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Giudice Sportivo: né prova tv né squalifica per Federico Chiesa, ecco perché

Perché Federico Chiesa non è stato squalificato con la prova tv dal giudice sportivo? La risposta è nell’interpretazione della Procura Federale che non ha ravvisato gli estremi per ricorrere allo strumento tecnologico né la necessità di rivedere il filmato dell’azione, cosa che si sarebbe rivelata fondamentale in caso di palese irregolarità. Nella situazione specifica, invece, è stato ritenuto valido il giudizio dell’arbitro in partita.
A cura di Maurizio De Santis
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Nessuna richiesta di prova tv né squalifica per Federico Chiesa. L'attaccante della Fiorentina era stato duramente criticato per quanto accaduto domenica scorsa in occasione della gara contro l'Atalanta: evidente la simulazione del calciatore che, accentuando la caduta e cercando il contatto con un avversario (Toloi), aveva spinto l'arbitro a concedere il calcio di rigore rivelatosi decisivo per sbloccare il match. Un episodio che aveva scatenato le proteste accese del tecnico nerazzurro, Gasperini, protagonista di un battibecco in campo con il collega della Viola, Pioli, alimentando il botta e risposta tra club sulla slealtà sportiva del calciatore.

"E' un cascatore e merita una punizione esemplare", tuonò Gasperini. Parole che, sfogo personale a parte, a nulla sono servite perché il Giudice Sportivo potesse adottare sanzioni nei confronti di Chiesa. Perché non verrà squalificato? Perché non è stata adottata la prova televisiva nei suoi confronti? La risposta è nell'interpretazione della Procura Federale che non ha ravvisato gli estremi per ricorrere allo strumento tecnologico né la necessità di rivedere il filmato dell'azione, cosa che si sarebbe rivelata fondamentale in caso di palese irregolarità. Nella situazione specifica, invece, è stato ritenuto valido il giudizio dell'arbitro in partita. Rigore giusto, quindi.

Chi parla di Chiesa dovrebbe sapere chi è – ha ammesso Corvino, dirigente della Fiorentina – ma lo può sapere guardando ciò che subisce ogni domenica. La sua arma migliore è il dribbling, se fa una corsa di 30 metri e poi è stanco ma è toccato, anche se leggermente da un difensore, è normale che vada giù. Ed è anche giusto che gli venga concesso un rigore.

La decisione della Procura Federale non aggiunge elementi di chiarezza e di serenità. Anzi, la discussione sull'utilizzo del Var da parte degli arbitri e gli ultimi avvenimenti hanno sollevato pesanti dubbi sull'operato dei direttori di gara. Lo stesso Nicchi (numero uno dell'Aia, l'associazione degli arbitri italiani) nei giorni successivi all'ultima giornata di campionato, aveva parlato di errore del Var, Doveri.

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