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Gol, errori e difese (poco) mondiali al Mondiale in Brasile

Spettacolo e gol a valanga nel Mondiale 2014 ma anche difese imbarazzanti con poco equilibrio e tanti punti deboli. Su 13 partite disputate un solo pareggio (Iran-Nigeria 0-0) e 41 gol segnati. Nel lontano ’38 furono 9 le sfide senza segno ‘x’.
A cura di Marco Beltrami
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Ancor prima di iniziare, Brasile 2014 è stato definito il “Mondiale dei Mondiali” per il numero di campioni coinvolti e per la presenza di praticamente tutte le squadre più competitive del panorama internazionale. Una definizione che a poche partite dal termine della prima giornata, è stata rispettata in pieno come confermato dallo spettacolo in campo e sugli spalti. Cancellati in un sol colpo dunque i dubbi organizzativi della vigilia con gli unici nei dei mancati inni Nazionali tra Francia e Honduras, e anche di qualche errore arbitrale di troppo per una kermesse che sta esaltando tutti anche alla luce dell’imprevedibilità del suo esito. Tredici partite disputate, un solo pareggio (Iran-Nigeria e, per giunta, 0-0) e 41 gol segnati. Numeri notevoli per una media gol da 3 reti a match. Una garanzia di spettacolo per coloro i quali amano il calcio offensivo, quello spregiudicato per intenderci, ma meno per chi predica equilibrio tra i reparti e compattezza.

Gol a raffica e difese in difficoltà

Se i bomber più forti del palcoscenico mondiale non hanno fallito l’esordio, come confermato dalle reti di Messi, Neymar, Balotelli, Benzema, Robben, Van Persie, Muller e Cavani, non è successo lo stesso per i reparti difensivi. Eccezion fatta per la Germania, avvantaggiata dalle condizioni non ottimali di Ronaldo e dall’inferiorità numerica degli avversari, e la Francia poco impensierita dal modesto Honduras, tutte le altre big hanno dimostrato di non essere proprio imperforabili. Basti pensare alla Spagna, travolta dall’Olanda: la Nazionale di Del Bosque sembra un lontano ricordo di quella che non concedeva nulla agli avversari durante Sudafrica 2010 ed Euro 2012. Ma anche la stessa Olanda, e  l’Italia, l’Argentina e il Brasile pur vincendo, hanno esternato limiti difensivi evidenti rischiando di incassare più di una rete. In particolare per gli azzurri, già  in difficoltà durante tutto il pre Mondiale, ha influito nell'esordio contro l'Inghilterra, l’assenza di De Sciglio che ha dirottato Chiellini in corsia con un Paletta in crisi al centro contro Rooney e compagni.

Un Mondiale a trazione anteriore con pochi reparti difensivi imperforabili

Sicuramente il caldo influisce e non poco sul rendimento dei giocatori in campo, ma fa riflettere il fatto che molte squadre subiscano nonostante schieramenti non offensivi. Non ci sono squadre che difendono a 3, mentre fioccano difese a 4 e addirittura a 5. Una dimostrazione che spesso e volentieri i limiti arrivano proprio dai calciatori più propensi ad offendere che a difendere. In sintesi è evidente la carenza di reparti arretrati compatti, senza anelli deboli che non facciano vacillare il tutto.  Un fattore che se invertito potrebbe rivelarsi decisivo per la vittoria finale dei Mondiali. Negli scontri diretti una difesa insuperabile, a parità di reparti offensivi stellari, potrebbe rivelarsi l'arma in più per salire sul tetto del Mondo.

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