margini dei colchoneros
Lui, ha provato a fare il grande salto. L’ha fatto probabilmente nel momento migliore della sua carriera, eppure Alessio Cerci, ex attaccante fantasista del Torino, da quando passò dalla squadra granata all’Atletico Madrid, non si è mai più ripreso. Poche presenze in campo e una lentezza nei movimenti che non rientrano per niente nell’atteggiamento di gioco fisico e rapido previsto dalla squadra del “Cholo” Simeone. Un’ottima stagione in granata condita da 21 gol in due stagione però, non sono bastati a far cambiare idea a chi già pensava che l’ex Primavera della Roma fosse un calciatore sopravvalutato. Ha provato a rilanciarsi prima al Milan e poi al Genoa, realizzando in totale solo 5 gol nella stagione 2015/2016. Di lui adesso, 0 presenze in Liga, resta solo il ricordo della magica stagione in coppia con Ciro Immobile.
L’attaccante del futuro della Nazionale?
Nella stagione 2011/2012, Mattia Destro, ex attaccante del Siena, era ambito da diverse squadre in Italia e all’estero. 12 gol in 30 gare giocate con i toscani fecero di lui il calciatore perfetto per le ambizioni di ogni squadra. Ma dopo il grande salto provato prima a Roma, dove in 3 anni Destro realizzò 24 gol in 3 stagioni, e quello al Milan nel 2015, si cominciarono a vedere alcune difficoltà dell’attaccante. Appoggi sbagliati di continuo, difficoltà atletiche e numerosi errori in fase di rifinitura. Quel che è rimasto di Destro oggi, entrato di diritto nella classifica dei giocatori più sopravvalutati, è un calciatore che al Bologna fatica dannatamente, risultando goffo, macchinoso e inconcludente: rimanendo alcune volte anche in panchina.
Un “turbo” inceppato a Roma e costato quasi 25 milioni
La Roma vinse concorrenza della Juventus per una cifra superiore ai 20 milioni, per assicurarsi le prestazioni di Juan Manuel Iturbe. 8 gol al Verona nella stagione 2013/2014, l’ex calciatore dell’Hellas Verona, nella Capitale, non si è presentato neanche il lontano parente del giocatore imprendibile e funambolico visto al “Bentegodi”. Due gol in 27 presenze nella prima stagione e un’involuzione che ha spinto lo stesso giocatore a definirsi egli stesso come “una pippa”. Impacciato, in difficoltà e spesso fuori dagli schemi tattici della squadra, a Verona Iturbe sembrava molto più sciolto e libero di occupare qualunque zona del campo, ma a Roma è sempre sembrato impaurito e poco in linea con l’ambiziosa piazza giallorossa.