I 50 giocatori del 2014
Il Mondiale e le competizioni internazionali influiscono in maniera decisiva nell'assegnazione degli oscar pallonari del 2014 ma non possono essere messi all'angolo protagonisti che hanno combattuto fino alla fine dei vari tornei. Ecco la nostra lista dei migliori 50 giocatori dell'anno che sta per finire.
50. Rogerio Ceni. Il portiere compirà 42 anni a gennaio e aveva annunciato il suo ritiro all'inizio di quest'anno, come aveva fatto nel 2012 e nel 2013 ma si è fatto convincere a continuare. Cercherà di estendere ulteriormente i suoi record eccezionali: ha segnato il suo gol 120 ° nel mese di settembre e ha giocato 1.117 gare per lo stesso club.
Gianluigi Buffon. Le critiche non lo intimoriscono. Il numero 1 della Juve è ancora sul podio dei migliori portieri del mondo nonostante si stia avvicinando il suo 37°compleanno.
Cesc Fabregas. Dal suo arrivo al Chelsea sembra rinato. Prende parte anche lui alla disfatta spagnola in Brasile ma alla corte di Mou riesce a metterla subito alle spalle.
Andres Iniesta. Don Andres è stato vittima di uno di quegli anni in cui non è riuscito a vincere nemmeno un trofeo ed è stato anche costretto a subire l'ignominia di giocare ogni minuto dell'orribile campagna brasiliana della Spagna.
Yacine Brahimi. Il centrocampista offensivo algerino ha messo in mostra ottime doti tecniche e buona velocità sia al Mondiale che in questo inizio di stagione (spettacolare tripletta al Bate Borisov in Champions League). Il solito colpaccio del Porto.
Oscar. Le sue prestazioni hanno suscitato molte critiche in Brasile ma il futuro della Seleçao passa anche dai piedi del numero 8 dei Blues.
Wayne Rooney. Per la sua squadra gioca ovunque, anche in porta. Wayne rimane un giocatore estremamente efficace e sempre presente nei momenti importanti.
David Silva. Uno degli artefici del successo del City insieme a Toure e Aguero. Quando ha la palla tra i piedi può succedere qualsiasi cosa.
Bastian Schweinsteiger. Settimo titolo in Bundesliga e Mondiale in Brasile. Il centrocampista è un vero leader, in campo e fuori.
Marko Reus. L'infortunio che gli ha impedito di partecipare al Mondiale è stato un colpo duro per il giovane tedesco che ora è già al centro di un'asta tra i più grandi club d'Europa. Dove andrà? Vedremo.
40. Marco Verratti. Gioca con maturità nonostante i suoi 22 anni. L'unica nota lieta della spedizione azzurra in Brasile.
Mario Mandzukic. Il centravanti croato è tornato ai suoi livelli. Dopo l'anno di disguidi con Guardiola, Simeone l'ha messo di nuovo in mezzo all'attacco e lui lo sta ripagando con il solito lavoro.
Gonzalo Higuain. La sconfitta nella finale dei Mondiali e l'uscita dal play off di Champions avevano destabilizzato il numero 9 del Napoli ma nelle partite importanti ha fatto sempre sentire la sua presenza. Trascinatore nella notte di Doha.
Sergio Aguero. Ha segnato 19 gol nelle sue prime 21 partite in una stagione che, infortuni permettendo, si preannuncia come la più bella della sua carriera Manchester City. Il centravanti argentino ha ulteriormente migliorato il suo livello e la sua visione di calcio.
David De Gea. Ingiustamente criticato da molti fan e dai media dopo un paio di errori al suo arrivo all'Old Trafford, lo spagnolo sta facendo ricredere i suoi detrattori e li vede soffocare nelle loro parole viste le ottime prestazioni di quest'anno.
Koke. Il fulcro creativo della Spagna nell'era post Xavi e dell'Atletico di Simeone.
Edinson Cavani. Nonostante venga dato sempre vicino al trasferimento in Inghilterra, Edinson fa sempre quello che gli riesce meglio.
Carlos Tevez. L'uomo in più della Juventus dell'ultimo anno e mezzo. Un vero demonio.
Luka Modric. Un calciatore meraviglioso: questo è stato Luka Modric quest'anno. Ha preso in mano il centrocampo del Real primo con Di Maria e Alonso e ora con Kroos. Un folletto creativo.
