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Gioca sia in Israele che in Palestina: giovane calciatore squalificato per 99 anni

E’ capitato ad un centrocampista di 30 anni, Atef Abu Bibal che è stato colto sul fatto dalla federazione israeliana. Solamente per un problema di software ha evitato la squalifica a vita.
A cura di Alessio Pediglieri
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Altro che Luis Suarez e la sua mega squalifica per il morso inflitto al nostro Giorgio Chiellini durante gli ultimi Mondiali in Brasile durante Uruguay-Italia. Ciò che arriva dal vicino Oriente ha dell'incredibile e minimizza lo stop inflitto al ‘pistolero' da parte della FIFA a livello internazionale, salito alla ribalta delle cronache per il gesto in mondovisione. In Israele e nella vicina Palestina c'è chi è riuscito a rimediare una squalifica ancor più grande, epocale, da guinness dei primati: 99 anni di fermo da ogni disciplina sportiva. Si tratta di Atef Abu Bilal, centrocampista classe 1984 che ha provato a gestirsi in una doppia vita agonistica. Il giovane calciatore infatti, militava contemporaneamente in due squadre e in due Paesi diversi. In Israele, il giovane Bilal giocava nello Segev Shalom, una squadra di quinta divisione, ma nel frattempo superava il confine per dilettarsi anche con una formazione palestinese.

Il sospetto di questa ‘pratica' particolare è arrivata fino alle orecchie dei dirigenti della federazione israeliana che hanno voluto verificare le voci e hanno trovato conferma del fatto, intervenendo immediatamente per fermare il giocatore. Atef Abu Bibal è stato così squalificato per 99 anni. Ed è sfuggito dalla squalifica a vita solamente per un problema di software della Federcalcio perché il programma non poteva leggere numeri a tre cifre.

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