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Genova piange Riccardo Garrone, l’ultimo saluto della Sampdoria

La società doriana ha pubblicato un lungo comunicato stampa in cui è racchiuso tutto il dolore dell’ultimo saluto al suo Patron.
A cura di Adriana De Maio
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La Sampdoria saluta Riccardo Garrone

"Stavolta parto davvero, con un vento leggero che mi soffia alle spalle. Tu dormi bene il tuo sonno, dove vado lo sanno solo le stelle". Con l'intro della canzone di Roberto Vecchioni, La Città Senza Donne, si apre il comunicato stampa che ha pubblicato la Sampodoria sul suo sito internet al termine dei funerali di Riccardo Garrone. Un saluto commosso che rivive, in poche righe, la lunga giornata di oggi, fatta di lacrime ma anche di tanto rispetto e affetto. La società doriana ha ricordato così un uomo che ha influenzato positivamente tutti coloro che hanno avuto l'onore di conoscerlo: "Magari chiuso, scontroso all'apparenza, ma buono dentro, un uomo generoso, sensibile, attento ai bambini e ai meno fortunati".

Stavolta parto davvero, con un vento leggero che mi soffia alle spalle. Tu dormi bene il tuo sonno, dove vado lo sanno solo le stelle". Non ci importa dove sia andato, Presidente. Quel che conta è che ci sia stato e che il suo ricordo, i suoi insegnamenti, il suo stile, la sua moralità restino per sempre tra noi. Noi, non la dimenticheremo. Nessuno di quelli che stamattina dentro e fuori la Chiesa del Gesù sono venuti a salutarla per l'ultima volta lo farà.
Non la dimenticheranno neppure gli altri, quelli che non c'erano, ma che hanno avuto il piacere di apprezzarla o l'onore di conoscerla. Per una chiacchierata, un sorriso, una semplice stretta di mano. Perché lei era così: magari chiuso, scontroso all'apparenza, ma buono dentro, un uomo generoso, sensibile, attento ai bambini e ai meno fortunati.
Ecco perché eravamo in tanti, oggi non voci e canti. Oggi eravamo solo silenzio, rispetto, applausi. Bandiere, striscioni, ombrelli blucerchiati e non solo. Genova, la sua Genova, il Genoa, gli amici di una vita, le istituzioni tutti uniti per dirle addio e per stringersi attorno alla sua famiglia, a sua moglie Anny, a sua sorella Carla, ai suoi figli, ai suoi nipoti.
Era il padre, il nonno di tutti. Anche delle altre famiglie, la ERG e la Sampdoria. Due storie, due impegni, due passioni differenti, portate avanti però con la stessa linea, la stessa decisione, la stessa serietà. Forse si sarebbe commosso anche lei a sapere dei suoi ragazzi con gli scarpini ai piedi che l'hanno accompagnata sul sagrato e dei suoi giovani che l'hanno circondata per l'abbraccio finale. Il triplice fischio di una partita destinata a restarci dentro e a non finire mai.
Stavolta parto davvero, quanto vento stasera che mi soffia alle spalle. C'è solo un'ombra sul cuore, silenziosa e leggera, ma ci dormirò. Buonanotte e buon viaggio, Presidente.

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