Mats Hummels. Anche se molti “addetti ai lavori” dicono che in Europa la difesa non conta perchè si privilegia il gioco d'attacco, Hummels è un perno del Borussia e della Germania campione del Mondo. Domina nel gioco aereo in entrambe le aree e ama far partire il gioco da dietro.
30. Robin Van Persie. Van Persie è sempre stato un attaccante atipico ed ha la capacità di improvvisare molto più di altri. Lo abbiamo visto sia in Premier che al Mondiale: 21 gol in 37 presenze tra club e nazionale è uno score più che rispettabile.
Thiago Silva. Soliti standard in campionato e in Champions League per il difensore del PSG che però sente troppo la pressione e stecca il Mondiale di casa.
Javier Mascherano. Dopo aver giocato al centro della difesa con il Barcellona per tutto l'anno l'argentino torna nella sua posizione originaria e contribuisce a portare l'albiceleste in finale di Coppa del Mondo. El Jefecito non smentisce mai il suo carisma.
Alexis Sanchez. Grande Mondiale, ottimo impatto con la Premier League. L'attaccante cileno è stata una luce per l'Arsenal.
David Alaba. Poche attenzioni ma tanta qualità per questo esterno del Bayern. L'austriaco potrebbe rivelarsi presto uno dei giovani più talentuosi d'Europa.
Diego Godìn. Segna nelle gare che contano. Sempre. Rete al Camp Nou che vale l'assegnazione della Liga all'Atletico Madrid dopo quasi vent'anni, gol contro il Real nella finale di CL che per 80′ vale la coppa e gol contro l'Italia nel girone eliminatorio. Meriterebbe un riconoscimento per la sua crescita in entrambe le fasi. Caudillo.
Eden Hazard. Un dei più talentuosi della sua generazione. Mourinho lo sta responsabilizzando gara dopo gara e il belga non si tira indietro.
Thibaut Courtois. Comanda con autorevolezza la difesa nonostante la sua giovane età. Dopo aver guidato la retroguardia dell'Atletico Madrid nella splendida annata che ha visto i colchoneros arrivare in fondo a Liga e Champions, il portiere del Belgio è il successore naturale di Petr Cech come numero 1 a Stanford Bridge.
Arda Turan. È l'uomo delle grandi occasioni (chiedere a Real e Juve). L'esterno turco è uno dei punti di forza dell'Atletico di Simeone: dribbling stretto, buona tecnica e grande volontà.
Karim Benzema. Magari non segna come vorrebbero i tifosi del Real ma Karim è uno dei perni del gioco dei blancos. Come partner ha due tipi che non scherzano negli ultimi 16 metri e così il francese si mette a disposizione di Ancelotti. Vince il titolo di giocatore francese dell'anno nonostante la delusione per l'eliminazione contro la Germania ai quarti del Mondiale.
20. Paul Pogba. Il futuro lo deciderà solo lui. Si è affermato negli ultimi due anni nella squadra che domina in lungo e in largo la Serie A ma ha ampi margini di miglioramento.
Sergio Ramos. L'uomo di Lisbona. Il difensore spagnolo ha dato il via alla rimonta nella finale di Champions a pochi secondi dal termine della gara. Affonda con la sua nazionale in Brasile ma nello scacchiere di Ancelotti è insostituibile.
Andrea Pirlo. Non smette più di stupire Pirlo e anche se le prestazioni sono state altalenanti in questo inizio di stagione, la sua visione di gioco è unica al mondo.
Luis Suarez. Un anno sulle montagne russe per uno dei giocatori più istintivi del calcio mondiale. Dalle 31 reti con il Liverpool al morso a Chiellini fino alla squalifica. Ha avuto un inizio lento al Camp Nou complici i 4 mesi di assenza dai campi. Ad Anfield ha lasciato un vero e proprio buco.
Xabi Alonso. Un professore in mezzo al campo. Al Real, insieme a Modric, ho messo le basi per i trionfi della casa blanca e al Bayern Guardiola gli ha consegnato le chiavi del gioco dei bavaresi.
