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Hamsik: “Ho rifiutato Juventus, Inter e Milan, per me in Italia c’è solo il Napoli”

Il capitano azzurro rilancia le proprie ambizioni: “Voglio superare le reti di Maradona, poi lo incontrerò. Vinco lo Scudetto e poi mi ritiro”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Marek Hamsik cuore di Napoli. Il capitano azzurro giura fedeltà alla casacca partenopea e carica l'ambiente in vista della ripresa del campionato, che vedrà gli azzurri scendere in campo sul sempre ostico campo di Udine contro i friulani padroni di casa. E svela un retroscena di mercato: "Ho rifiutato Juventus, Inter e Milan", ha spiegato lo slovacco, "per me in Italia non ci sarà una squadra che non sia il Napoli. Credo anche che esistano i margini affinché io chiuda qua la mia carriera, è una possibilità seria".

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Il capitano azzurro, insomma, torna a giurare fedeltà alla maglia partenopea, più volte ribadita in questi anni, attraverso una lunga intervista al Corriere dello Sport. E numeri alla mano, si capisce bene come il suo amore per il Napoli sia testimoniato dai numeri: terzo calciatore di sempre per presenze assolute (419) ed in Serie A (331), quarto per numero di reti assolute (104) e terzo per marcature in campionato (84), record man assoluto per presenze in Europa (60) e secondo marcatore di sempre (15).

"Adesso sono a 103 goal, raggiungo Diego e poi chiederò di incontrarlo perché lui è la storia", ha spiegato Hamsik, "io non sarò mai come lui, né credo che sia possibile esserlo in assoluto, però almeno mi resterà questa soddisfazione di averlo battuto. Ho avuto la possibilità di parlarci al telefono, l'anno scorso: gli telefonò Higuain e me lo passò. Fu carino, come sempre, tante belle parole. Però stringergli la mano e parlargli di persona offrirà emozioni forti", ha proseguito il capitano del Napoli. Che poi lancia la sfida alla Juventus: "Ce la possiamo ancora giocare, per avvicinarci basta un filotto di vittorie", ha aggiunto, "in quest'ultimo periodo non siamo stati assistiti dalla sorte e quando non vinci nasce il pessimismo. Io invece sono ottimista o forse realista perché conosco il valore dei compagni. Voglio il titolo e la festa per il tricolore in questa città, il giorno dopo potrei anche lasciare il calcio".

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