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Giudice Sportivo: ammenda di 20mila euro alla Lazio per i cori razzisti a Balotelli

Al 31′ della gara al Rigamonti tra Brescia e Lazio, su richiesta di Mario Balotelli, l’arbitro Manganiello aveva sospeso il match per continui cori di discriminazione che arrivavano dal settore ospiti. La Lazio si è subito dissociata e si è messa a disposizione della Procura per l’identificazione dei colpevoli. Ci sarà un supplemento di indagini.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' arrivata anche la decisione del Giudice Sportivo per quanto riguarda la 18a giornata di Serie A che si è conclusa a cavallo dell'Epifania e che era iniziata con l'anticipo del 2020 Brescia-Lazio, finito sotto la lente di ingrandimento della Lega Calcio. Il motivo è semplice quanto, purtroppo, scontato: durante il match del Rigamonti si è assistito per l'ennesima volta a episodi di discriminazione territoriale. La Procura Federale al momento ha semplicemente inflitto una multa economica alla società capitolina ma si è riservata di approfondire con ulteriori indagini

Cos'era successo al Rigamonti

L'episodio incriminato è arrivato al 31’ con l’intervento dell’arbitro Manganiello su richiesta dell’attaccante del Brescia Mario Balotelli, bersaglio di insulti da parte dei tifosi avversari; match fermato e comunicato da parte dello speaker dello stadio che invitava il pubblico ospite a non intonare cori di discriminazione. Nel frattempo il pubblico bresciano rispondeva con il coro "Mario, Mario" a sostegno del proprio giocatore che nel dopo gara sui social attacca i tifosi capitolini: "Laziali che eravate allo stadio, Vergognatevi!". Anche la Lazio aveva preso posizione netta in un comunicato ufficiale in cui si "dissociava dai comportamenti discriminatori messi in atto da una sparutissima minoranza di tifosi"

Il Giudice Sportivo: ammenda da 20 mila euro

Adesso l'intervento da parte del Giudice Sportivo che, letto il referto arbitrale, ha deciso per una "ammenda di € 20.000,00 alla Soc. LAZIO per avere suoi sostenitori, al 21° ed al 29° del primo tempo, intonato un coro di discriminazione razziale nei confronti di un calciatore della squadra avversaria, oltre ad un coro insultante nei confronti del medesimo calciatore al 21° al 29° ed al 42° del primo tempo, che portava il Direttore di gara, al 30° del primo tempo, ad interrompere il giuoco per far effettuare l’annuncio volto alla cessazione del suddetto coro discriminatorio".

La lazio a disposizione della Procura per l'identificazione

Dunque, non è arrivata la squalifica né una punizione più pesante nei confronti della società di Lotito grazie soprattutto alla scelta della stessa di prendere immediate distanze dai tifosi che avevano innalzato cori razzisti nei confronti di Balotelli. La Procura federale, infatti – si legge nel proseguo del comunicato della Lega – sta constatando "la fattiva collaborazione della Soc. Lazio nell’individuazione dei soggetti coinvolti in tale manifestazione discriminatoria, ai fini dell’eventuale adozione di ulteriori provvedimenti da parte di questo Giudice in ordine all’accaduto, e in ogni caso anche in relazione alla valutazione dell’eventuale recidiva"

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