Calciatore sgozzato ed evirato con un machete: aveva corteggiato una donna fidanzata
Daniel Correa Freitas era stato trovato morto in un bosco e con i genitali recisi. Il caso del giovane calciatore brasiliano del Sao Bento aveva destato sgomento per l'efferatezza del delitto. Picchiato brutalmente, sgozzato e poi evirato: la violenza dell'omicidio del centrocampista 24enne aveva spinto gli investigatori a non escludere alcuna pista nel condurre le indagini. Nelle ultime ore, come raccontato dai media sudamericani, sono emersi dettagli importanti per ricostruire movente e protagonisti di quel barbaro assassinio.

Il movente, perché Correa Freitas è stato ucciso
In base a quanto raccolto la polizia ha fatto sapere che c'è una testimonianza ritenuta chiave per capire cosa è successo, come si è arrivati a commettere quel reato di inaudita violenza e soprattutto quante persone hanno partecipato a quella mattanza, accanendosi sul corpo del giocatore anche dopo la sua morte. Raptus di gelosia, ecco come ci sarebbe alla base del crimine di natura passionale. Insomma il calciatore è stato ammazzato e trucidato per aver adocchiato e corteggiato una donna già impegnata. Ne era consapevole? C'è stata una lite? Com'è possibile che la rabbia e la gelosia possano sfociare in un crimine così abietto? Per gli inquirenti il compagno della donna ha perso la testa ma non avrebbe agito da solo. In quattro avrebbero fatto scattare la spedizione punitiva nei confronti di Daniel Correa Freitas.
La ricostruzione del delitto di Daniel Correa
Dove è avvenuto l'omicidio? La testimone oculare ha raccontato agli agenti che il giocatore era stato sorpreso nell'appartamento in cui si era recato assieme a una ragazza dopo aver preso parte a una festa alla quale erano presenti anche altri compagni di squadra. Nella versione dei fatti fornita agli inquirenti la donna ha anche fornito nomi e cognomi delle quattro persone che hanno commesso l'assassinio.
In quattro lo hanno assalito con un machete
La scena narrata dalla testimone è da film dell'orrore. Sorpreso dagli aggressori, Daniel Correa Freitas è stato prima picchiato e accoltellato poi – con ogni probabilità quando era già morto – è stato caricato dai suoi aguzzini a bordo di un auto per disfarsi del cadavere. Il suo corpo, martoriato dai segni di tortura, è stato poi rinvenuto nei pressi di Sao Josè de Pinhais nell'area metropolitana della città di Curitiba (nel Sud del Brasile).
La testimonianza: chiedeva pietà, il corpo era in una pozza di sangue
Jacob Filho è l'avvocato della testimone oculare che adesso è sotto protezione e ha aiutato gli investigatori nella ricostruzione dell'omicidio. Ai media brasiliani ha spiegato cosa la sua assistita ha ammesso: "Ha sentito chiaramente Daniel chiedere pietà dopo aver visto quattro persone fare irruzione nella sua camera. Uno di loro impugnava un affilato machete. Non ha assistito all'aggressione perché era nella stanza accanto ed era spaventata, impaurita, sotto shock per il panico ma ha visto il corpo di Daniel a terra agonizzante in una pozza di sangue. Poi lo hanno portato via e caricato su una vettura".