Hazard, Icardi, Neymar, tridente da 500 milioni: se il Real vuole, può
Cinquecento milioni, che scritto a lettere fa più effetto. Questa la cifra che il Real Madrid potrebbe pensare di sborsare per costruire a giugno un tridente tutto nuovo con Neymar, Hazard e Icardi. Senza contare, ovviamente, gli ingaggi. Realtà o solo fantasia da mercato? Ecco perché le merengues possono permettersi il lusso di un attacco rivoluzionato, ringiovanito, potenziato.
La clausola di Maurito
L'interesse per il capitano dell'Inter, al di là delle indiscrezioni sulle supposte visite mediche che sarebbero state già completate, è storia nota. A rendere particolarmente allettante Icardi per il Real Madrid è la clausola valida per l'estero che dal primo luglio permetterebbe alle merengues di acquistarlo per 110 milioni.
Oggi l'argentino è l'ottavo giocatore più pagato della serie A con un ingaggio netto di 4,5 milioni, che pesa per 8,325 milioni sulle casse della società. Una cifra che, in caso di passaggio al Real Madrid, presumibilmente sarà rivista verso l'alto.
Hazard, l'uomo da 120 milioni
Da Londra si fanno sempre più forti le indiscrezioni su un interesse del Real per Hazard. Nel piano di rinnovamento, o per meglio dire di rivoluzione, che ha in mente Florentino Perez, il belga sarebbe il fantasista ideale. Il due volte campione d'Inghilterra col Chelsea continua a prendere tempo e non rinnovare il contratto, in scadenza nel 2020, e tramite il padre ha fatto sapere di gradire un eventuale trasferimento a Madrid.
L'offerta, destinata ad aggirarsi sui 120 milioni, è prevedibile comporti anche un ritocco verso l'alto dell'attuale ingaggio di Hazard, che ai Blues percepisce 12,9 milioni di euro l'anno.
CR7-Neymar, scambio possibile?
L'ultima voce che circola riguarda un possibile scambio che avrebbe dell'incredibile: Cristiano Ronaldo per Neymar. La stampa spagnola, e Cadena Ser in particolare, mettono il brasiliano in cima alla lista dei desideri di Perez. Il presidente del Psg Nasser Al-Khelaifi, però, il mese scorso a Doha ha definito impossibile il trasferimento del giocatore a Madrid. Certo, sono che si dicono come in un soffio e che come un soffio durano prima di esplodere nella bolla del calciomercato. Di sicuro, i parigini che per averlo hanno sborsato la cifra record di 222 milioni di euro, non accetteranno offerte inferiori.
Ed ecco che entra in gioco Cristiano Ronaldo. Il portoghese guadagna 21 milioni di euro netti a stagione (43 lordi) ma ha chiesto un adeguamento, o meglio praticamente un raddoppio del contratto per arrivare a una quarantina di milioni netti, sui livelli di Messi e dello stesso Neymar. Per questo, alla luce di quello che il portoghese vive come una mancanza di rispetto, l'idea di uno scambio potrebbe far comodo a Neymar, che stando a Madrid avrebbe più possibilità di vincere il Pallone d'Oro, al Real che ha bisogno di un grande nome e all'asso portoghese che vuole guadagnare di più.
Il sistema Real: ricavi… Galacticos
Il Real che ha vinto tre delle ultime quattro edizioni della Champions League, non è certo nuova a follie di mercato anche per giocatori che non corrispondono immediatamente al profilo del “Galactico”, come i 45 milioni per la stellina del Flamengo Vinicius jr dal Flamengo per € 45 mln). Non solo. Nell'ultimo bilancio, per la stagione 2016-2017, il club registrava debiti verso il personale per 197 milioni, confermando una crescita costante dai 50 milioni del 2009.
Il costo complessivo, compresi gli ammortamenti, dei calciatori e dello staff della prima squadra è passato dai 329,5 milioni del 2016 ai 406,9 del 2017. Eppure, nonostante la cifra apparentemente esorbitante, il sistema Real può considerarsi pienamente in salute perché il rapporto fra i costi del personale e i ricavi operativi, al netto delle plusvalenze da calciomercato, è passato in due anni dal 49,5 al 60,4%, una soglia molto lontana dal 70%, la soglia che per l'Assemblea europea dei club rappresenta il limite massimo da non superare per una società efficiente.
Buona parte dell'aumento, poi, si deve ai premi per una stagione straordinaria con i titoli in Champions League, Liga, Mondiale per club e Supercoppa Europea. Senza questi bonus, l’indicatore sarebbe sceso a un sostenibilissimo 53%, grazie all'enorme quantità di ricavi che toccano, comprese le plusvalenze, i 727,9 milioni di euro, anche se il club prevede una leggera riduzione per la stagione in corso.
Il sistema degli ingaggi
Con un fatturato così, si spiega come mai il Real possa mantenere in squadra Cristiano Ronaldo e Gareth Bale che da soli intascano 36 milioni di euro netti a stagione, il 30% del monte ingaggi complessivo della squadra, tasse escluse. È il risultato della particolare politica salariale delle merengues, rivista e corretta da Florentino Perez nella sua seconda fase alla guida del club. Esistono infatti quattro scaglioni: le stelle, i giocatori chiave, i giocatori “medi”, i giovani, che intascano livelli di stipendio diversi. Ronaldo, Bale e Ramos, tre delle quattro stelle, intascano il 38% del totale investito per gli ingaggi. Insieme a Benzema, il quarto appartenente alla categoria più pregiata, guadagnano in totale un terzo in più di tutti i giocatori chiave e il doppio dei “medi”.
Quanto peserebbe il tridente
Che succederebbe se arrivasse il tridente delle meraviglie? E soprattutto il Real può permetterselo? Confermando gli stessi ingaggi lordi di questa stagione, quindi gli 8 milioni di Icardi, i 13 di Hazard i 36,5 di Neymar, il Real raggiungerebbe una spesa complessiva per il personale di quasi 465 milioni. Se il fatturato al netto del calciomercato si aggirerà, come da bilancio preventivo, sui 690 milioni, allora la percentuale sull'utile operativo toccherebbe il 67%, avvicinando di molto la soglia critica. Un rischio che il club non correrebbe se davvero si arrivasse allo scambio da fantascienza fra CR7 e il brasiliano ex Barcellona.
Una cosa però è certa, e spiega comunque il livello di dominio in Europa del Real degli ultimi anni. Se volesse, le merengues potrebbero comprare tutti e tre, senza vendere nessuno, e mantenere il monte ingaggi sotto il 70% degli utili operativi. E dunque essere un club sostenibile e con i conti in ordine.