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Germania-Argentina, la storia infinita: da Messico ’86 a Brasile 2014 passando per Italia ’90

Al Maracanà domenica 13 giugno per la terza volta tedeschi e argentini si sfideranno nella finale di un Mondiale.
A cura di Alessio Morra
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messico 86 italia 90

Germania e Argentina domenica sera daranno vita alla ventesima finale dei Mondiali. Le squadre di Loew e Sabella in pratica giocheranno la bellissima, un termine in voga tanti anni fa con cui si indicava una sorta di spareggio. Perché tedeschi e argentini, che ai Mondiali si sono già sfidati sei volte, si affronteranno per la terza volta in un finale. Nelle due precedenti finali, giocate a quattro anni di distanza, hanno vinto prima gli argentini e poi i tedeschi. Curiosamente il tre torna nella storia dei confronti tra queste due squadre, che si sfidano nel terzo Mondiale consecutivo.

Mexico ’86 il trionfo di Maradona

Maradona in Messico arriva per vincere il Mondiale. Diego vuole trionfare perché solo così può dire ufficialmente di essere più forte di Pelè. La Germania, che fa molta fatica nelle prime fasi e nei quarti vince solo ai rigori con il Messico, dopo aver battuto la Francia in semifinale sembra favoritissima. Perché con Matthaues a metà campo, Rummenigge e Voeller in attacco Beckenbauer è abbastanza sicuro. Ma dall’altra parte c’è Maradona, che non ha compagni fenomenali ad eccezione di Valdano e Burruchaga, l’uomo che passa alla storia perché segna il gol del 3-2 che pone fine ai sogni dei tedeschi, che con un secondo tempo formidabile riuscirono a rimontare due reti di svantaggio. Matthaues, messo in marcatura su Maradona, si distrae un attimo all’83’ l’allora numero 10 del Napoli scappa e serve un pallone meraviglioso a Burruchaga che non può sbagliare. L’Argentina per la seconda volta è Campione del Mondo.

Italia ’90 decide Andy Brehme

Quattro anni dopo allo Stadio Olimpico di Roma si incontrano ancora in finale la Germania e l’Argentina. Entrambe le squadre si presentano stanchissime. Perché sia l’undici di Beckenbauer sia l’undici di Bilardo (saldi sulle rispettive panchine) solo ai rigori erano riusciti a piegare l’Inghilterra e l’Italia. Il pubblico romano è tutto dalla parte della Germania, perché l’Argentina è vista come una sorta di assassina del sogno azzurro. Quando parte l’inno argentino piovono dei fischi bruttissimi. Maradona in mondo visione non le manda a dire a quegli spettatori definiti: ‘hijo de p…’. La partita è brutta, molto tattica e non può essere altrimenti. Perché i sudamericani a parte Maradona, il para rigori Goicoechea e Caniggia ha dei giocatori di terza fascia, mentre i tedeschi schierano gente come Matthaeus, Littbarski, Voeller, Klinsmann ed Andy Brehme. A metà della ripresa il messicano Codesal non vede un fallo nell’area tedesca su Calderon. Le proteste sono numerosissime, ma si continua. Nel finale Codesal assegna un rigore generosissimo ai tedeschi. Matthaeus lascia l’incombenza a Brehme che non sbaglia. La Germania vince il suo terzo titolo Mondiale.

2006 e 2010 la Germania si impone sempre ai quarti

Tedeschi e argentini si sono sfidati ai Mondiali anche nel ’58 (3-1 per la Germania), nel ’66 (finì 0-0) e nei due Mondiali che hanno preceduto Brasile 2014. Nei quarti del 2006 l’Argentina di Pekerman portò ai rigori i padroni di casa, poi infallibili dagli undici metri. Lehmann respinge due tiri dei sudamericani e a Berlino scatta la festa. Quattro anni fa la squadra guidata da Maradona viene travolta dall’undici di Loew, vincitore addirittura per 4 a 0.

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