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Gervinho: “Roma, che errore cacciare Garcia”

L’attaccante torna a parlare del suo addio alla Roma coinciso con quello del tecnico francese.
A cura di Marco Beltrami
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Gervinho è pronto ad iniziare la sua nuova vita in Cina, ma non dimentica la Roma. L’attaccante nell’ultima finestra di mercato ha salutato la Capitale per approdare all’Hebei Fortune che ha messo sul piatto un vantaggioso contratto da 8 milioni di euro più bonus. Non è stato facile lasciare l’Italia per l’ivoriano che è stato comunque spinto, oltre che dall’offerta economica, anche dall’addio di Garcia esonerato dai vertici capitolini. In un’intervista a L’Equipe l’ex pupillo del mister francese ha spiegato: “L’addio alla Roma? L’esonero di Garcia ha fatto precipitare le cose. E poi non voglio mentire: il contratto che mi hanno offerto era enorme. Il progetto è interessante, l’Hebei vuole crescere”.

Gervinho ha voluto raccontare il perché del suo addio alla Roma evidenziando ancora una volta il suo fortissimo legame con il tecnico con il quale è cresciuto al Lille. A suo giudizio la Roma ha fatto un errore a mandar via Garcia, nonostante la squadra abbia poi centrato 6 vittorie consecutive: “Sono stato sorpreso e deluso perché, secondo me, non c’erano motivi per cui non potesse finire la stagione. Nonostante tutto quello che si è detto, la squadra non era così male. Era ancora sufficientemente ben piazzata per arrivare a qualcosa. Rudi, per me, è più di un allenatore. È stato lui a battersi per farmi venire a Roma. Sarei potuto restare dopo la sua partenza, il club voleva tenermi, ma ho detto ai dirigenti che avevo bisogno di stare bene anche nella testa e quello non era più il caso. Per me, quando hanno messo fine al contratto di Garcia, lo hanno fatto anche con il mio. Non potevo più continuare”.

Adesso però è tempo di concentrarsi sul presente e sulla nuova carriera in Cina. Nessuna paura e soprattutto nessun paragone con Drogba che salutò il Paese orientale dopo pochi mesi: “Ognuno ha la sua storia. Magari può non andare bene agli altri e andare benissimo a te. È chiaro che, sportivamente e culturalmente, non ha niente a che vedere con quello che ho conosciuto fino ad ora. Ma non avevo più né la motivazione né la voglia di restare in Europa. Anche se non posso dire non tornerò mai più, penso che la mia carriera europea sia finita. Ora ne ho iniziata una nuova in un altro continente”

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