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Higuain, asso del Napoli per lo scudetto

A 10 anni viene ingaggiato dal River, esordendo con Passarella. A 19 viene acquistato dal Real con cui vince 6 trofei in sei stagioni. Poi, il salto che lo porta a Napoli sotto il Vesuvio. Nel mezzo, l’avventura con la Nazionale argentina e la benedizione di Maradona.
A cura di Alessio Pediglieri
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In attesa di fare le fortune del Napoli di Benitez e di rientrare dall'infortunio che l'ha tenuto lontano dai campi di gioco della serie A, ripercorriamo la storia e la carriera del Pipita Higuain. Il ‘piccolo' Gonzalo, francese di nascita ma sudamericano nel sangue, dalla testa dura e dalle doti balistiche eccezionali, cresciuto con gli insegnamenti di Passarella, Pellegrini, Mourinho e Maradona. Capace di entrare nella storia del Real Madrid, vincendo sei trofei in sei anni, e della nazionale Argentina con una tripletta ai Mondiali del 2010. Rifiutando per ben due volte la corte della Francia di Domenech per vestire i colori dell'Albiceleste con cui si rigiocherà le chances mondiali in Brasile. Non prima di aver regalato qualcosa di importante anche a Napoli.

L'esplosione nel River nel segno di Passarella –  La storia di Gonzalo Higuain inizia con un doppio filo legato alla Francia. Dov'è nato, ma anche dove ha imparato per la prima volta a 11 anni a toccare con mano il calcio europeo. Lui,argentino in tutto e per tutto, cresciuto nelle fila del River Plate nel '98 si unì al padre Jorge, ex calciatore e osservatore della Nazionale Albiceleste, per un viaggio Oltralpe. Decisivo. Perchè rimase folgorato dal mondo europeo e perchè fu l'inizio di un rapporto che poi diverrà determinante per la sua carriera: quello con Daniel Passarella, Commissario Tecnico dell'Argentina e padre putativo nel River Plate, che fa esordire il giovane Gonzalo. Venendo subito ricambiato da quel piccolo e scattante ragazzino che dimostra subito un feeling unico con il gol sia in campionato che in Copa Libertadores. I Millonarios non perdono un minuto e mettono subito a frutto il nuovo talento: mentre Gonzalo rifila una doppietta nel Superclasico al Boca Juniors, il River cede il 50% del suo cartellino al Locarno incassando 8 milioni di dollari. E' il 2006, la vigilia del suo sbarco in Europa tra le fila del Real Madrid.

Higuain bambino river plate

Al Real: 6 trofei in 6 anni – Anche in Blanco conferma le sue grandi doti realizzatrici. Le guide tecniche che si susseguono sulla panchina del Real imparano anon poter far più a meno di lui. Anche Bernd Schuster che punta tutto su Raul e Ruud van Nistelrooy e che schiera Higuain spesso fuori ruolo, si dovrà ricredere: il Pipita con i suoi 8 gol in 25 presenze contribuisce alla vittoria della Liga. La ‘cura' Schuster forma il carattere al giovanotto. E' il 2008 e sotto la guida tecnica di Juande Ramos a soli 21 anni e dopo una stagione a Madrid, si affrma come miglior marcatore stagionale della squadra con 22 reti e 9 assist. Rampa di lancio per la stagione successiva, la più bella, quella con Manuel Pellegrini in cui sfiora il trono di ‘pichichi' (conquistato dall'irraggiungibile Messi). Con 27 reti, Gonzalo si conferma ancora miglior marcatore tra le merengues, confinando in un angolo l'ultimo arrivato, Cristiano Ronaldo. La storia attende Gonzalo nei successivi due anni, quando sotto l'ennesima differente guida tecnica, quella di Josè Mourinho. Prima segna la rete numero 700 (ai danni del Milan) inserendo il Real nell'Olimpo del calcio europeo: primo club a raggiungere tale cifra per gol realizzati. Poi, nell'ultima stagione in Blanco, componendo con Cristiano Ronaldo e Kari Benzema, il tridente offensivo più prolifico nella storia della Casa madridista. Il tutto conquistando in sei stagioni, sei trofei. Fino ad approdare alla grande avventura napoletana.

Francese, ma solo nel passaporto – Ma Higuain non è solo River e Real, Gonzalo vive e gioca anche per un altro grande amore, la Nazionale. Un amore tribolato e litigioso e per questo altamente sentito. Gonzalo è francese d'origine, le sue capacità balistiche spingono il furbo Raymond Domenech nel 2006 convocarlo nella selezione francese ai tempi del Boca Juniors. Ma Higuain resiste: lui vuole la Nazionale argentina. Con cui gioca un'amichevole non ufficiale nel 2008 ma con cui litiga pesantemente rifiutando di partecipare ai Mondiali Under20. Tanto che ancora una volta Domenech ci prova, ricevendo un altro due di picche. Ci vorrà Diego Armando Maradona a far rassenerare gli animi e a saldare il rapporto tra il testardo Gonzalo e la Federcalcio argentina. Nel 2009, il Pibe, divenuto CT lo inserisce nel gruppo che si gioca le qualificazioni ai Mondiali 2010 e poi l'aventura in Sudafrica dove esalta i cuori albicelesti segnando la sua prima tripletta in nazionale alla Corea. Entrando come aveva fatto nel Real, anche nela storia dell'Argentina: solo Stabile e Batistuta sono riusciti a tanto con la selezione del proprio Paese in una competizione mondiale. Quello stesso Batigol che venne indicato da Maradona per definire Higuain, attaccante "d'area di rigore, completo, un incrocio tra Batistuta e Crespo".

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