“I belong to Jesus”. Da Kaka a Bacca, i 5 calciatori più devoti della A
Dalle esultanze, dalle loro parole e le loro storie, spesso con il calcio si intrecciano racconti di campo e di religione. Devozione assoluta che spesso porta anche i calciatori a mostrare il loro lato più trasparente e sensibile. Vediamo dunque chi sono 5 dei tanti calciatori più devoti del presente e del passato della nostra Serie A.
“I belong to Jesus”, la maglia dopo ogni gol
Ha scritto pagine e pagine della storia del Milan. Fra successi in campo, trofei vinti e gol a raffica, oltre all’assistenza dei compagni, Ricardo Kaka, aveva dalla sua parte anche la fede. “Atleta di Cristo”, arrivato vergine al matrimonio, Kakà ha dedicato tutta la sua vita alla fede. La scintilla si accese negli anni 2000, quando l’ex rossonero si ruppe la sesta vertebra cervicale ma miracolosamente, e con grande sorpresa da parte dei medici e della famiglia, non rimase paralizzato.
Da allora Kakà ha vissuto la sua vita e la sua carriera come un dono di Dio. L’espressione “I belong to Jesus”, come recita la sua maglietta, esposta dopo ogni gol, è emblematica in tal senso. Evidentemente il destino aveva in servo per lui un futuro da vero campione.
Il difensore ex Juve protetto da Dio
Durante la presentazione del suo libro, una sorta di autobiografia in cui spiegava il processo che lo ha portato ad avvicinarsi così tanto alla fede, Nicola Legrottaglie, ex difensore di Chievo Verona, Juventus, Milan, ma soprattutto Siena spiegò il suo drastico cambiamento. Si perchè proprio durante la sua militanza in Toscana raccontò di aver conosciuto Tomas Guzman, altro calciatore “Atleta di Cristo” che gli fece conoscere la Bibbia.
Da allora Nicola riprese per mano la sua vita e la sua carriera. L’ex difensore della Juventus piantò così la bandiera della fede in ogni posto in cui ha giocato, guidando molti suoi compagni ad intraprendere un intenso cammino spirituale.
“El Matador” e la sua profonda devozione
In Italia, prima al Palermo e poi al Napoli, abbiamo conosciuto subito quel bomber infallibile apparentemente timido e introverso, stiamo parlando di Edinson Cavani. Oltre ai tanti gol realizzati “El Matador”, dopo ogni marcatura, tanti soprattutto con la maglia azzurra, si alzava sempre la maglietta mostrando la scritta “Io appartengo a Gesù”, chiaro segnale della profonda devozione dell’uruguaiano.
Le sue braccia allargate dopo ogni rete, ancora oggi al Paris Saint Germain, sono il suo personale ringraziamento a Dio. Un Dio che Cavani ha sposato nel 2007, che gli permise di non avere mai paura e che gli “ha sempre indicato la scelta giusta”. Come quando scelse Napoli, squadra che ne ha poi cambiato il destino professionale.
Melo, la casa di Milano ritrovo per i fedeli
Chi l’avrebbe mai detto che il “cattivo” Felipe Melo, quello che in carriera ha collezionato rossi ed espulsioni, con il corpo coperto di tatuaggi e l’atteggiamento da leader di gang, potesse sciogliersi nella devozione per il Signore. Eppure l’ex juventino, aderente all’associazione no profit degli Atleti di Cristo, fondata in Brasile nel 1984 e che si prepone di diffondere il messaggio evangelico attraverso lo sport, insieme alla moglie, hanno trasformato casa loro a Milano in un ritrovo frequente di fede e devozione.
La loro è una “Familia De Deus” che si sdoppia tra i lussi di una vita agitatissima e i frequenti momenti di condivisione con altri amici brasiliani che credono come loro e vivono nel milanese. Fra essi anche altri calciatori di Serie A come Castan, Felipe Anderson e Nenè.
Da venditore di pesce a bomber grazie a Dio
Oggi è il più importante top player del Milan di Montella, anche se non è da escludere una sua partenza a gennaio. Ma di Carlos Bacca, attaccante colombiano dei rossoneri, vanno ricordate soprattutto le sue radici povere. In Colombia da ragazzo timbrava i biglietti sugli autobus, poi aiutava papà Gilberto con il suo peschereccio e vendeva il pesce al mercato del posto per contribuire a portare soldi alla sua famiglia.
Una vita umile e piena di sacrifici, ma il calcio ha avuto sempre un ascendente importante su Bacca devoto a Dio e alla preghiera, ad ogni gol si inginocchia alzando le mani al cielo, ringraziandolo e ricordando il suo passato umile e povero, rivoluzionato da un grande talento.