Hulk impacchettato e congelato, così recupera dalle botte

Come se fosse reduce da un combattimento. Le foto di Hulk, attaccante dello Zenit San Pietroburgo, seduto nello spogliatoio con le gambe fasciate e impacchettate da borse di ghiaccio, destano impressione. Piede e coscia sinistra, entrambi i polpacci chiusi in quattro tutori speciali servono anche a smaltire tossine accumulate, a superare in fretta l'enorme sforzo fatto sul campo del Valencia per vincere la prima sfida di Champions League (3-2) che ha visto proprio l'attaccante brasiliano recitare la parte del protagonista con una bella doppietta. Una forma di recupero criogenico fai da te rispetto alle saune ghiacciate a cui si sottopongono Cristiano Ronaldo, Edinson Cavani che più volte hanno mostrato i macchinari adottati per coccolare i muscoli. A postare quelle immagini è stato il suo compagno di squadra, il portiere Vyacheslav Malafeev.
Tre punti pesanti che non hanno dissolto, però, tutti i dubbi sulla prestazione dei russi che hanno sì vinto ma hanno lasciato il possesso palla agli spagnoli (62%) e una percentuale al tiro nettamente superiore (15 tiri in porta rispetto ai 7). Per Villas-Boas, però, era tutto sotto controllo: "Questa è stata la nostra strategia – ha ammesso il tecnico dello Zenit – avevamo deciso di puntare tutto sul contropiede e lo abbiamo fatto. Così siamo riusciti a fare 3 gol… a dimostrazione che per vincere non sempre è necessario mantenere tanto possesso palla". Un buon viatico per la squadra russa e per il tecnico portoghese che, a prescindere dall'esito della stagione e dagli obiettivi raggiunti o meno, lascerà il timone della formazione a fine campionato ed era finito nel mirino della critica. A chi gli fa notare che il gioco non ha entusiasmato, Villas-Boas ribadisce: "Non avremo dominato il campo ma quando abbiamo avuto la palla abbiamo fatto bene…".