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Germania, anche Ozil sotto attacco dei partiti di estrema destra

Ennesimo attacco politico nei confronti di un giocatore di origini straniere. L’ex Real sarebbe colpevole di aver pubblicato una sua foto a La Mecca con scopi politici. Lo stesso partito di destra aveva attaccato anche Jerome Boateng sottolineando come nessun tedesco sarebbe stato felice di averlo come vicino di casa.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Germania si sta preparando ai prossimi Europei non lasciando nulla al caso: la nazionale tedesca è campione del Mondo in carica e avrà tutti gli occhi puntati addosso. Lowe lo sa così come tutti i giocatori che sono stati convocati per la kermesse iridata in Francia. Eppure, se l'entusiasmo è alle stelle e le potenzialità della squadra sono altissime, c'è chi in Patria rema contro la nazionale tedesca: è il partito di estrema destra che non ha mai visto di buon grado l'integrazione razziale e ha già sparato a zero su alcuni giocatori, tra cui Mesut Ozil finito sotto gli strali dell'AfD (“Alternativa per la Germania”).

Ozil si è reso colpevole, secondo l'AfD di aver pubblicato sui suoi profili social una fotografia che lo ritrarrebbe a La Mecca, in un pellegrinaggio che ogni musulmano almeno una volta nella vita deve fare. Una foto ‘innocente' che è stata letta diversamente da un punto di vista politico, tanto che ne è scaturita una polemica in Germania che ha spaccato in due l'opinione pubblica.

Da un lato il Partito di estrema destra che, a nome della sua leader Frauke Petry, portavoce del partito, ha sparato a zero contro Mesut Özil: "L’islamismo va contro la costituzione tedesca. So che il pellegrinaggio è un obbligo per i musulmani, mi chiedo però se sia necessario informarne tutto il mondo. Inoltre non mi risulta che Mesut segua le leggi della Sharia: le donne con le quali si fa vedere in pubblico non portano il velo…"

Nelle scorse settimane, ancora l'AfD aveva attaccato un altro giocatore, Jerome Boateng. A parlare, il vicepresidente Alexander Gauland che aveva dichiarato alla Frankfurter Allgemeinen Sonntagszeitung che nessuno vorrebbe essere il vicino di casa di Jerome Boateng. Altro messaggio xenofobo per una nazionale tedesca che da anni e più di molte altre ha sempre fatto dell'integrazione razziale la propria arma in più.

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