Germania-Spagna, semifinale Mondiali 2010: la rivincita di Euro 2008

Questi mondiali 2010 sono un po' quelli delle rivincite per i tedeschi. Ad esempio la vittoria negli ottavi di finale della Germania contro l'Inghilterra per 4-1, con un gol incredibilmente non concesso a Frank Lampard che "risarcisce" quello invece erroneamente dato a Hurst nella finale del 1966. Oppure il 4-0 all'Argentina di Maradona, che è davvero la risposta alla sconfitta a Città del Messico di ventiquattro anni fa (la finale del 1990 a Roma fu macchiata da un rigore inesistente per essere gustata appieno come "revenge"). Adesso è tempo di vendicare un'amarezza recentissima, quella della finale di Vienna dell'Europeo 2008.
Una rete del "Niño" Torres regalo il secondo trofeo continentale alle "furie rosse", con l'ennesima delusione ad un passo dalla floria per Michael Ballack. Ma adesso la musica sembra diversa, la nazionale tedesca è cambiata molto. Proprio il capitano è rimasto vittima di un infortunio e sta tifando per i suoi compagni da bordocampo in borghese, ma altre facce nuove stanno cambiando il gioco dei teutonici. Mesut Özil, Jerome Boateng, Sami Khedira e Thomas Müller sono novellini in maglia bianca, ma stanno lasciando un'impronta profonda in questa competizione. Anche il guardiano della porta è cambiato: non più il para-rigori (ma non sempre affidabile) Jens Lehmann bensì il giovane Manuel Neuer. Aggiungiamoci anche un Sebastian Schweinsteiger più maturo ed il gioco è fatto.
Joachim Löw ha ragione quando afferma che la sua squadra sembra più forte adesso. La Spagna infatti è quasi rimasta immutata, mantenendo l'ossatura vincente che l'ha portata sul tetto d'Europa. Non più Aragones in panchina, ma Vicente Del Bosque. I due calciatori blaugrana Piquè e Busquets sono gli unici innesti importanti, assieme forse a Llorente dell'Atletico Bilbao, che potrebbe anche rbare il posto a Torres. La nazionale iberica rimane fortissima, ma la sensazione di tutti, indipendentemente da quello che ha pronosticato il polpo Paul, ormai famosissimo, è che per avere la meglio stavolta gli spagnoli dovranno sudare molto di più.
Jacopo Giove