Giovinco si prende l’America, trascina Toronto al titolo in Major League
L'America ai piedi di una formica (atomica). La Major League s'inchina a Sebastian Giovinco quel ‘gigante' alto appena 163 cm che, lasciata l'Italia senza nemmeno troppi rimpianti, a Toronto (in Canada) ha trovato soldi, fama, successo: è ripartito da zero, un po' come gli emigranti di una volta. Non aveva la valigia di cartone né spago e rancore per tenerla insieme ma tanto coraggio per ricominciare una nuova vita anche dal punto di vista sportivo. Ciao, paisa'… saluti e baci dagli States.
L'ex juventino, ignorato perfino dalla Nazionale che s'è persa nel naufragio mondiale, ha preso per mano la squadra e, poco alla volta, l'ha condotta sul gradino più alto del podio. Nella finalissima contro i Seattle Sunders non ha segnato (c'è andato molto vicino, la fortuna non gli è stata del tutto amica) ma ha lasciato il segno nelle azioni decisive: 2-0, festa grande, giro d'onore, trionfo, cori di giubilo e brindisi dolcissimo con quella coppa che è grande quasi quanto Seb.
La legge dei numeri. Venti gol in 32 gare giocate, 7 assist per un totale di oltre 2500 minuti in campo: è questo il bilancio della stagione da urlo di Seb, decisivo come sempre. Toronto è la squadra più forte della Mls, lo testimonia lo score record di 69 punti (uno in più dei Los Angeles Galaxy del 1998) al termine della regular season, ma contro Seattle serve l'impresa. Meglio, serve spostare quel bus che l'avversario sembra aver piazzato davanti alla porta… Al 22° della ripresa quella diga crolla: Giovinco dal cerchio di centrocampo innesca Altidore, tanto rapido nel superare la marcatura quanto letale nella conclusione. Il colpo di grazia arriva al 94’: la ‘formica atomica' mette Cooper in condizione di battere davanti alla porta ma centra il palo, sulla ribattuta è Victor Vazquez a farsi trovare pronto per il tap-in.
Trionfo. Nei tre campionati in Mls Giovinco ha costruito il successo del Toronto in crescendo: gol e assist hanno portato in dote playoff, due finali e uno scudetto. "Rimango qui a Toronto, possiamo aprire un ciclo, anzi lo abbiamo già aperto. E poi c’è la Champions della Concacaf – afferma Giovinco -. Questa città, che mi ha dato tanto amore merita di essere ricambiata".