Halilovic verso l’Amburgo ma il Barça vuole che giochi (quasi) sempre

Lo avrebbero voluto i club della Premier League ma alla fine Alen Halilovic – stella diciannovenne del Barcellona – è destinato a indossare la maglia della Bundesliga. A meno di cambiamenti di rotta dell'ultima ora, l'avventura del giovane croato ripartirà dall'Amburgo (la società tedesca mai retrocessa in B in oltre 50 anni di storia) che ha scelto il talento dell'Est per rilanciarsi e riscattare un campionato – quello scorso – chiuso con una salvezza ottenuta solo ai playout. Gli serve giocare con maggiore continuità e soprattutto su livelli agonistici e competitivi che ne possano favorire la maturazione tecnica e tattica, la crescita caratteriale perché possa tornare utile alla causa blaugrana.
Sì, perché i catalani non hanno alcuna intenzione di privarsi di uno dei talenti accolti nel cuore della ‘cantera' e sperano che l'esperienza in Germania possa giovargli. Affare fatto? Quasi… perché per cedere il calciatore gli spagnoli hanno avvertito la società anseatica: Halilovic deve scendere in campo in almeno il 60 per cento delle partite ufficiali, imponendo (e limitando) di fatto le scelte dell'allenatore che si vedrebbe costretto a dare maggiore spazio al croato con tutto quello che ne può derivare anche in termini di gestione del gruppo e dello spogliatoio. Il ‘Messi della Croazia' (così venne ribattezzato quando si diffuse la notizia che sarebbe partito per la Catalogna) è reduce da 29 presenze e 4 gol registrate con la maglia del ‘Barça B', può vantare già 7 convocazioni in nazionale e a gennaio scorso ha esordito anche con la prima squadra nella sfida Coppa del Re contro l'Elche.
La scheda. Halilovic è un trequartista, calcia di sinistro. Può giocare alle spalle delle punte oppure agire da esterno d'attacco su entrambe le corsie. Talento precoce abbastanza da aver esordito giovanissimo (a 16 anni) nella nazionale maggiore: il 10 giugno 2013 gioca un tempo contro il Portogallo. Nella squadra di club, la Dinamo Zagabria, debutta in prima squadra nella stagione scorsa (2012/2013): 18 presenze, 2 gol e una soddisfazione particolare, giocare in Champions League e stringere la mano al suo idolo Ibrahimovic.