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Gervasoni tira in ballo Mauri e il presidente del Siena nello scandalo calcioscommesse

Il “pentito” Carlo Gervasoni ha raccontato al procuratore Di Martino nuove indiscrezioni sulla combine di Lecce-Lazio della scorsa stagione, tirando in ballo anche il patron del Siena Mezzaroma in merito al match con il Modena del febbraio 2011.
A cura di Marco Beltrami
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Carlo Gervasoni vuota il sacco

Le rivelazioni del “pentito” Carlo Gervasoni al procuratore di Cremona Roberto Di Martino, aprono nuovi oscuri scenari sullo scandalo del calcioscommesse. L’ex difensore ascoltato nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura della città lombarda avrebbe deciso di vuotare il sacco, inguaiando  Lazio, Lecce e Siena.

Nel mirino Lecce-Lazio del maggio 2011 – Gervasoni, secondo quanto riportato da SportMediaset, ha raccontato che lo “Zingaro” Amir Gegic, figura chiave della vicenda, avrebbe investito ben 400000 euro per la combine del match. Una manipolazione nella quale, secondo l’ex difensore,  sarebbero stati coinvolti "2 o 3 della Lazio e 3 o 4 del Lecce". Gervasoni ha citato anche Stefano Mauri, e i portieri del Lecce Rosati (attualmente al Napoli) e Benassi come protagonisti spiegando: “la combine fu pianificata grazie a Zamperini che si era messo in contatto con Mauri. Tutte e due le squadre furono coinvolte. Gegic investi' 400.000 euro per pagare le due squadre" confermando anche  il "coinvolgimento di Rosati e Benassi".

Gervasoni tira in ballo il presidente del Siena – L’ex giocatore di Bari e Piacenza, ha raccontato al procuratore Di Martino di esser stato a conoscenza del fatto che il patron del Siena Mezzaroma avrebbe pagato 2 giocatori del Modena in occasione della partita Modena-Siena del febbraio 2011. La notizia, che Gervasoni ha dichiarato di aver appreso da un suo amico del Kazakistan, ha subito scatenato la durissima reazione del patron toscano che ha dichiarato: "Sono esterrefatto da una tale notizia e nego sdegnosamente qualsiasi tipo di coinvolgimento del club e mio personale. Fino a questo momento avevamo scelto di non commentare i vari passaggi dell'inchiesta per il doveroso rispetto nei confronti degli organi inquirenti, verso i quali nutriamo la massima fiducia, e per non rincorrere il quotidiano chiacchiericcio alimentato da pseudo notizie di fonti difficilmente credibili. Ma di fronte a una falsità di tale portata, che coinvolge direttamente anche la mia persona, non posso esimermi dallo smentire nella maniera più assoluta certe affermazioni".

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