Higuain e il Napoli perdono la testa: batosta a Udine, la Juve scappa
In molti avevano annusato puzza di bruciato alla vigilia della trasferta di Udine. Chi non si fidava di un'Udinese ferita e in crisi, ha avuto ragione dopo una partita giocata dai friulani con intensità e attenzione di fronte alla seconda forza della Serie A. La squadra di Sarri è, dunque, caduta su un campo dove spesso aveva raccolto in passato diverse delusioni: basti pensare che l'ultimo successo partenopeo, a queste latitudini, risale al 2007. Non è bastato il solito gol di un nervosissimo Higuain (il trentesimo) nella gara numero 100 del Pipita: macchiata, però, dal rosso di Irrati. Non è servita nemmeno la reazione, più nervosa che ragionata, messa in mostra in diversi momenti del match. La striscia positiva della formazione di Sarri si è fermata sul più bello e, probabilmente, nel momento decisivo del torneo. La Juventus, poche ore prima, aveva già messo le cose in chiaro e aveva fatto capire di non voler aspettare nessuno. Massimiliano Allegri è ora in fuga per lo scudetto: riprenderlo sarà un compito difficile…forse, quasi impossibile.
Primo tempo al cardiopalma
Dopo il doveroso minuto di silenzio in memoria di Cesare Maldini, l'Udinese che nessuno s'aspettava si è materializzata subito sul manto erboso della "Dacia Arena". La squadra di Sarri è andata a sbattere sulla compattezza dei friulani, e ha dovuto abbassare la testa dopo 13 minuti quando Koulibaly ha steso Badu in atea di rigore costringendo Irrati ad indicare il dischetto. La rete di Bruno Fernandes ha avuto un effetto shock sui campani, che hanno rischiato ancora quattro minuti più tardi sulla conclusione di poco alta dello stesso portoghese autore del gol. Dopo un tentativo alto di Ghoulam, al 24esimo è arrivata la "sentenza" Higuain: sassata sotto la traversa e 1-1 grazie al gol numero 30 dell'argentino. Neanche il tempo di festeggiare che la sfida ha regalato l'ennesima grande emozione: altro rigore per l'Udinese, questa volta parato da Gabriel.
Il tutto prima dell'espulsione di Sarri: arrivata al 28esimo per qualche parola di troppo, del nervosissimo tecnico partenopeo. Diventata intensa e divertente, la gara ha offerto altre due occasioni: quella di Callejon al 32esimo, chiuso all'ultimo da Karnezis, e quella friulana arrivata sessanta secondo dopo con Gabriel che ha anticipato di un soffio il possibile tocco vincente di Zapata. L'ex attaccante del Napoli, in campo con il dente avvelenato, è stato il protagonista del raddoppio dell'Udinese. Al 46esimo clamoroso errore di Gabriel, che ha favorito la giocata del colombiano: cross in area azzurra e splendida rovesciata di Bruno Fernandes.
L'espulsione del Pipita
Colpito dal primo tempo della squadra dell'ex De Canio (guidò i partenopei, in Serie B nella stagione 2001/02), il Napoli ha subito cercato di schiacciare l'Udinese e trovare il gol del pareggio. Dopo dieci minuti di pressione, però, Maurizio Sarri ha dovuto annotare sul suo taccuino il terzo gol bianconero di Thereau: bravo a colpire il pallone in acrobazia e a freddare ancora Gabriel al 57esimo. La risposta di un Napoli ferito e frastornato, è arrivata dieci minuti dopo la terza rete avversaria con una conclusione a lato di Insigne. Gli scarabocchi di Sarri, nervoso e "fumante" in tribuna, hanno "partorito" l'innesto di Mertens e Gabbiadini, al posto di Callejon e Insigne. Mossa disperata, prima dell'espulsione di Higuain: colpevole di un "pestone" ai danni di Felipe.
I minuti finali della "corrida" della Dacia Arena, non hanno aggiunto granché a ciò che si è visto in campo fino al rientro negli spogliatoi del capocannoniere del campionato. Anche in dieci uomini il Napoli ha fatto la partita, ma ha sempre trovato la difesa avversaria attenta e pronta a chiudere bene i varchi. Dopo un colpo di testa innocuo di El Kaddouri, anch'egli entrato nella ripresa al posto di Jorginho, e un tentativo di Hamsik uscito di poco sul fondo, la partita si è trascinata fino al triplice fischio finale senza ulteriori scossoni. Udine festeggia la riscossa del propri giocatori. A Napoli, invece, ci sarà molto da discutere per una sfida persa malamente e che ha messo in mostra un nervosismo oltre i limiti consentiti.