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Gigi Buffon: “Sono ancora al top. Mbappé? Può essere grande come Pelé e Maradona”

L’ex portiere della Juventus, adesso al Psg, parla a pochi giorni dalla conquista della supercoppa di Francia e dal debutto in campionato: “Con una identità forte, un gruppo, uno spogliatoio e un allenatore forti tutto può cambiare. E se Kylian resta con i piedi per terra e concentrato sul lavoro può sicuramente diventare uno dei migliori”.
A cura di Maurizio De Santis
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Competitivo e al top. Pronto per la sfida Champions. Certo che Kylian Mbappé possa raggiungere il livello di Pelé, Maradona, Cristiano Ronaldo e Messi fino a vincere il Pallone d'Oro. A pochi giorni dal debutto nel campionato francese, Gigi Buffon riparte dal primo trofeo conquistato con la maglia del Paris Saint-Germain: la supercoppa di Francia strappata al Monaco. Chiusa l'esperienza alla Juventus dopo 17 anni, detto addio anche alla Nazionale per l'ex numero uno bianconero l'avventura transalpina è una sfida stimolante.

Penso di essere ancora competitivo e di poter aiutare i nuovi compagni di squadra – ha ammesso nell'intervista pubblicata sul magazine del Psg -. Però è importante che ci sia un grande gruppo che abbia voglia di soffrire insieme per vincere qualsiasi competizione.

Unità d'intenti, coesione nello spogliatoio, forza di volontà sono gli ingredienti essenziali che non possono mancare. Anche il Mondiale lo ha insegnato: vince la squadra, non il singolo. Anche se le qualità del singolo sono fondamentali se vuoi puntare a traguardi ambiziosi. A Parigi c'è Neymar ma tra le fila della formazione di Tuchel c'è un talento già esploso nonostante la giovane età. E' Mbappé, stella in Coppa del Mondo con la Francia ed erede designato di CR7 e Messi per il Pallone d'Oro. Buffon ha parole dolci per l'enfant prodige.

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Se Kylian resta con i piedi per terra e concentrato sul lavoro può sicuramente diventare uno dei migliori come Pelé, Maradona, Ronaldo e Messi – ha ammesso l'ex portiere di Juventus e Nazionale -. Con Barzagli e Chiellini quando parlavamo di lui dicevamo che avesse doti fuori dal comune…

Cosa ha spinto Buffon a lasciare Torino e l'Italia regalandosi una seconda giovinezza calcistica a Parigi? E' lo stesso numero uno a ribadire le motivazioni in parte già spiegate nella conferenza di addio alla Juventus.

Negli ultimi tre anni ho seguito con attenzione il Psg. Ne ho parlato spesso con amici come Verratti e Sirigu – ha aggiunto Buffon -. Volevo capire come mai una squadra così forte non riusciva a fare il salto di qualità nei momenti importanti della stagione, in Champions League. Con una identità forte, un gruppo, uno spogliatoio e un allenatore forti tutto può cambiare.

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