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Higuain-De Laurentiis, ancora braccio di ferro legale: il Pipita chiede 2.5 milioni

Il 12 luglio è prevista la sentenza definitiva sul ricorso presentato dall’attaccante che spera di incassare una cifra lievitata fino a 2.5 milioni di euro dalla sua ex società per la vicenda relativa alle trattenute per la “tassa di solidarietà”. L’avvocato del Napoli: “Siamo tranquilli, non gli dobbiamo nulla”
A cura di Marco Beltrami
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Un anno fa il suo trasferimento dal Napoli alla Juventus riscrisse la storia del calciomercato italiano. Un affare da 90 milioni di euro capace di sollevare un vero e proprio polverone, e far infuriare i tifosi azzurri che da allora hanno trovato nel Pipita il nuovo "core ‘ngrato". Molto tesi soprattutto i rapporti tra il presidente De Laurentiis e il giocatore, che si sono attaccati reciprocamente anche in merito alle responsabilità della cessione agli acerrimi rivali bianconeri.

La battaglia legale tra Higuain e De Laurentiis

Una battaglia che è diventata poi legale, per il contenzioso economico tra le parti iniziato dalla richiesta del centravanti argentino di ricevere circa 700 mila euro trattenuti dal club per la "tassa di solidarietà". Una vicenda iniziata nello scorso aprile e che come evidenziato da Tuttosport dovrebbe concludersi il prossimo 12 luglio, quando è attesa la sentenza definitiva sul ricorso sulle presunte pendenze del club partenopeo presentato dall'attuale bomber bianconero.

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La richiesta di 2.5 milioni di euro

Inizialmente il Pipita aveva  chiesto un collegio arbitrale, ma le parti però non si sono poi messe d’accordo né sulle pretese del giocatore né sulla nomina del presidente super partes dell’arbitrato. Non essendoci stato l’accordo, Higuain ha deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria ordinaria.  Nel frattempo i 680mila euro iniziali, sono diventati circa 2.5 a causa dell'aggiunta di altri premi non corrisposti e dei presunti interessi esistenti. Ovviamente toccherà al giudice decidere se il presidente De Laurentiis dovrà versare o meno questa cifra nelle casse del suo ex giocatore.

L'avvocato del Napoli: "Non gli dobbiamo nulla"

Sulla vicenda si è espresso il legale del Napoli, Mattia Grassani ai microfoni della trasmissione "Si gonfia la rete" in onda su Radio Crc. L'avvocato ha fatto il punto della situazione: "La controversia nasce quasi subito dopo il trasferimento alla Juve, comincia con delle diffide inviate al Napoli aventi per oggetto il riconoscimento di 680mila euro di compensi e premi non corrisposti. Il Napoli ha respinto al mittente tutte le richieste di questo tipo, dimostrando attraverso documenti di non avere pendenze nei confronti del giocatore". Grassani si è detto tranquillo, così come il Napoli: "Higuain a marzo 2017 ha fatto ricorso così al collegio arbitrale per richiedere chiesta somma, il procedimento così è andato avanti fino a quando pochi giorni fa presentando entrambe le parti delle memorie, il sig. Higuain ha modifica il tiro processuale dicendo di dover ricevere non 680mila euro bensì 2 milioni e mezzo sempre di premi, richieste per noi, comunque vada, inaccettabili. Non può ricordarsi a giugno 2017 per una pendenza che ci sarebbe da marzo, e non può esserci un aumento del 400%, non ci sono margini di trattative, noi siamo convinti e tranquilli che non si possa parlare di questi numeri e attendiamo fiduciosi il 12 luglio".

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