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Gravina, presidente Figc: “Playoff e playout in Serie A”. Malagò: “Priorità agli stadi”

Gli interventi del numero uno della Federcalcio e del presidente del Coni durante il forum del Corriere dello Sport sul futuro del calcio italiano. La possibilità che la Serie A cambi formula viene lanciata nelle discussione in maniera provocatoria da Gravina: “Ci può essere una prima fase di campionato con 10 squadre da play off e 10 da play out, poi una seconda fase che genererebbe interesse”.
A cura di Maurizio De Santis
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Introdurre i playoff e playout in Serie A per restituire un po' si smalto a un campionato che, nel tempo, è andato progressivamente perdendo d'interesse. E' la proposta rilanciata dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, nell'intervento durante il forum del Corriere dello Sport ‘Il Calcio che vogliamo'.

Il calcio sta vivendo una crisi che ha bisogno non tanto di regole ma di un nuovo cambiamento – ha ammesso il numero uno della Figc -. Deve cambiare verso. Prima di tutto bisogna eliminare una serie di negatività e criticità che portano all' allontanamento dei tifosi. In maniera molto provocatoria, avevo parlato di play off e play out in Serie A. E una modalità per aprire un confronto, ma è un'idea che mettiamo sul libro di fantascienza e poi ci possiamo confrontare. Ci può essere una prima fase di campionato con 10 squadre da play off e 10 da play out, poi una seconda fase che genererebbe interesse.

La (presunta) nuova formula per rivoluzionare il calcio italiano e renderlo anche maggiormente appetibile è un'opportunità da valutare ma il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aggiunge un ulteriore elemento di riflessione sulle condizioni dell'intero movimento. Ovvero, non è sufficiente una ristrutturazione ma serve agire sulle fondamenta.

Conoscete una famiglia che funziona bene senza una casa? O un'azienda che fattura senza un ufficio? Lo stesso vale per lo sport – ha aggiunto Malagò -. E' la base dalla quale partire. Le società di serie A hanno bisogno di una casa, è imprescindibile. Andiamo a vedere le società che hanno uno stadio di proprietà in Italia: c'è la Juve, c'è il Sassuolo, c'è l'Udinese. Noi giocheremo fra un anno gli Europei allo stadio Olimpico, che è uno stadio dello stato, l'unico impianto che poteva soddisfare i parametri richiesti della Uefa. Questo dice tutto: la madre di tutte le battaglie è quella di ospitare il prima possibile una grande manifestazione mondiale, serve una data certa per costruire i nuovi impianti altrimenti non li avremo mai, vivremo per sempre questa Via Crucis.

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