Gol e spettacolo, cinque Roma-Napoli da ricordare
Roma-Napoli non è mai stata un partita normale. Fino a 30 anni fa era il Derby del Sole, una sfida in cui il Sud dava il meglio di sé in campo e fuori, poi è diventata una sfida accesa e addirittura drammatica dalla morte di Ciro Esposito in poi. Oggi le squadre si sfidano per capire chi, molto alla lontana, può contrastare lo strapotere juventino e agganciare la qualificazione diretta alla Champions senza passare per i preliminari. Nella storia tanti sono i Roma-Napoli da ricordare, ecco quelli che hanno fatto la storia.
Roma sull'ottovolante, che batosta per il Napoli
29 marzo 1959. La Roma viene da un filotto di 12 gare senza vittorie e dopo l’ultima sconfitta è stato esonerato l’allenatore ungherse György Sárosi. A sostituirlo il "Pompierone" Gunnar Nordahl alla sua prima prova da allenatore. Il Napoli è allenato da uno dei più grandi miti di Roma e della Roma, il “Fornaretto de Frascati” Amedeo Amadei. Tutto sembra pronto per una vittoria partenopea ma succede qualcosa di inaspettato. L’attacco romanista dai nomi altisonanti ma composto da giocatori instabili nell’umore e nel fisico e in alcuni casi anziani giocano una partita favolosa. Vanno in gol Lojodice, Pestrin, Da Costa e Selmosson. Ghiggia e compagni prendono anche quattro pali e l’arbitro gli nega un po’ di rigori per non infierire. La partita finisce 8-0 in una delle prove più scintillanti della storia giallorossa. Ma sarà un fuoco luminosissimo di paglia con la Roma che terminerà solo sesta e il Napoli a un punto dai giallorossi.
Pokerissimo sull'asse Di Bartolomei-Falcao
20 febbraio 1983. La Roma al primo posto in classifica è alla prova dei fatti contro un Napoli disperato. La squadra di Liedholm è davvero scintillante, con un centrocampo perfetto organizzato intorno all’asse Di Bartolomei-Falcao. Il Napoli tenta subito di fare la grande sorpresa con il gol di Diaz servito da Criscimanni. Ma il 1983 è un anno speciale e la Roma già nel primo tempo ribalta il risultato con gol di Nela e Ancelotti. Nel secondo tempo dilaga, segnando altri tre gol con una doppietta di Di Bartolomei e il solito gol di Pruzzo che trafigge Castellini. Chiude il risultato il gol di Marino per un 5-2 senza discussioni. Con quella vittoria la Roma capisce che quell’anno saprà superare anche i momenti più difficili e il Napoli, dopo quella giornata penultimo, si affida ad una difesa di ferro e alla “garra” che chiede il nuovo allenatore Gennaro Rambone per salvarsi nelle ultime giornate.
Oh, mamma… ho visto Maradona
26 ottobre 1986. Dopo tre anni tutto è cambiato. La Roma ha vinto quello scudetto e ha sfiorato la Coppa dei Campioni l’anno successivo perdendola in finale all’Olimpico. Lo scudetto dell’anno precedente è stato vinto dalla Juventus dopo che la Roma ha inopinatamente perso una delle ultime partite del campionato in casa contro il Lecce retrocesso a fine stagione. Ma il 1986-87 è l’anno di un piccolo calciatore che viene dall’Argentina. Diego Armando Maradona domina la partita e va in gol, stoppando e infilando Tancredi al volo al 1’ del secondo tempo. Eriksson cerca di fermarlo preparandogli una gabbia a zona in cui sia Desideri che Berggreen danno una mano a Gerolin, ma non c’è niente da fare. Con quella vittoria il Napoli capisce che arrivare fino in fondo non è più un sogno.
Blitz azzurro con Ciro Ferrara
12 settembre 1993. Maradona è andato via e la società di Ferlaino fa acqua da tutte la parti. Tutti sanno che sarà l’ultimo anno di Ciro Ferrara, l’uomo che non ha fatto affondare la barca nel dopo-Diego, richiesto da mezza serie A. Quel giorno gioca titolare quello che può essere il suo sostituto, Fabio Cannavaro, un difensore esplosivo come il predecessore. Saranno proprio loro a decidere quella partita. Segnano Buso, Rizzitelli, Di Canio, Bonacina e al 67’ proprio Ciro Ferrara dà la vittoria al Napoli con un gol fantastico. Lancio di Thern, il pallone sbatte sulla schiena di Ferrara che riesce a superare fortunosamente Policano, in area dribbla un altro avversario e mira l’incrocio opposto. Lorieri non può nulla. Saranno tre punti (quella era la prima stagione con i tre punti per vittoria) decisivi a fine anno per una qualificazione UEFA inaspettata. A terminare ad un punto dal Napoli, fuori dall’Europa, sarà proprio la Roma.
La zampata del Panterone, 4-4 all'Olimpico
20 ottobre 2007. una delle partite più rocambolesche dell’ultimo decennio. Il Napoli arriva a Roma conscio di affrontare una delle squadre più mature e forti del campionato, mentre i partenopei sono all’inizio di una fase di costruzione. La partita è un’altalena da infarto per entrambe le tifoserie. In serie segnano: Lavezzi, Totti su rigore, Perrotta, Hamsik, De Rossi, Gargano, Pizarro e Zalayeta. Il gol più incredibile è di sicuro la bordata da 25 metri di Gargano, diciamo poco avvezzo a colpi del genere in passato e anche in futuro. La partita fu giocata un sabato pomeriggio e dopo le emozioni di quel 4-4 la voglia di ricordarla con pizza o un cacio e pepe se la tolsero tutti i tifosi.