Giocano ovunque e sono fortissimi, 5 calciatori jolly in Serie A

Adattarsi o morire. Non è la teoria evoluzionistica di Charles Darwin ma la versatilità tattica di cui c’è bisogno per giocare in Serie A. E sì perché nel nostro campionato non bastano solo classe, buoni fondamentali e grinta, nella “selezione naturale” italiana, componenti essenziali diventano l’applicazione difensiva e la capacità di interpretare, con efficacia, più ruoli. Vediamo quindi i 5 migliori jolly della massima serie.

Marek Hamsik, il girovago del centrocampo

Il capitano azzurro Hamsik nella sua ormai decennale esperienza in maglia azzurra (419 presenze e 103 reti), ha avuto modo di occupare più posizioni in campo dimostrando tutta la sua duttilità tattica. Da Reja a Donadoni, da Mazzarri a Sarri passando per il mago spagnolo Benitez, infatti, lo slovacco ha recitato più parti sul rettangolo di gioco. Da principio mezzala nei 5 centrocampisti nella prima edizione del Napoli in A 2007/08 e poi, “tenore” nel prolifico attacco con Lavezzi e Cavani. Ancora, trequartista nel 4-2-3-1 dell’ex Benitez ma anche regista basso nei 2 di centrocampo. Infine, nuovamente nel suo abito preferito: quello di incursore da mezzala nel 4-3-3 sarriano.

Dalla difesa alla linea mediana, De Rossi factotum

Stesso discorso per il factotum De Rossi che, nella vita calcistica fra Roma e Italia, ha saputo adattarsi alle varie esigenze dei propri allenatori. Centrale di centrocampo, mediano davanti alla difesa, regista nell’ultima versione europea della nazionale di Conte e, addirittura, difensore centrale sia in una retroguardia a 3 che a 4.

Pjanic il cecchino dall'estrema duttilità tattica

Il bosniaco della Juventus che, agli inizi di carriera con i lussemburghesi dello Schifflange 95 e i francesi del Metz, nasce fantasista dietro le punte, col trascorrere degli anni, grazie anche agli insegnamenti italiani, ha interpretato molteplici ruoli. L’ex giallorosso, infatti, nonostante le sue caratteristiche (dribbling e visione di gioco) lo vedrebbero trequartista, ha vestito i panni dell’interno di centrocampo (nella linea mediana a 5), del regista arretrato (nella Roma di Spalletti) e del centrocampista centrale.

Dal centrocampo in su l'uomo giusto è lui: Bernardeschi

Bernardeschi è un altro di quei ragazzi che, per riuscire a giocare con grande continuità nel nostro campionato, si sono dovuti sacrificare in una differente posizione in campo rispetto a quella a lui più affine. Nella compagine di Paulo Sousa, infatti, il fantasista ex Crotone è diventato un esterno di centrocampo puro con compiti, allo stesso tempo, offensivi e difensivi. Ala destra, ala sinistra, trequartista, mezzala (nel 4-3-3 di Ventura contro la Macedonia a ottobre) fino all’impiego da prima punta, il nativo di Carrara ha conosciuto ogni fazzoletto di campo del rettangolo di gioco diventando uno degli interpreti più camaleontici del nostro campionato.

Giacomo ‘Jack' Bonaventura, il jolly rossonero

Giacomo “Jack” Bonaventura condivide la stessa sorte dei suoi colleghi jolly. Da Bergamo a Milano, con Atalanta, Milan e, oggi, Italia, il marchigiano nel suo percorso di crescita personale ha soddisfatto tatticamente i propri allenatori sacrificandosi ovunque per la squadra. Da trequartista a esterno offensivo nelle varie versioni dell’Atalanta di Colantuono a centrocampista centrale e mezzala nel Milan di Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi e, ora, Montella, Bonaventura si iscrive nel prezioso club dei poliedrici calciatori, letteralmente, in grado di “sopravvivere” nel nostro selettivo campionato.