Guai per Mario Jardel, accusato di corruzione e riciclaggio
L’ex attaccante brasiliano Mario Jardel è finito in grossi guai. La procura di Rio Grande do Sul ha infatti messo l’ex giocatore sotto accusa. E sul capo dell’ex Porto sono piovuti un numero incredibile di reati. Jardel è accusato di associazione a delinquere, uso di documenti falsi, abuso di potere, appropriazione indebita, corruzione, riciclaggio e occultamento di beni. Continuano dunque i problemi di Jardel, che dopo essersi ritirato confessò di aver fatto uso di cocaina in passato e di aver sofferto di depressione.
Carriera da goleador – Mario Jardel è stato uno dei più grandi bomber della seconda metà degli anni Novanta. Esplode giovanissimo quando vince il Mondiale Under 20 con il Brasile, inizia la sua carriera nel Vasco da Gama, passa al Gremio con cui conquista la Coppa Libertadores e in una singola stagione (nel 1995) realizza 68 gol in 72 partite. Poi arriva in Europa. Lo prende il Porto, con cui vince tre titoli, segna 168 gol in 174 partite, vince la Scarpa d’Oro e diventa anche il capocannoniere della Champions League, è diventa così il primo e unico calciatore capace di vincere il titolo dei cannonieri sia della Libertadores sia della Champions. Passa al Galatasaray per una stagione prima di firmare un biennale con lo Sporting Lisbona. Alla sua prima stagione con lo Sporting segna 55 gol, ma Felipao Scolari lo ignora e non lo convoca per il Mondiale 2002, che il Brasile vincerà. Jardel finirà nel tunnel della droga e in campo di fatto non si riprenderà. Il brasiliano infila una serie di esperienze fallimentari in Premier (Bolton), Serie A (Ancona), Liga (Alaves), Cipro, Argentina, Australia e serie B brasiliana. Nel 2010 a trentasette anni si ritrova con il Flamengo. Prima di chiudere la carriera gioca pure in Bulgaria e Arabia Saudita. Appese le scarpette al chiodo ne combina di tutti i colori, ma diventa anche deputato nello stato del Rio Grande do Sul.