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Giovinco: “Non tiferò Juve, per loro sarei stato un peso”

L’attaccante che sembra essersi ambientato benissimo al Toronto si toglie più di un sassolino nei confronti del suo ex club.
A cura di Marco Beltrami
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Che l'addio di Sebastian Giovinco alla Juventus non sia stato dei migliori non è un mistero. Le ultime dichiarazioni della Formica atomica dopo l'esordio con gol con la maglia del Toronto però sicuramente non faranno piacere alla tifoseria bianconera. L'attaccante che ha sfoderato una super prestazione nel match contro la Nazionale under 23 della Costa Rica e si prepara a giocare la prima partita di Major League Soccer in un'intervista al Corriere dello Sport, è tornato a parlare della Juventus e in maniera tutt'altro che positiva: "Tifare Juventus? No, non la tiferò, tifare è un’altra cosa. Ma sarò contento per i miei vecchi compagni e per i tifosi se vincono: penso che ormai abbiano vinto lo Scudetto. C’è stato un momento in cui la società mi ha fatto capire che se fossi rimasto sarei stato un peso: io non voglio essere un peso per nessuno, abbiamo trovato una sistemazione e sono andato via. Avrei preferito fare tutto a luglio a contratto scaduto, secondo le regole e alla luce del sole“.

Giovinco si difende dalle critiche dei tifosi bianconeri. Una risposta anche a tutti coloro i quali hanno evidenziato le sue prestazioni troppo altalenanti alla Juventus. Giovinco ha voluto difendere il suo rendimento in bianconero: "Un calciatore non può scendere in campo pensando a quanto è costato: non mi sono venduto io al Parma per ricomprarmi alla Juve, ha deciso tutto la società. Ho vinto due Scudetti e una Supercoppa e non sono stato certo a guardare: sentivo dire che giocavo male, ma a me non sembra proprio. Conte? L’ho sentito in questi giorni, se sono tornato alla Juventus lo devo solo a lui. Non mi ha fatto un favore: a lui interessa solo vincere e io giocavo solo se lui era convinto che io potessi farlo vincere. Non smetto di sperare nella chiamata azzurra, ma ho detto al mister che se dovesse trovarsi a fare delle scelte diverse avrei capito. E finalmente ho la numero 10, come il mio idolo Roberto Baggio“. La Juventus ormai è il passato per l'attaccante che si è ambientato benissimo in terra canadese: "Sono contento, qui è tutto molto bello: Toronto è fantastica, una New York più piccola. Avevo già maturato dentro di me l’idea di lasciare l’Italia e l’America affascina tutti: inutile comunque negare che l’aspetto economico sia stato decisivo“.

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