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Gianni Infantino rieletto presidente della Fifa: resterà in carica fino al 2023

Gianni Infantino è stato confermato presidente della Fifa per il secondo mandato. Il dirigente italo-svizzero si era presentato come candidato unico, e per questo motivo è stata sufficiente un’acclamazione per consolidarlo alla guida del calcio mondiale fino al 2023. Nel discorso pronunciato al Congresso ha dichiarato quali saranno i punti fissi del suo mandato: “Onestà, credibilità, diritti umani”.
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Si era presentato come candidato unico, e la sua rielezione è risultata una semplice formalità. Gianni Infantino ha ottenuto la conferma da parte dei 211 membri del Congresso della Federcalcio Mondiale e sarà presidente della Fifa fino al 2023. Per il secondo mandato, in assenza di candidati concorrenti, non è stata necessaria una votazione ma una semplice acclamazione. Il 49enne dirigente italo-svizzero continuerà il suo percorso alla guida della massima federazione internazionale che governa il gioco del calcio, dopo la sua prima elezione – nel febbraio del 2016 – in seguito allo scandalo per corruzione che investì il presidente uscente Joseph Blatter.

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Nessuno più parla di crisi – ha commentato Infantino dopo la sua rielezione – La Fifa si è trasformata da un’organizzazione ai limiti del criminale a quel che dovrebbe essere, un’entità che favorisce lo sviluppo del calcio. Ora la federazione è sinonimo di onestà, qualità, professionalità, credibilità, fiducia, integrità, uguaglianza, diritti umani

Il discorso del presidente ha raccolto molti applausi, soprattutto quando ha dichiarato che sotto la sua guida le riserve economiche sono cresciute da uno a 2.75 miliardi di dollari.

Chi è Gianni Infantino, l'uomo che ha rifondato la Coppa del Mondo

Come suggerisce il nome, Gianni Infantino ha origini italiane. Nato a Briga, in Svizzera, possiede la doppia cittadinanza (italiana e svizzera) in virtù dell'origine dei genitori, entrambi italiani. Entrato nell'Uefa come segretario generale nell'ottobre del 2009, ha gestito per anni i rapporti con entità politiche come la Commissione europea e il Consiglio europeo. In seguito alle dimissioni di Joseph Blatter da presidente della Fifa, ha presentato la sua candidatura nell'ottobre del 2015 e a febbraio del 2016 è stato eletto con 115 voti su 207 al secondo scrutinio.

Nel suo mandato triennale ha messo in atto una serie di riforme di stampo progressista. Su tutte, quella che ridisegna la Coppa del Mondo FIFA a partire dal 2026, aumentando le nazioni partecipanti da 32 a 48. Si rivela inoltre un grande sostenitore del Video Assistant Referee (VAR), e il 26 aprile 2017 ne ufficializza il primo, storico utilizzo nei Mondiali 2018 in Russia.

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