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Higuain, 5 domande che vorremmo fare al Pipita per il suo primo ritorno a Napoli

Abbiamo immaginato di porre ad Higuain 5 domande da parte di un ipotetico tifoso del Napoli in vista della sua prima volta al San Paolo con la maglia della Juventus. Una chiacchierata immaginaria, fra rimorsi e certezze, per un top player che ha preferito continuare la sua carriera in Italia, ma con la maglia dell’eterna rivale degli azzurri.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Siamo nel cuore della settimana che ci porterà ad un week end calcistico davvero entusiasmante, quello che si distinguerà soprattutto per il big match di giornata, in Serie A, fra Napoli e Juventus. Una partita di grande fascino, storia e rivalità, soprattutto in virtù delle ultime vicende che hanno visto protagonisti i due club nel trasferimento che ha portato, l’estate scorsa, Gonzalo Higuain, bomber bianconero, dal Napoli a vestire la maglia della Vecchia Signora. Abbiamo quindi immaginato di intervistare un tifoso partenopeo che, in attesa di vedere in campo, a Napoli, per la prima volta, l’argentino, con la maglia dell’eterna rivale, pone 5 quesiti sul suo ritorno allo stadio “San Paolo”.

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Ti volterai a guardare quella curva che tanto ti ha amato?

Gonzalo Higuain è stato capace di segnare tanto, tantissimo, troppo per non aver vinto poi nulla con la maglia del Napoli, ed è forse stato questo il motivo principale che lo ha portato a cambiare casacca e a scegliere la Juventus che tanto l’aveva cercato già prima che l’argentino approdasse in Campania. Il suo rapporto con la curva dei partenopei è stato a dir poco emozionante, forte, pieno di passione, come un colpo di fulmine, una storia d’amore che ti travolge e ti proietta su un universo parallelo. Ecco, forse neanche Cavani aveva fatto divertire così tanto il pubblico di Napoli, e quasi Gonzalo era riuscito ad avvicinarsi all’inavvicinabile: Diego Armando Maradona. Un amore fortissimo che portava il Pipita a cantare e a ballare con i suoi tifosi, dopo ogni vittoria, l’ormai famoso coro: “Un giorno all’improvviso”. Parole, gesti, lacrime e sguardi che Gonzalo non potrà dimenticare e che non potrà non cercare di nuovo negli occhi di quei tifosi che ancora oggi si chiedono perchè abbia deciso di compiere questo “tradimento” così grande per la città e per l’intero pubblico di fede azzurra.

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Anche solo per un attimo, ti sei pentito di questa scelta?

Il suo arrivo all’aeroporto di Torino, lo scorso mese di luglio, sembrava dovesse attendere l’uomo più potente del mondo. Neanche Angela Merkel o Barack Obama hanno avuto un seguito mediatico di questo genere. Eppure, Gonzalo Higuain, t-shirt bianca, gilet nero e occhiali scuri che coprivano un volto ancora frastornato da ciò che stava accadendo intorno a lui, non sembrava scosso, anzi, si mostrò subito voglioso di cominciare la sua nuova avventura con la maglia della Juventus. Non ha mai detto ufficialmente di essersi pentito di aver scelto proprio la squadra rivale del Napoli come sua nuova famiglia, ha solo detto di aver dovuto prendere una decisione difficile proprio perchè l’affetto e l’amore del popolo napoletano, l’avevano colpito fin dal primo momento e l’hanno fatto sentire a casa subito.

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Il Napoli mai avrebbe potuto competere con la Juve per lo scudetto?

La scelta di andare alla Juventus, non può essere un rimpianto per un calciatore che, alla soglia dei 30 anni, dopo essere stato accantonato dal Real Madrid, aveva voglia di riscattarsi e di vincere qualcosa di importante. A Napoli forse gli era stato prospettato un progetto diverso, con top player del suo calibro e la chiara convinzione di poter lottare per lo scudetto almeno fino all’ultima giornata. Fra eliminazioni ai preliminari in Champions League e lo strapotere in campionato, proprio della Juventus, il Pipita ha preferito scegliere altro. Non a caso, qualche tempo dopo il suo trasferimento, furono tante le voci che avevano raccontato di un Higuain deluso dalla campagna acquisti di De Laurentiis che non aveva più investito su top player della sua stessa classe per provare a competere con la Juventus, soprattutto nel mese di gennaio, quando il Napoli sembrava davvero vicino a poter compiere il grande miracolo tricolore.

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Callejon e Reina sono sembrati piuttosto freddi, per quale motivo?

Il Napoli è sempre stato una famiglia e come tale, quando si rompono gli equilibri, a causa di uno dei suoi membri, la ferita fa male, e si rimarginerà solo col passare del tempo. Alcuni dei suoi ex compagni di squadra in azzurro, come lo stesso Callejon o Reina, avevano visto in Higuain forse l’arma in più per poter sperare e sognare un qualcosa di diverso che la sola qualificazione diretta in Champions League che è pur sempre importante. Un rammarico dettato soprattutto dal fatto che probabilmente attorno a quel gruppo si era creata una sorta di magia che aveva stretto tutti intorno ad un unico obiettivo: far sognare il popolo napoletano. I calciatori in quelle stagioni in cui Higuain è stato protagonista in Campania, si sentivano davvero amati come forse non era mai successo in passato. Proprio il primo anno di Sarri però, complice il bel gioco, e un calciatore capace di segnare quasi 40 gol, avevano fatto credere anche al gruppo che il gap con la Juventus si fosse ridotto tanto. Con la cessione del Pipita però, è stato come fare due passi indietro.

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Esulterai al San Paolo in caso di gol al Napoli?

Higuain è un campione, un calciatore che viene dagli stadi caldi, dal clima rovente, come quelli argentini e lì, se non riesci a controllare la tensione, è meglio chiedere il cambio. Dovrebbe quindi essere in grado di gestire quella tensione e soprattutto in grado di tapparsi le orecchie ed evitare di sentire le urla del suo ex popolo che tanto lo aveva amato e che adesso spera non gli faccia del male ulteriormente segnando proprio nella città che a lui aveva dato tanto. Esultare è una reazione istintiva e Higuain è un istintivo, uno che non si tira indietro alle reazioni, ma pensare che possa farlo proprio al “San Paolo”, in una gara in cui, gli occhi di tutti sono proprio rivolti verso di lui, è impensabile, folle, ma pur sempre imprevedibile.

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