Gli azzurri a scuola Blaugrana: Barcellona-Napoli 5-0 è una lezione che insegna a crescere
Insaziabile, anzi cannibale. Devastante, anzi letale. Il Barcellona di Pep Guardiola impartisce lezioni di calcio al Napoli di Mazzarri e la lezione è di quelle che lasciano il segno. L'ormai realtà azzurra si ritrova a fare i conti con i campioni di Europa, in quello che per lei doveva essere il primo approccio dell'era De Laurentiis al calcio d'Europa, quello che conta, ma quello che conta per davvero, e poco importa se per buona parte della gara il Barça ha schierato la sua "Cantera".
LEZIONE DI CALCIO – Il gioco blaugrana è letteralmente spaventoso: possesso palla totale, mai un lancio lungo in verticale; le azioni, partono sin dalla difesa, e iniziano tutte "palla a terra". E' una macchina perfetta, con un centrocampo che tesse il gioco come una ragnatela che paralizza gli avversari prima d'infliggerli il colpo di grazia con i suoi cheliceri (Villa, Messi, Pedro o Sanchez all'occorrenza).
I ragazzi della "Cantera" vengono istruiti fin da piccoli, da queste parti si gioca così mentre il mondo pallonaro guarda e si stropiccia gli occhi. Mazzarri, osserva, studia e impara. Guardiola prova, testa e segna gli angoli da smussare. Messi e Xavi restano in panchina e guardano i nuovi campioncini all'opera (Thiago Alcantara su tutti) e l'impressione è che da queste parti, paradossalmente, nessuno è indispensabile perchè le nuove leve sono tutte di eccezionale qualità.
ILLUSIONE NAPOLI – Durante il primo quarto d'ora di Barcellona-Napoli gli azzurri attaccano, pressano e si regalano un gol, seppur in fuorigioco, da standing ovation. Inler e Dzemaili innalzano una buona diga a centrocampo che apparentemente regge il fiume blaugrana. Maggio corre e si dimena ma al 6′ non riesce ad addomesticare un buon pallone sciupando così una ghiotta occasione. Cannavaro, Campagnaro e Britos fanno le prove generali di una difesa che dovrà tener banco a un'intera stagione da protagonista e, per 15 minuti, gli schemi difensivi reggono l'attacco di quella che è attualmente la squadra più forte al mondo. I tre tenori, Lavezzi, Hamsik e Cavani, salgono sul palco e il bomber uruguaiano ammutolisce il Camp Nou con una rovesciata che però il direttore di gara annulla per un millimetrico fuorigioco di Hamsik. Poco importa perchè il gesto atletico del "Matador" è di quelli che vanno visti e rivisti per ore ed ore, ma l'esibizione azzurra è solo il preludio a quello che da lì a poco sarebbe diventato il vero spettacolo.
SPETTACOLO BLAUGRANA – I partenopei reggono per altri 15′ minuti prima di essere letteralmente surclassati dai padroni di casa. I Campioni d'Europa, macinano gioco. I giocatori azzurri corrono da destra a sinistra con caparbietà e grinta, ma sul versante opposto è la palla a muoversi con una velocità impressionante. Ogni pedina di Guardiola è posizionata nel posto giusto, ognuna di loro sa già dove e come riceverà il pallone e con questi presupposti si vince facile. A 5′ dalla mezz'ora, il nuovo arrivato Cesc Fabregas (cresciuto neanche a dirlo nella "Cantera" catalana) sigla il suo primo gol in prima squadra grazie ad un'accelerazione di Adriano che prima lascia sul posto Maggio e poi invita a nozze l'ex giocatore dei gunners. E' solo l'inizio. Passano 6 minuti e il Barça raddoppia. Da Keita a Iniesta, da Iniesta a Keita e il pallone è di nuovo in fondo al sacco.
FIUME IN PIENA – Il secondo tempo si apre come si era chiuso, con il Barça che attaca, il Napoli che si difende e soprattutto con Messi e Xavi ancora in panchina. Bastano tre minuti e l'undici di Guardiola colpisce, nel giro di pochissimo, tre volte i legni azzurri. Due di questi portano la firma di Pedro e mai esclamazione è stata più indovinata di quella fatta dal tecnico blaugrana: "De Puta Madre!". Poi è il tempo di Messi e l'ingresso della "Pulce" coincide con il crollo degli argini partenopei. Prima è Pedro a deviare il pallone in rete dopo l'ennesimo palo dei padroni di casa colpito questa volta dal talento argentino su calcio di punizione. Poi è lo stesso Messi a depositare in rete un pallone facile facile servito proprio da Pedro. Al 77′ è "manita", ancora Messi. E' il 5-0, è il tracollo azzurro ma è una lezione che insegna a crescere.
TEGOLA BRITOS – Dal Camp Nou, il Napoli esce quindi con le ossa rotte ma oltre al danno c'è anche la beffa. Mazzarri perde Britos. La frattura del quinto metatarso manda l'ex difensore del Bologna ai box per circa due mesi. Un colpo pesante a pochi giorni dall'inizio del campionato e con la Champions di lì a poco.