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Gunnarsson e la maglia di CR7, l’Islanda la prende a ridere

Il centrocampista aveva smontato il caso della ‘casacca negata’ da Cristiano Ronaldo (“mi ha detto che non aveva alcun problema, ma che l’avrebbe scambiata negli spogliatoi”) e i compagni di squadra gli fanno un gradito regalo: una maglia del campione lusitano.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Islanda che s'è qualificata agli ottavi di finale di Euro 2016 in scioltezza (decisivo il 21 all'Austria nel finale) ha guadagnato la copertina dei giornali per un'impresa storica. Era considerata vittima sacrificale, ha finito col recitare un ruolo da protagonista. E adesso ha tutti i riflettori puntati addosso, nulla passa inosservato: qualche giorno fa scoppiò il caso Ronaldo, sia per le parole poche gentili riservate agli avversari in seguito al pareggio (1-1) nella gara inaugurale del girone F sia per la storia della maglietta negata da CR7 a Gunnarsson.

Cristiano Ronaldo e Gunnarsson alla fine del match
Cristiano Ronaldo e Gunnarsson alla fine del match

Il calciatore e il suo compagno di nazionale, Finnbogason, l'hanno presa a ridere a testimonianza del momento bellissimo che la squadra sta vivendo. Sul profilo Instagram di Gylfi Sigurdsson è stata pubblicata una foto emblematica, con la casacca numero 7 di Cristiano Ronaldo che fa bella mostra nell'immagine. I compagni di squadra gli hanno fatto un regalo gradito, così da chiudere la questione con un sorriso e un regalo molto gradito ma senza alimentare polemiche.

Il quotidiano tedesco ‘Bild' definì il campione portoghese come ‘il più vanitoso e arrogante del mondo' per essersi rifiutato di scambiare la casacca a fine match. Un gesto rituale cancellato dal presunto "ma chi sei tu?" che la stella del Real avrebbe rivolto al giocatore. La ricostruzione della vicenda venne, però, smentita dallo stesso centrocampista islandese che al quotidiano tedesco raccontò la versione corretta dei fatti, senza muovere accuse nei confronti di CR7: "E' vero che gli ho chiesto la maglia – affermò Gunnarsson -, ma non è vero s'è rivolto a me in quel modo. Mi ha solo detto che non aveva alcun problema, ma che l'avrebbe scambiata negli spogliatoi".

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