I biglietti per Chelsea-Napoli sono andati a ruba tra caos e disordini
Stamattina è iniziata la vendita ai botteghini del San Paolo per la sfida di Champions League tra Chelsea e Napoli. L'appuntamento con la storia è ghiotto, lo sanno tuti i tifosi del Napoli e tutti (o quasi) vorrebbero esserci, ma i problemi sono tanti e i biglietti stanno finendo. La vendita online dei tagliandi è comunque aperta.
L'euforia sta salendo, il Napoli si avvicina all'appuntamento con la storia. Il ritorno della sfida di Champions League tra Napoli e Chelsea terminato 3-1 all'andata in favore degli uomini di Mazzarri potrebbe davvero segnare il punto più alto mai raggiunto dalla società partenopea nella sua storia. Proprio per questo motivo sembra che nessun tifoso azzurro voglia mancare all'appuntamento e in tanti sono disposti a fare enormi sacrifici pur di assistere alla sfida dello Stamford Bridge. Purtroppo però i problemi sono molti (e molto spesso sempre uguali a quelli di partite precedenti).
Una ressa nei pressi dei botteghini, che infila (più o meno ordinata) aspettano il proprio turno. Tifosi in fila dal tardo pomeriggio, aspettando l'apertura dei botteghini in mattinata, che però hanno avuto bruttissime sorprese. La prepotenza dei gruppi ultras del Napoli si è fatta largo tra i tifosi che hanno dovuto solo prendere atto della quasi totale assenza di organizzazione e di vigilanza anche da parte delle forze dell'ordine. Sono centinaia le testimonianze di rabbia e sconforto dei partenopei che hanno solo potuto assistere ad uno spettacolo indegno. Viatico importante per evitare lunghe file e interminabili attese, potrebbe essere l'acquisto dei biglietti online per Chelsea-Napoli, modalità che è ancora disponibile.
Le email di protesta e le testimonianze di tifosi, come detto, sono moltissime e raccontano di una situazione grave e difficile. Un tifoso che ha contattato la redazione di Fanpage ha voluto dire la sua su quello che sta accadendo fuori al San Paolo in queste ore: "Ho ancora l'ansia addosso. Li fuori mi hanno violentato psicologicamente… Ho visto l'assurdo e l'ho vissuto nell'attesa che andasse peggio. Non é la rabbia del tempo perso, é la rabbia dell'impotenza di fronte allo schifo, la rabbia del capire e del percepire come andrà, del sentirsi incredibilmente debole contro il marcio di una città e della sua mala gestione". M.M. è un tifoso che ha voluto dire la sua sull'inspiegabile situazione vissuta fuori lo stadio di Fuorigrotta, un fan che, come tanti altri, era partito con tutte le buone intenzioni: "Razionalmente pensi che fare una fila di 17 ore per una partita di calcio è da pazzi, ma poi quell'incoscienza che ti travolge e ti porta a ragionare al contrario. Ma sì, capita una volta nella vita, facciamola questa pazzia … ma poi, tutto quello schifo". L'amarezza di questo tifoso, come di molti altri, continua e parla di meccanismi studiati e ben congeniati: "Ho capito tutti i meccanismi e pertanto confermo che per quel biglietto la gente ammazza! Anziani, disabili, bambini e donne erano la scusa, l'aiuto e l'appoggio per inserire nuove persone in fila. E' allucinante il loro meccanismo, lo vedi impotente da fuori….addirittura frasi, atteggiamenti studiati per ogni particolare momento della giornata… fino all'assurdo, allo sbeffeggio palese di chi è riuscito ad infilarsi al mio, al tuo e al vostro posto". Infine la rabbia colpisce anche le forze dell'ordine che, a suo dire, non hanno fatto il proprio dovere, anzi: "Delle vere e proprie strategie hanno portato gli sveglissimi carabinieri a compiere delle cariche di alleggerimento che davano in realtà la possibilità di allungare la fila e infilarne altri".