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Guardiola è ancora Campione di Spagna: col Barcellona vince la Liga e fa 3 su 3

Che il Barcellona sia una squadra super era sotto gli occhi di tutti, che Josep Guardiola abbia delle qualità straordinarie come allenatore era altrettanto palese….
A cura di Mattia Sparagna
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esultanza guardiola

Che il Barcellona sia una squadra super era sotto gli occhi di tutti, che Josep Guardiola abbia delle qualità straordinarie come allenatore era altrettanto palese. Sotto la sua gestione la squadra catalana è riuscita a vincere consecutivamente 3 volte la Liga (oltre ai tantissimi traguardi raggiunti a livello internazionale). Il Barcellona, dopo il pareggio contro il Levante, è riuscito a guadagnare il punto decisivo per la conquista del 21° titolo della sua storia (10 in meno dei rivali di sempre del Real Madrid).

UN CAMPIONATO STRAORDINARIO – La marcia della formazione blaugrana guidata da Pep Guardiola è stata

Messi, Real Madrid

devastante. Un rullo compressore che ha acceso il motore alla fine di agosto e ancora non accenna ad arrestarsi. Il Real di Mourinho ha tenuto il passo fino a novembre, cioè quando Messi & co. rifilarono la famosa manita al portoghese i i suoi ragazzi portandosi in testa al campionato e non lasciando più la vetta. 92 punti conquistati in 36 partite disputate in cui soltanto due squadre (Hercules e Real Sociedad) sono riuscite nell'impresa di approfittare della "giornata no" dei catalani. E' per tutto ciò che i tifosi blaugrana, in queste ore, stanno festeggiando: il Barcellona Campione di Spagna.

Pep Guardiola

GLI INIZI DI GUARDIOLA – Il tecnico del Barcellona ha impressionato tutti, sin da subito. Dopo una vita passata sui campi da gioco, per lo più al Camp Nou dove ha collezionato 263 presenze in 11 stagioni giocate. Dopo non ha disdegnato esperienze all'estero (al Brescia, alla Roma, in Qatar e in Messico). A fine carriera però ha deciso di intraprendere la strada dell'allenatore. Dopo aver guidato la Cantera del Barcellona (il corrispettivo della Primavera in Italia) nella stagione 2007/2008, è stato promosso come allenatore della prima squadra come successore di Frank Rijkaard. Giovane e intraprendente, inizialmente non era ben visto e addirittura scosse alcune critiche che scomparvero ai primi successi. C'è una sorta di leggenda sulla nomina di Guardiola come primo allenatore del Barcellona, pare che durante un consiglio direttivo indetto dall'ex presidente Joan Laporta, per decidere il nuovo allenatore della squadra catalana, Guardiola (che partecipava come membro tecnico del Consiglio essendo allenatore della Cantera) sembra si sia autocandidato affermando che avrebbe potuto fare bene con quella squadra, raggiungendo in breve tempo i successi chiesti. Inizialmente la proposta non fu presa in considerazione, ma poco dopo Laporta e gli altri decisero di dare fiducia al giovanissimo tecnico spagnolo.

Barcellona Campione di Spagna, Dani Alves festeggia

I RECORD RAGGIUNTI – Con lui il Barcellona, da tre anni, esprime il calcio più bello d'Europa dominando la Liga (3 vittorie su 3), vincendo anche:  una Coppa del Re nella prima stagione (quest'anno battuto in finale dal Real Madrid), la Champions League 08/09 (contro il Manchester Utd, avversario che sfiderà nuovamente il 28 maggio: Finale Champions League 2011 ), la Supercoppa di Spagna nel 2009 e nel 2010, la Supercoppa Europa e il Campionato del Mondo per Club nel 2009. Con lui in panchina sono cresciuti, diventando dei campioni super, giocatori come Victor Valdes Xavi Hernandez, Andrés Iniesta e Lionel Messi vincitore di un Pallone d'Oro e di un Trofeo Pichichi (ovvero capocannoniere della Liga).

Barcellona - Victor Valdes, Puyol e Xavi

NON SOLO ATTACCO, MA TANTA DIFESA – Forse è un aspetto a cui pochi fanno attenzione ma il Barcellona, oltre ad essere una macchina d'attacco perfetta con una media gol eccezionale (quasi 3 gol segnati a partita) è una formazione che fa della fase difensiva la sua solidità. Se non fosse così la squadra di Guardiola non potrebbe giocare come fa, sbilanciandosi in avanti e proiettandosi sempre in attacco; per questo deve raddoppiare l'attenzione nei momenti in cui subisce ed è costretta a difendere. Il fatto che quest'anno, oltre ad avere l'attuale miglior attacco con 92 gol segnati (uno in più del Real Madrid) è anche la miglior difesa con soli 20 gol subiti (11 in meno rispetto ai blancos) avvalora la tesi che Guardiola dà, alla fase difensiva, un'importanza assoluta. A testimoniare che questo è un atteggiamento distintivo del Barcellona ci sono i 2 Trofei Zamora (riservati al portiere che, in base alle partite giocate, subisce meno gol) vinti finora da Victor Valdes e alla fine di questa stagione si aggiungerà anche il terzo vista la grossa differenza con il rivale Iker Casillas.

LA CURA DEL VIVAIO – Con Guardiola in panchina, la Cantera è divenuta fondamentale e viene curata in maniera più forte

Pedro e Iniesta

rispetto al passato. Da quell'immenso serbatoio il tecnico spagnolo ha attinto e continuerà a farlo. Ha portato in prima squadra giocatori giovani ma già molto forti, che non risentono del cambiamento visto che, sin da giovanissimi, vengono abituati alla tipologia di gioco che viene impostata con la prima squadra. Questa è una tecnica ereditata da un grande allenatore (maestro di Guardiola) come Johan Cruijff che pretendeva che le squadre giovanili giocassero con il medesimo modulo della prima squadra. In queste tre stagioni Guardiola ha fatto crescere e ha trasformato in campioni assoluti i suoi giocatori, ma ha anche portato alla ribalta giovani molto interessanti. Andrés IniestaSergi Busquets e Pedro sono soltanto la punta dell'iceberg visto che la lista potrebbe essere completata da altri nomi: Jeffrén, Fontàs, Nolito Duran, Jonathan dos Santos, Thiago Alcántara, Martín Montoya e molti altri ancora.

Jose Mourinho e Josep Guardiola

IL DUELLO CON MOURINHO – Ovviamente la squadra che, più di tutte, era attrezzata per spezzare l'egemonia del Barcellona era il Real Madrid. La squadra più gloriosa di Spagna, oltre ad avere un parco giocatori invidiabile, scelse anche l'allenatore più vincente degli ultimi anni: José Mourinho. Il portoghese veniva da una stagione esaltante all'Inter con cui riuscì a vincere (nello stesso anno) Scudetto, Champions League e Coppa Italia. Quando il Barcellona iniziò a prendere il largo in campionato la tattica "comunicativa" di Mourinho divenne sempre più insistente, provando a infastidire il collega che non è apparso quasi mai sofferente alle punzecchiature dell'ex tecnico di Inter e Chelsea, togliendosi lo sfizio di vincere la Liga e di eliminare il suo Real in semifinale di Champions.

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