Neymar. Quando si infortunia lui, il Brasile deraglia e la Coppa del Mondo si tinge di nero. Il suo score con il Barça non è affatto male: nelle sue prime 18 partite per i blaugrana in 2014-15 Neymar ha segnato 14 gol, di cui tre in Champions League. Il brasiliano non ha cercato di eclissare Lionel Messi ma ha felicemente assunto i compiti di secondo violino.
Yaya Toure. Premiato per la terza volta di fila come miglior giocatore africano. Un tuttocampista.
Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è sempre protagonista in Francia e il PSG si gode le giocate di uno dei grandi assenti di Brasile 2014.
Mario Goetze. Un centrocampista versatile può giocare su entrambe le ali, da “falso nueve” o nel suo ruolo preferito, come numero 10. Entra di diritto nella storia tedesca e del calcio mondiale con la rete del Maracana.
Toni Kroos. Durante la Coppa del Mondo Cruyff lo ha definito “il calciatore quasi perfetto”. Mondiale da protagonista, approdo al Real Madrid con grande personlità e chiavi del centrocampo merengue già in tasca al tedesco.
10. Angel Di Maria. Veloce, intelligente e dotato di grande tecnica. Protagonista con il Real in Champions con prestazioni ecclese e Mondiale da trascinatore. Il suo 2014 è stato macchiato solo per la sua assenza alla finale di Coppa del Mondo.
Gareth Bale. Che sia Copa del Rey, Champions o Mondiale per club per lui non c'è differenza: il gallese è l'uomo delle finali e risponde sempre “presente”.
Philippe Lahm. L'ex allenatore del Mainz, Thomas Tuchel, lo ha definito “un robot del calcio” e Pep Guardiola lo ha elogiato come "il giocatore più intelligente con cui abbia mai lavorato". Un giocatore magnifico.
Diego Costa. Un'esplosione incredibile. Dopo una carriera nomade nel calcio portoghese, lo spagnolo ha mostrato le sue doti la scorsa stagione all' Atlético Madrid. L'infortunio di aprile ha compromesso la finale di Champions League e il suo Mondiale ma l'approccio con il mondo Chelsea è stato devastante.
Thomas Mueller. Non bellissimo da vedere ma il tedesco è un vero crack. Centravanti, seconda punta, esterno… un factotum. Essenziale.
James Rodriguez. L'impatto devastante di questo calciatore con il palcoscenico del Mondiale brasiliano lo ha portato direttamente in maglia “blanca”. Al Real Madrid Ancelotti non ci ha messo molto a inquadrarlo sul suo spartito e adesso le merengues suonano in maniera divina.
Arjen Robben. Un raro caso di esterno alto che migliora con l'età. Velocità supersonica, tecnica e rapidità d'esecuzione. La sua performance in maglia oranje contro la Spagna rimarrà nella storia.
Lionel Messi. L'argentino conclude l'anno con il titolo di miglior marcatore della Liga di tutti i tempi e capocannoniere in Champions. Con l'Argentina ha sfiorato la vittoria della Coppa del Mondo in Brasile eppure molti hanno detto che questo è stato un brutto anno per Messi. Di certo è stato deludente per il suo club, secondo classificato in Liga, fuori dalla Champions con l'Atlético e Copa del Rey persa con il Real. Non proprio il massimo per gli standard azulgrana. Per “la Pulga” è stata una stagione difficile sia in campo che fuori ma nonostante questo la classe è intatta.
Manuel Neuer. Il portierone tedesco ha respinto l'idea di aver cambiato il modo di intendere il suo ruolo facendo riferimento a Jens Lehmann e Edwin van der Sar ma non c'è dubbio che il 28enne campione del mondo è diventato un nuovo punto di riferimento. La sua fiducia, l'abilità e la velocità gli permettono di uscire dalla sua area e diventare l'uomo in più. La partita con l'Algeria al Mondiale e le gare di club con il Bayern hanno messo in mostra un nuovo modo di interpretare il ruolo del portiere ispirando a quelli di pallamano e hockey.
Cristiano Ronaldo. Probabilmente il miglior Ronaldo di sempre. Si tratta di una macchina di velocità, tecnica e forza fisica: impressionate! La cura maniacale per ogni particolaree la sua dedizione alll'allenamento lo hanno portato al top. Va per i 30 anni ma per ora è quasi impossibile trovare il primo segno di declino. La standing ovation di Anfield Road è un giusto coronamento per l'annata della stella del Real Madrid.