Gli esclusi eccellenti, 5 nomi che farebbero comodo all’Italia di Ventura
Tifosi a parte, anche gli addetti ai lavori spesso, così come in questa occasione, si interrogano sulle scelte di Ventura concentrandosi sugli “esclusi eccellenti” che, in un momento non proprio straordinario del nostro calcio, avrebbero potuto dare una grossa mano alla Nazionale.
Francesco Acerbi. Scelta tecnica o meno, Acerbi, forse anche più di alcuni azzurri ora in ritiro con l'Italia, avrebbe meritato di essere nel novero dei convocati. Il difensore in forza al Sassuolo, infatti, è uno di quelli che, numeri alla mano, stanno giocando meglio non solo nel nostro campionato ma anche nel panorama calcistico continentale figurando, fra i primi, in speciali classifiche come quella dei tiri respinti (4°), dei contrasti vinti (3°) o degli intercetti a partita (1°). Una selezione quindi, non giustificabile sotto la dicitura: scelta tecnica, ma che potrebbe dipendere dall’eccessivo minutaggio (1.800’ giocati su 1.800) in campo dell’ex Milan, colonna portante della compagine di Di Francesco.
Domenico Criscito. Convocato il mese scorso da Ventura ma non impiegato contro Spagna e Macedonia, è un ragazzo che sta vivendo sulla sua pelle una sorta di pregiudizio tecnico derivante dal campionato nel quale gioca: la Premier Liga russa. E sì perché molti Ct non ritenendo questa competizione probante, hanno lasciato nella fredda San Pietroburgo un difensore poliedrico come lui, in grado di ricoprire più ruoli in difesa con precisione ed eleganza. Una considerazione, questa che non ha mai tenuto conto del lungo chilometraggio in Champions League (33 partite giocate) del ragazzo e che lo ha visto per l’ultima volta in campo con gli azzurri nel marzo del 2014 in una amichevole contro la Spagna.
Stephan El Shaarawy. Un’altra esclusione eccellente è quella del “Faraone”, un calciatore che pur giocando meno rispetto alla passata stagione (4 reti in 781’), sta comunque fornendo un ottimo contributo alla sua Roma. Certo, la sua attuale mancata convocazione potrebbe figurare nel normale avvicendamento che può capitare in nazionale (convocato nella precedente sosta di ottobre), tuttavia la capacità dell’ex Monaco di adattarsi a più ruoli, unita alla nuova tendenza di Ventura all’offensivo 4-2-4, avrebbe molto giovato alla squadra specie contro il modesto Liechtenstein e nell’amichevole sperimentale contro la Germania.
Sebastian Giovinco. La “formica atomica” è un’altra di quelle storie di talento emigrante che ha perso contatto con la nazionale azzurra (ultimo match nell’ottobre del 2015 contro la Norvegia). Giovinco, infatti, da quando è approdato nell’MLS a Toronto nel gennaio del 2015 è stato schierato solo due volte in campo con l’Italia perdendo, gradualmente, la considerazione che avevano di lui sia Conte che Prandelli. Con Ventura, la musica non sembra cambiata e, nemmeno i 22 gol e 14 assist in 34 apparizioni col Toronto, sembrano aver convinto l’ex allenatore del Toro a chiamarlo in azzurro. Una situazione, questa, comprensibile ma che stona con le recenti convocazioni di Pellé che, pur utile nell’economia complessiva del gioco, si misura in un campionato parimenti mediocre, come quello cinese.
Mario Balotelli. Il caso forse più clamoroso di esclusione eccellente che stride con l’attuale stato di forma del calciatore è quella di Balotelli. L’attaccante del Nizza, con i suoi 7 gol in 9 partite e l’assenza di bravate fuori dal campo, infatti, sembra aver raggiunto (gli scongiuri sono d’obbligo) quella maturità tanto attesa che potrebbe far rinascere quel feeling con la maglia azzurra spentosi in Brasile nella “Caporetto” azzurra dei mondiali carioca del 2014. Ciò nonostante, Ventura non sembra intenzionato, almeno nell’immediato, a convocarlo aspettando ulteriori segnali per affidarsi nuovamente ad uno dei più grandi talenti a sua disposizione. Tuttavia, l’avvio di stagione di Super Mario avrebbe autorizzato il Ct ad una sua chiamata specie se si considerano le contestuali convocazioni di calciatori in netta difficoltà tecnica come Gabbiadini, Zaza o Eder.
