George Becali: “Calcio femminile contro natura, non farò mai volere di Satana”
Non è uno abituato ad utilizzare giri di parole George Becali. Il proprietario dello Steaua Bucarest ha fatto spesso e volentieri parlare di sé con le sue dichiarazioni. Le ultime sono quelle relative al calcio femminile, definito dal numero uno del prestigioso club rumeno, un qualcosa di "innaturale". Addirittura il controverso politico e imprenditore classe 1958 si è detto pronto a lasciare il mondo del pallone, nel caso in cui l'Uefa dovesse obbligare tutti i club ad avere tra le proprie fila una squadra femminile. Un vero e proprio intervento in tackle che ha sollevato un polverone sia in Romania che su tutto il panorama calcistico internazionale.
Calcio femminile innaturale, le parole shock di Becali
Ancora una volta dunque George Becali fa discutere. Il proprietario dello Steaua Bucarest è intervenuto nelle vesti di ospite Pro Tv. Stuzzicato sulla grande crescita del movimento calcistico femminile, l'uomo d'affari e politico rumeno ha dichiarato: "Se la Uefa obbligherà tutti i club ad avere una squadra femminile, io lascerò il mondo del calcio. Le donne possono praticare altri sport come il basket o la pallamano, ma non sono fatte per giocare a pallone: non hanno il fisico adatto, è una cosa contro natura". Parole pesanti che hanno indignato ovviamente il panorama calcistico internazionale.
Perché Becali è contrario al calcio femminile
Ma non finisce qui. Becali ha cercato anche di spiegare il perché delle sue parole. Alla base del tutto ci sarebbe addirittura una motivazione di natura religiosa legate alla volontà di non commettere quelli che ha definito come ulteriori peccati: "Come tutte le persone di questo mondo ho commesso dei peccati nella mia vita ma non farò mai il volere di Satana contro le forme che Dio ha dato alle donne per attirare l'uomo".
Chi è George Gigi Becali
George "Gigi" Becali è un personaggio molto controverso in patria. Il proprietario dello Steaua, oltre alle curiose iniziative per i giocatori della sua squadra, motivati spesso con premi faraonici in passato, è finito nell'occhio del ciclone per una brutta vicenda di corruzione per un presunto tentativo di comprare una partita nel campionato rumeno. Una vicenda che ha causato la squalifica della sua squadra oltre a polemiche infinite per Becali. L'ultima uscita pubblica infelice ad ottobre quando ha definito lo juventino Dybala come un "nano"