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Haaland, numeri da fenomeno e umiltà: “Ho molto da migliorare. Ronaldo è il mio modello”

Umiltà e talento, Haaland le mescola in campo contro il Paris Saint-Germain e stende i francesi nell’andata degli ottavi di Champions con una doppietta. Oscura Neymar e Mbappé, sale a quota 10 gol in 7 partite in Coppa (39 quelli stagionali) ma resta coi piedi per terra: “So che per crescere devo continuare a lavorare sodo”. E rivela: “Vorrei parlare con CR7 e dirgli che sono un calciatore grazie a lui”.
A cura di Maurizio De Santis
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Straordinario. Dirompente. Fatale. Erling Haaland si prende la scena in Champions ancora una volta e lo fa relegando in un cono d'ombra i "golden boy" del Paris Saint-Germain. A 19 anni, il ragazzo venuto dalla Norvegia ed esploso nella Bundesliga austriaca, fa piccoli piccoli Neymar (che percepisce uno stipendio di 38 milioni di euro netti a stagione) e Mbappé, l'enfant prodige del calcio transalpino che sbuffa quando il tecnico lo sostituisce e ha un valore di mercato pazzesco (oltre 200 milioni di euro) ed è convinto che la Ligue 1 e il Parco dei Principi non sono più abbastanza capienti per "contenere" la sua grandezza sognando palcoscenici come il Bernabeu.

Neymar e Mbappé oscurati da Haaland, giunto a 39 reti stagionali

Ebbene, almeno ieri sera, entrambi sono andati a sbattere contro il muro giallo del Signal Iduna Park che non è solo la "falange" di tifosi a ridosso del campo ma anche (e soprattutto) l'attaccante scandinavo autore della doppietta decisiva. Porta in vantaggio i tedeschi e replica al pareggio di O Ney. In mezzo ci mette tanta grinta e lascia a bocca aperta quando addirittura scatta dalla propria area di rigore e accompagna il contropiede di Sancho a grandi falcate, mostrando potenza, dinamismo e fisicità. Tutte qualità che abbina alla tecnica individuale e a numeri da record per l'età. Finora sono 39 le reti realizzate nel complesso, 18 delle quali frutto di tre triplette. Tra le fila dei tedeschi ha fatto centro 11 volte in 7 gare.

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A quota 10 reti in Champions in 7 presenze

In 7 presenze nella massima competizione europea per club (compresa la fase a gironi giocata col Salisburgo) è già arrivato a quota 10 gol, cifra che alla sua prima stagione in Champions gli consente di eguagliare calciatori del calibro di Just Fontaine (Reims, 1958/1959  -10 gol), Claudio Sulser (Grasshopper, 1978/1979 – 11 gol), Sadio Mané (10 gol) e Roberto Firmino (10 gol) del Liverpool (2017/2018).

L'umiltà di Haaland: Ho molto da migliorare

E se credete che quel gigante di 194 cm si monti a testa, vi sbagliate. Ha la "testa tra le nuvole" ma i piedi ben piantati per terra. Nelle interviste del dopo gara abbassa lo sguardo e un po' mostra imbarazzo, sorride compiaciuto per i complimenti però sa che adesso le aspettative nei suoi confronti sono altissime ed è appena all'inizio della carriera.

Ho molto da migliorare – dice Haaland – e so che per crescere devo continuare a lavorare sodo. È importante per me e soprattutto per la squadra se vogliamo continuare ad andare avanti in questa competizione. Sto vivendo un momento fantastico. I gol? Bellissima sensazione, mi godo il momento ma so bene che si può fare ancora meglio.

Rende grazie a CR7: Sono un calciatore grazie a lui

Umiltà e talento possono essere una miscela esplosiva, si spiega anche così la rapida ascesa di Haaland, che ha guadagnato le luci della ribalta a suo di gol e belle giocate. Forte in attacco ma anche funzionale al resto della squadra. Non un individualista ma una pedina che s'innesta perfetta nello scacchiere tattico. E ne eleva il tasso tecnico. Un fenomeno che svela un piccolo segreto… ha avuto un buon esempio che lo ha aiutato.

Mi piacerebbe un giorno incontrare Cristiano Ronaldo – ha aggiunto -. Vorrei parlare con lui e dirgli che sono un calciatore grazie a lui. Che lui per me è sempre stato un modello.

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