Ghana in Brasile, le ‘stelle nere’ vogliono riscrivere la storia del Mondiale 2014

Le stelle che non staranno a guardare – Il commissario tecnico della nazionale del Ghana è Kwesi Appiah, sulla panchina delle Stelle Nere dal 2012 ma già vice allenatore dal 2008. La nazionale ghanese accoglie nella sua rosa alcuni tra i centrocampisti più forti del mondo come Michael Essien, giocatore del Chelsea e Kevin Prince Boateng, ex Milan e oggi centrocampista dello Schalke 04. Altri giocatori di interesse internazionale presenti in rosa sono il rossonero, e capitano della nazionale, Sulley Muntari, lo juventino Kwadwo Asamoah entrambi titolari del centrocampo ghanese. In avanti ci si affida ai gol di Asamoah Gyan, ventottenne attaccante del Al-Ain.
Fucina di talenti, gli anni '90 – La fioritura di talenti è sempre stata florida e nel 1992 arriva non a caso la prima conferma internazionale con il bronzo alle Olimpiadi di Barcellona. Una squadra nella quale brillano tanti buoni piedi, da quelli di Samuel Kuffour, futuro campione d’Europa col Bayern Monaco, a Mohammed Gargo, suo compagno nelle giovanili del Torino, da Kwame Ayew, fratello di Abedì Pelé, protagonista in Portogallo, a Nii Lamptey, bimbo prodigio all’Anderlecht. Segue, l’anno dopo, la finale nel mondiale Under 20 persa però contro il Brasile di Dida e Jardel. Una conferma di quanto di buono può esprimere il calcio ghanese che comunque non riesce a confermarsi ai mondiali che continuano a restare tabù nonostante l’allargamento a 32 squadre e l’aumento dei posti a disposizione.
La nuova generazione e l'ascesa mondiale – Serve una nuova generazione di fenomeni, del Terzo Millennio. Nel 2001 arriva di nuovo una finale del mondiale Under 20. Anche questa viene persa nettamente contro un’Argentina che fa storia, potendo schierare tra gli altri Saviola, Burdisso, Coloccini e Maxi Rodriguez. Stavolta, però, i vari Mensah, Muntari ed Essien non restano talenti senza gloria e riescono in un immediato riscatto sportivo ai Mondiali del 2006. La sconfitta all’esordio contro l’Italia futura campione del mondo è annullata dalle successive vittorie contro le ambiziose Repubblica Ceca e Stati Uniti, che valgono la sorprendente qualificazione agli ottavi di finale. Il Ghana gioca bene, ma manca il goleador e così paga l’assenza di un vero bomber quando di fronte c’è il Brasile, che si impone per 3-0 spezzando il sogno.
La conferma col Mondiale Under20 – Le "Back Stars" sono ormai conosciute e rispettate in tutto il mondo come una delle nazionali africane più competitive a livello internazionale. Lo confermano nel 2009, conquistando agevolmente il secondo mondiale consecutivo e soprattutto, pochi mesi prima di ottenere la qualificazione, a riprova di un movimento che ormai sforna talenti a ripetizione, la storica affermazione nel mondiale Under 20 disputato in Egitto, prima volta di un’africana. Le stelle della squadra sono André Ayew, figlio di Abedì Pelé e già protagonista a Marsiglia, e Dominic Adiyiah, capocannoniere del torneo e presto ingaggiato dal Milan, prima di perdersi nei campionati minori del Vecchio Continente.
L'exploit in Sudafrica – Al mondiale sudafricano il Ghana si presenta con grandi ambizioni con la voglia di entrare nella storia. Il primo turno, pur con la sconfitta contro la forte Germania, viene superato grazie al successo sulla Serbia e al pareggio con l’Australia, entrambi grazie a calci di rigore trasformati da Asamoah Gyan che firma anche la storica affermazione sugli Stati Uniti agli ottavi. Ma lo stesso Gyan ha dal dischetto la possibilità di portare i suoi in semifinale nel quarto di finale con l’Uruguay, perso ai calci di rigore.